A me da da pensare anche la lista di chitarristi famosi assurti a divinità: più di metà di quelli che rammenta sono con le pezze al culo da metà anni 90. Santana se non faceva Smooth faceva il figurante per la reclame dell'estathè. Paul Gilbert, Nuno, Kotzen a fine anni 80 erano arrivati. Ora sono a fare le lezioni su Zoom (eccetto Nuno che se l'è giocata alla grandissima con Rihanna dopo anni di zero).
Al Di Meola negli anni 70 andava forte? Grande, pure Wordsworth, che è morto in miseria e di Meola continua a fare serate nei localini per campare.
I miti del quale parla Beato non suonano per gusto, sono condannati a suonare perché se no l'alternativa è buttarsi di sotto dal ponte Milvio perché non sai come rimettere insieme il pranzo con la cena.
Il fatto è che probabilmente il passaggio culturale sul modo di fruire della musica e l'importanza sociale l'ha relegata ad una forma di intrattenimento di serie B. Trombando una caterva di artisti bravi per carità ma che non hanno l'appeal giusto per la performance.
Poi Hendrix probabilmente ce l'avrebbe fatta pure oggi, casomai non con la strato ma con un synth e sequencer a colonna sonora di video montati da lui, ma lui prima ancora di suonare diversamente pensava diversamente quindi la differenza l'avrebbe fatta.
Ah, cito Eddie allo Smithsonian che dice che pure i Van Halen quando hanno iniziato erano in un periodo di merda perché tutti ascoltavano o la disco o il punk degli inizi. Eppure loro facendo quello che sapevano fare meglio, cioè volersi scopare le meglio fie delle feste, son riusciti poi ad avere successo.
Nella vita se non ci provi non lo puoi sapere come va.
Ah, quello dei Muse mi pare dal 2000 in poi ci abbia abituato bene con la chitarra e che sia reputato una star. Però fa canzoni.