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Asdfghj

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Risposte pubblicati da Asdfghj


  1. Il 14/5/2022 at 19:12, Vintage Specs dice:

    Forse nn mi sono spiegato bene. Non parlo di qualità dell attacco, ho anche specificato che il suono è bello. Parlo di "varietà" dell attacco. Nel video con il neural, sento sempre lo stesso attacco, varia di poco, poche  sfumature.  Nel video con il fuchs, sento invece tutte le dinamiche e sfumature delle varie plettrate. Cio che voglio dire in soldoni è che a parità di metodo di registrazione, sento una dinamica maggiore ed una varietà maggiore nel fuchs, e non si tratta di ampli, ma di dinamica. Spero di esserw stato chiaro😅

     

     

     

    La varietà dell'attacco dipende da tante cose, dalla mano di chi suona, dal plettro, dall'ampli, dalla parte suonata, puoi sentirlo più uniforme in un video con un playing "x" e più variegato in un altro. Anche con lo stesso plettro (e mano) hai attacchi differenti in base alla parte utilizzata ed inclinazione.

    Tra l'altro io ne ho solo uno caricato della Fuchs e li suono con le dita, non mi pare di averne altri, viva dio che l'attacco sia diverso dal sampolino qui sopra, dove uso un'altra chitarra, col plettro, sul profilo di un ampli diverso e a 4 anni di distanza, quando anche il modo personale di ognuno di noi di suonare può esser cambiato.

    Un confronto va fatto facendo una take unica, in sala regia (per l'ascolto corretto, non per lo studio in se), e confrontando poi i transienti (che ti stanno tanto a cuore) a dovere, in audio e visivamente.

    In quel contesto si possono apprezzare le reali differenze tra due metodi.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Il 15/5/2022 at 10:05, Vintage Specs dice:

    Più che altro a mio modesto avviso, si tratta di capire cosa si vuole. Io personalmente me ne sbatto che il suono microfonato dell ampli passato nei monitor è indistinguibile da quello profilato ecc.....io quando suono sento il mio ampli e me ne risbatto di cosa sentono gli altri....anche perché il 99% degli ascoltatori non distingue un cazxo. Se invece parliamo di studi di registrazione, ed esigenze di palco, è innegabile che macchine del genere ti semplificano la vita e ti restituiscono un suono molto soddisfacente. Se fossi un turnista che fa 180 serate l anno, non avrei dubbi.....ma visto che suono per diletto e per passione, preferisco the real thing. 

     

     

    Che la tua preferenza personale sia sentire l'ampli vicino e bla bla bla è un altra storia. Anche io lo preferisco l'ampli vicino, ma che c'entra?

    Il punto che ti ho obiettato (e dal quale non è nato alcun dibattito, ma solo uno sclero disarticolato) è che per parlare e confrontare i transienti di una macchina digitale rispetto  agli stessi ottenuti da ripresa analogica, serve un determinato contesto, dove:

     

    -l'ambiente sia trattato ed il sistema di ascolto sia di qualità e flat

    -la take sia unica

    -il profilo/capture sia stato ottenuto contestualmente (quindi con la stessa posizione di microfoni, regolazioni di preamp ecc)

     

    A quel punto si possono fare analisi e confronti anche divertenti, sicuramente costruttivi.

     

     

    E' altrettanto giusto anche che uno se ne possa voler sbattere i coglioni di conoscere o approfondire contenuti, basterebbe poi non regalare al prossimo sentenze imprecise.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     


  2. 6 ore fa, PinkFlesh dice:

     

    Se non hai un ampli che distorce molto di finale, tipo JCM800 o Plexi che per dare il meglio di sè devono essere tirate, penso che quella classifica sia abbastanza valida anche in recording.

     

    Comunque, hai toccato proprio il tasto dolente di Kemper, quella gommosità che non sparisce nemmeno se fai un rito voodoo sulla macchina, per non parlare del fatto che profili di ampli diversissimi, suonano anche fin troppo simili.

    Ma in particolare volevo capire: tra ampli + Captor X e Quad Cortex, cosa funziona meglio per i suoni da vecchie culandre chic che piacciono a noi?

    Perchè l'idea di permutare Kemper per FM3 l'ho abbandonata dopo aver fatto un giro nel forum ufficiale Fractal e aver sentito i loro suoni. Roba da ridere (o piangere, a seconda dei punti di vista). Stavo pensando di provare una loadbox moderna, ma di svenarmi su Ox non mi va. Sarà anche il miglior attenuatore del pianeta, rispettoso della timbrica dell'ampli e tutto, ma non devo domare una Plexi vintage, tutti i miei ampli hanno il master volume, la userei solo come loadbox, e come loadbox mi sembra tutt'altro che perfetta. Pensavo al limite al Captor X, che se non sbaglio hai avuto pure, credo di aver visto alcuni tuoi video su youtube. L'altra opzione è Quad Cortex di cui sento parlare benissimo da più fronti (tranne da chi è sotto contratto con G66 o è fanboy Kemper 🤣).

    A proposito, a livello di effetti come sta messa? Era la parte di QC di cui molti si erano lamentati. Ci sono stati aggiornamenti sostanziali su questo reparto da quando è uscita? Parlo di modulazioni, delay e riverberi, sui cui Fractal e Kemper sono il punto di riferimento in digitale.

     

     

    Gli effetti sono stati aggiornati, sono belli, non hai la varietà Fractal per esempio, numericamente.

    Il Captor x non l'ho mai avuto, ho avuto il Live e poi il Torpedo Reload (che ho tutt'ora). La mia soluzione preferita resta ampli>ox o ampli>reload. Molto bella anche la Reactive Load della Suhr. Ho anche una Grossman, ma devi lavorare di EQ perchè seppur non eccessivo l'effetto boomy c'è.

     

     

     


  3. 1 ora fa, Vintage Specs dice:

    Bel suono, ma io lo sento abbastanza artefatto. Mi spiego: l attacco lo sento forzato, sempre simile. Nel tuo canale c'è un video dove suoni un fuchs mi pare, ecco lì ogni plettrata ha un attacco diverso, completamente. Purtroppo si ritorna sempre al discorso dei transienti, che in quanto infiniti, sono inimitabili.

     

    Ampli diversi, attacchi diversi, non di poco.

    Da mesi in studio profiliamo ampli confrontando ogni singolo dettaglio con l'originale, quello che senti è al 99% quello che avresti sentito registrando quell'ampli/mic/preamp/eq/convertitore, i transienti sono sovrapponibili, l'analizzatore di spettro restituisce confronti chiari per la vicinanza di tutto lo spettro, le differenze sono in termini di decimi di decibel, l'orecchio umano non le percepisce. I fonici in studio con cui lavoriamo concordano e, permettimi, sono abituati a riconoscere i transienti.

    Bisognerebbe iniziare a registrare i propri ampli come si deve, per fare un confronto, e smettendo di avere come riferimento il cellulare.

    Un video YT aiuta a percepire qualcosa della macchina, la compressione è notevole, i confronti non si fanno li.

    Se non erro qui dentro anche @th3madcap ha un QC da qualche tempo.

     

     

     

     

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  4. 21 ore fa, PinkFlesh dice:

     

    il problema nostro è che venendo da ampli e pedali di un certo livello, siamo abituati bene. Anche troppo. Un ragazzo che viene dal Roland Cube o da chissà quale altro orrendo ampli a transistor, con uno Strymon Iridium o un HX Stomp mandato in cuffia o su due monitor, vede la luce. Gli sembra di suonare chissà cosa, perchè gli manca il paragone con "the real thing".

     

    Emanuele, perdonami, ne approfitto per una domanda. Rispetto a Kemper mi pare di capire che non c'è storia, il Kemper viene asfaltato su più fronti, ma rispetto ad un Fender o un Marshall mandato dentro un Captor X e poi trattato coi migliori IR del mercato (Celestion, York Audio), un Quad Cortex con dei bei captures si colloca sopra, sotto o allo stesso livello? Tu che hai avuto modo di provare sia il Captor X che il QC, che idea ti sei fatto? Parlo soprattutto di quei suoni blackface, brownface, tweed, vox, dumble, hiwatt, che sono il tallone d'achille di ogni digitale e sistema ibrido. Per fare higain basta pure un plugin, sempre detto, l'ha capito pure Satriani

    https://www.guitarworld.com/news/joe-satriani-plugins-the-elephants-of-mars

     

     

    Però un conto è suonare nei nostri home-studio ed alle prove, allora posso concordare quando in ordine preferisci analogico a canna > analogico a basso volume > digitale vario. 

    Ma qui stiamo parlando di registrare e penso che ci siano situazioni dove registrare a basso volume determinati ampli (non tutti) possa dare risultati paritetici o inferiori a registrare con ampli>loadbox>ir. Ripeto, può essere meglio uno o l'altro, dipende.

     

    In merito al Cortex lo uso da circa 14 mesi, è per me la macchina meglio suonante tra i figli del Dio DSP, in termini di feel sotto le dita il meglio (al momento), i captures di ampli e di pedali sono più vicini a quelli di veri rispetto a qualsiasi altro modeler/profiler. Al cambio della chitarra la macchina è molto più onesta rispetto a kemper/helix/fractal. Quando esageri con la destra il profilo ti segue, spinge senza sembrare di avere un limite (lo schiacciamento a cui si arriva a volte con altre macchine), la miglior dinamica per me, la macchina più sincera quando alleggerisci il volume dello strumento, non ha l'attacco gommoso del kemper (che tanti amano perchè può aiutare, ma non c'è negli ampli). La parte modeling è al top, sicuramente non inferiore a Fractal, per fare un esempio, Helix lasciamo proprio stare, sembra un giochino in confronto, ora come ora il capturing è avanti a qualsiasi modeling o profiling. E' inoltre la macchina più facile da usare/programmare e la più moderna in termini di opzioni.

     

    Qui provavo un profilo appena fatto, lascia stare lo "sloppy playing" e ascolta i dettagli,  3 blocchi in croce: comp (leggero) > ampli > room, in 30 secondi hai un preset pronto, senza editor, senza pc, nulla. 

     

     

     

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  5. 3 minuti fa, Bananas dice:

     

    Grazie Tilt, mi hai chiarito un po' di dubbi. Pur non avendo preclusioni digitali, al momento non ho necesità di uscire dal mio rig analogico che mi soddisfa parecchio, ma ce la possibilità che prossimamente io ricominci a strimpellare in giro. In questo senso mi confermi la correttezza dell'approccio. Vista anche la disponibiltà dell'usato a prezzi ragionevoli, l'dea sarebbe di presentarmi ovunque con custodia doppia morbida per le chitarre (main e backup), una borsa con la board, cavi e stop.

    Uno o due pedali drive, Flint e/o Capistan e Iridium. Sono diventato pigro e francamente vista la qualità più che accettabile raggiunta dalle macchine di oggi, l'idea di portarmi dietro il meno possibile in gestione plug & play mi piace. Se poi il Deluxe Reverb non suonasse come un originale del '65 ce ne faremo  una ragione. Tra l'altro tra improbabili fonici quando ci sono, impianti PA del piffero e caratteritiche acustiche del posto con le sue riflessioni, eco e riverberi naturali, quando trovi rapido un bel suonino che ti dia sugo sotto le dita, stai in paradiso.

     

    Approfitto per farti i complimenti per il tuo approccio musicale colto e garbato, bei suoni, buon gusto, bel tocco. Tra i tuoi video mi è piaciuto questo:

     

     

     

     

    Temo sia giusto che le cose stiano così, almeno per il momento. C'è chi riesce a tirare fuori dei gran bei suoni in poco tempo perché riesce a intereagire con facilità su questa o quella macchina e chi ci diventa matto e praticamente smette di suonare per gestire le macchine stesse. Temo che il punto di compromesso sia sulla praticità e versatilità e anche magari fregarsene un po' perché alla fine l'obiettivo è suonare. Qui c'è a mio parere anche il punto circa la scelta delle macchine digitali: al netto di caratteristiche e fantasmagoriche feature, va bene quella con cui riesci ad interagire meglio nel minor tempo e i cui suoni sono soddifacenti per le tue orecchie che sono le uniche che contano.

     

     

    grazie, ma risentendoli a distanza di tempo (è un video di 6 anni fa) non mi entusiasma particolarmente il suono, oggi si può fare di meglio sicuramente.

    Di questo video rimpiango solo la splendida Greco di @marco_white e mi pento di non avergliela comprata all'epoca.

     

     

     


  6. 19 minuti fa, *juanka78* dice:


    Io direi che concordo con lui fino all’ultima parte, lì non lo seguo più: ok, contenere il volume di un ampli con un attenuatore o con mezzi “fisici” è comunque un compromesso…ma perché, metterlo dentro ad un arnese che riduce tutto il volume ad un segnale di linea e usare una sorta di complesso preset digitale di equalizzazione dinamica…quello non è un compromesso? Lì l’ampli non è “choked down”? Possiamo discutere su quale compromesso dia i risultati migliori ma onestamente mi pare che l’ampli sia molto più “strozzato” nella seconda situazione che non nella prima.

     

     

    Si, sono due compromessi, ma il tizio dice una cosa che ha senso: una plexi (per es.), senza MV, tenuta a bassi volumi e microfonata, può dare risultati paritetici o peggiori rispetto ad una plexi a canna mandata poi dentro loadbox ed una IR (realizzata a regola d'arte). 

    Tra le due tecniche ci sono tante possibili configurazioni intermedie, daranno ragione alla prima soluzione tanto più si potrà usare l'ampli a regime, sarà preferibile la seconda invece tanto più sacrificata sarà la testata in termini di spinta e reazione dei coni veri. Non può esistere una risposta univoca, meglio una, meglio l'altra. 

    Lo stesso fonico (e uno che ha microfonato YM & co. per 20 anni non sarà un coglione) sottolinea che lui se può tira il collo alla testa e va alla cassa, non è in discussione che sia la soluzione migliore, in un ambiente trattato (uno studio vero, con microfoni posizionati a dovere, dei pre/eq regolati ad arte e dei convertitori di qualità, perchè anche un amoli vero a canna ripreso male può suonare peggio di un modeler.

     

    Sul discorso preferenze Kpa vs Hx sono in disaccordo con @ming, ma digitale per digitale alla fine va tutto benone, dipende dove uno piazzi l'asticella.

    Lascerei stare colombo però, finchè era sotto contratto con soundwave usava kemper ( e vendeva i suoi profili) e ora che lo è con Yamaha usa Hx (e vende i suoi pack). Il 99% del mondo digitale tra i pro è coperto da kpa, non sarà un caso.

     

     

     


  7. 15 ore fa, Bananas dice:

     

    Guarda zio Ming, è la stessa curiosità che ho io. E a me non sembrerebbe una brutta strada. Se tu ci metti l'Iridium o quel che l'è, io ci metto il RD e vediamo quello che succede. Secondo me Tilt sa tutto ma non ci caga e se la ride...

     

    😂

    Ma no, vado curiosando volentieri in queste discussioni, tutto condivisibile quello che dibattete.

    Non mi farei troppi problemi ad usare un bel pedale di pre e poi una ir a fine catena, se l'orecchio mi desse soddisfazione. Nessuno si accorgerebbe della mancanza della sim del finale di potenza. 

    A mio gusto, se volessi realizzare una piccola pb, digitale ma plug&play, ne farei una con un Od, Iridium ed un H9, ad esagerare una MC6 MKII se volessi presettare via midi. Stop

    Sul fatto poi che l'analogico sia sempre meglio non sono d'accordo, io penso che ciò accada solo quando vengano soddisfatte determinate condizioni, mi trovo allineato con quello che dice sto tizio per esempio.

     

    Schermata 2022-05-13 alle 09.38.40.png

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  8. 4 ore fa, manono dice:

    Per me Iridiim invece è stato il miglior acquisto degli ultimi anni. A casa, in sala prove, registrazione e live. Continuo a usare i miei pedaletti che mi piacciono tanto, viaggio leggero, ho un suono ottimo sempre e senza perdere tempo e vivo felice. Lo ricomprerei altre mille volte.

     

    9 minuti fa, marco_white dice:

    io ho definitivamente rivalutato l'Iridium, e lo considero l'anello di giunzione tra i due mondi. Ha un'interfaccia analogica, risponde come uno strumento analogico, ma non lo è.

    Pienamente soddisfatto.

    Il Revival Drive invece, che ho usato proprio con l'Iridium, è bello, ma non una roba da smascellarsi ecco.

     

     

    Concordo con voi, secondo me è una bomba, non tanto nella fedeltà delle sim, che non sono "cloni", è più un "ispirato a Fender, o Vox, o Marshall", che una vera e propria emulazione, ed è la IR che si sceglierà la discriminante.

    La sua forza sta nell'interfaccia e soprattutto, imho, nel feel sotto le dita, superiore a qualsiasi altro modeler, eccetto QC.

    Non è un caso per sole 3 sim che abbia un motore che è una bomba, dsp Sharc ARM e conversione a 24bit e 96khz (quando le alternative sono a 48 o, addirittura, 44.1 del kpa).

     

     

     

     

     

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  9. 25 minuti fa, ming dice:

    Per curiosità, quali sono i vostri Ir preferiti di YA?

    Perché poi, alla fine, da quello che sembra, se ne provano diversi, ma ognuno finisce per usare fissi i suoi quattro cinque preferiti...

     

    E' come scegliere una cassa vera, non contano quali siano i preferiti da qualcun altro.

    Io posso preferire l'Oxford da 12 (nel suo pack Verb Deluxe) perchè può piacermi come si abbina al mio blackface, ma potrebbe essere la scelta sbagliata per il tuo ampli o, più semplicemente, per il gusto di un altro.

    Tutti quelli di YA si equivalgono qualitativamente, non ne esiste uno migliore in senso assoluto.

    Se a te "nella vita reale" piacciono i greenback (dico un cono a caso) il consiglio è quello di vedere i pack dove trovi questo cono e scegliere il cabinet che ritieni più adeguato (1x12, 4x12 ecc), e poi scegliere il microfono (o combinazione di microfoni) che preferisci. Ed anche qui, se prendi un 57 e un 121, ma ognuno in posizioni estreme, non è detto che il risultato sia piacevole o corretto (ma non è colpa di York!), perchè sarà anche vero che non esiste una legge (ed in virtù di questo i profilatori ti mettono nel pack millemila posizioni, in asse, fuori asse, a contatto con la membrana o a varie distanze), ma ci sono tante risultanti con cui non ci fai manco la zuppa. 

     

    Il digitale non è "pappa pronta", come si aspettano in tanti, presuppone che uno conosca ciò di cui va in cerca, sennò è come chiedere "quale chitarre uno preferisca", è necessaria un pò di fatica e farsi una piccola esperienza per decretare le proprie scelte. E' importante, è il tuo suono,  e l'ir (come la cassa) è probabilmente lo spicchio della torta più corposo. 

     

     

     

     

     

     

     

     

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  10. Il 26/4/2022 at 16:19, Ric67 dice:

    La mia sensazione invece, anche se abbastanza profana, è che siano troppo postprodotti. Gìà pronti e meno lavorabili.

    Personalmente preferisco un IR più raw da buttare nel mix e poi ci si lavora.

     

     

    Da quello che ha dichiarato York non hanno post-produzione.

    Per averle più "raw" possibile utilizza le "Singles" e non i Mix.

    Nel caso si vogliano blendare con dei cab factory o con altre IR,  è preferibile prendere le sue "Minimum Phase", non le Natural, nè i Mixes, (ma questo in linea generale indipendentemente dal produttore di impulsi).

    Sul lavorarle invece non mi entusiasma come metodo, voglio dire, low e hi cut al limite, ma sono tagli che non cambiano la pancia o il dna di una IR, se devo trasformarla con un EQ allora cambio direttamente IR, che è già essa stessa una curva di EQ.

     

    😊

     

     

     


  11. E' un argomento rognoso quello degli in-ear, perchè purtroppo bisogna spendere.

    Intanto come sistema per me è stata una rivoluzione, non ero abituato, l'idea mi dava fastidio a priori, a me piace l'aria e il suono del palco, o anche banalmente della sala prove.

    Acquistai qualche anno fa quindi degli in-ear economici, i KZ ZST (prendendo a parte un cavo migliore e un un kit misto di gommini di tutte le forme e dimensioni per adattarli al meglio al mio orecchio).

    In rete ne parlavano alla grande addirittura, io ho finito per odiarli e ripudiare in generale gli in-ear: suono zanzaroso, fastidioso direi, il peggior suono che io abbia avuto, riposti nel cassetto, ADDIO.  

    La scorsa estate mi hanno coinvolto in un progetto da "teatro", un musical, in pratica obbligandomi a tornare sui miei passi. Su consiglio di un amico che lo fa di mestiere ho fatto il sacrificio, prendendo degli inear di fascia medio-alta e soprattutto mi sono fatto fare il calco su misura.

    Purtroppo per apprezzare questa soluzione serve investire un pò, alla fine è il nostro suono ed è giusto così imho.

     

    Io ho preso uno dei loro modelli, il titolare si chiama Alessandro, molto gentile e disponibile

    https://www.instagram.com/ariasounds_iem/

     

     


  12. Il 20/4/2022 at 20:44, Sendo dice:

    Ah zì i pedali non servono, cavo ampli, riverbero naturale e se il suono ti fa schifo è colpa delle mani o molto più probabilmente di @A wild Manni

     

    e in ogni caso come dice il buon uilli “nel dubbio compra” basta che che non si tratti di Les Paul Junior, chitarre con i p90 o chitarre con colori discutibili.


    Se non ti conoscessi un pochino ti blasterei per un post come questo. 
    le Junior sono delle chitarre meravigliose, ma per uomini veri ed i P90 sono i più bei pu mai progettati. 🖕
    In merito ai colori “discutibili” sono cintura nera. 
     

     

    • Like 1

  13. 15 ore fa, ming dice:

    Per adesso sto procedendo ascoltandomi tramite in ear, (e sto facendo già abbastanza confusione...).

    Tuttavia gli IR di York Audio Friedman, forse perchè sono presi da una 4x12, suonano molto scavati, con bassi ed alti molto pronunciati, almeno alle mie orecchie, rispetto ai cabinet di Helix che hanno più pancia.

    Ho adattato il tutto tramite tagli di frequenze, ma il suono di alcuni cab della stomp lo preferisco, al momento.

    Forse per provare e fare ulterriori tentativi mi conviene comprare delle patch commerciali complete, tipo quelle di Colombo, dove ogni parametro di amp, drive, ir,  ecc è già dosato ed amalgamato per ottenere un risultato.

    C'è da dire anche che gli IR di Yrk Audio sono una valanga, non ho nemmeno spazio per importarli (e provarli) tutti nella Hx Stomp...

     

     

     

     

    Mh.

    Comprare una patch di un altro, se esperto, può avere senso per capire come costruire il suono su una macchina nuova, che ancora non si conosce, mai (per me) per avere un suono pronto per se stessi, perchè quella patch è fatta sulle sue mani, sulle sue chitarre, sui suoi gusti e soprattutto sul suo orecchio.

    Così come per me no ha senso prendere una IR e mettersi a boostare frequenze con l'EQ, meglio cambiare IR (magari stesso cabinet ma altra posizione del mic, o altro mic o altra blend di più mic).

    Infine la cosa che meno mi torna, le IR di YA trovo che siano tra le più belle in assoluto, tanta ciccia, non sono affatto senza pancia. 

     

    Sono perplesso, in particolare sugli ascolti, al netto che ognuno i gusti suoi, ma preferire i cab factory, notoriamente di scarsa qualità,  agli YA... Boh


  14. 3 ore fa, ming dice:

    Riprendo la discussione, da novello degli IR.

    Provati quelli di Pasquali, free, non male, ma non è il suono che ho in testa.

    Acquistato pacchetto cabinet Friedman da YA (sentito prima sul tubo da P.Thorn, suono fenomenale)

    sulla mia Stomp, risultato molto diverso...

    Prove fatt con in ear che uso di solito.

    Ho provato anche ad applicare tagli di frequenze di mio gradimento.

    Non lo nego: molti cabinet line6 - alle mie orecchie - suonano 'meglio' degli IR di York Audio.

    Dove sbaglio?

     

     

    i gusti son gusti, ma  per me i cabinet di serie in helix sono veramente brutti.

    Per paragonare due produttori e verificare quale è più nelle tue corde dovresti prendere la ir dello stesso cabinet, con gli stessi coni, gli stessi microfoni e lo stesso posizionamento del microfono, e tanto ci sarebbe un tot di tolleranza da considerare, se microfoni per es. tutti e 4 i coni della stessa 4x12 a turno ottieni risultati differenti, eppure è la stessa cassa e sono gli stessi coni. Sono pochissimi i cabinet in cui i coni siano stati matchati alla fonte.

     

    Io farei altre prove implementando altri sistemi di ascolto. Fai il reamp di una traccia su diverse ir e poi ascolta la registrazione dagli in-ear, dai monitor, dallo stereo della macchina, dall'impianto hi-fi,  o addirittura anche da aggeggetti mono stile radioline ecc

     

     

     


  15. 32 minuti fa, ming dice:

    Si, è ciò che intendevo chiedere ai più esperti in materia sul forum.

    Infatti ho premesso che le patch commerciali mi sono state inviate via mail da un amico che, avendo rivenduto Helix, me le ha omaggiate.

    Mi sembra chiaro che non possano essere trasferite da un utente all'altro per ragioni legate ai diritti.

    Cosa che invece si poteva tranquillamente fare con Kemper.

     

    E' illegale scambiare patch commerciali e scriverne così, all'acqua di rose, io mi riferivo a quanto acquistato nei vari portali dedicati (whorship tutorials, Tone Junkie, Britt, Rehtt Shull ecc ecc, che non hanno nulla di protetto). 

    Ciò che gira nei mktplace, ai quali si può accedere solo tramite un proprio account, non è trasferibile inviando le patch via mail. Probabilmente si potrà chiedere il trasferimento dal proprio account a quello di un altra persona, come per i plugin, ma chiaramente il primo proprietario ne perde l'utilizzo, come è giusto che sia.

     

     

     

    • Thanks 1

  16. 1 ora fa, Vigilius dice:

    Se sono della Line6 sono protette, altrimenti potrebbero essere corrotte o non più compatibili con il nuovo firmware (anche se non penso); a me è capitato, ma solo con patch free scaricate dal web. Danno un errore specifico? Tieni presente che se provengono da Helix non possono essere compatibili con Stomp perché la patch potrebbe oltrepassare i limiti degli 8 slot!


    non esistono patch protette. 
    L’unica possibilità è che siano realizzate su Floor e contengano blocchi non compatibili su Stomp

     


  17. 1 ora fa, *juanka78* dice:


    Comunque concordo al 100%. Certi prezzi per Strato e Tele sono ridicoli. Con 2/2.5k un liutaio ti fa una Strato/Tele che può competere con qualunque custom shop a mio avviso…e parliamo di un artigiano con numeri da artigiano e partita iva in Italia. Andassero a fare in culo per quanto mi riguarda.

     

    Sicuramente, il punto infatti è che si trascende lo strumento in quanto tale ed entrano in ballo aspetti puramente collezionistici, che giustificano le cifre folli, visto che il mercato gli da ragione.

    Ho avuto una strat Jason Smith, una delle più belle che io abbia visto, suonava sicuramente molto bene, ma nè più nè meno della mia messicana a cui ho cambiato pickup. 6000€ contro 600. Se compriamo il suono basta spendere poco (e certe chitarre reissue sono la follia in confronto), se compriamo una rievocazione, un sogno,  allora vale tutto.

    Gli strumenti vintage veri invece hanno (anche se non è detto) qualcosa in più anche come suono, probabilmente i 50/60 anni che legni e pickup si portano addosso influiscono.

     

     

    • Like 1

  18. 1 ora fa, FabioL dice:

    Direttamente dagli appartamenti del principino romano, Divided by 13 CJ11 ex-gioggetto (il tagliando SDA vale come certificato)
    Profumanto ai feromoni felini.
    Arricchito con valvole Sylvania NOS

    bc63838ce14f9ce41f88666bf153fb9b.jpg


     

     

     

     

    Quanta elegantità

    😍

    e che eredità!


  19. 12 ore fa, FabioL dice:

    I prezzi delle Fender Custom Shop sono aumentati negli anni, è innegabile, ma è anche vero che è aumentato anche lo standard.
    Oggi con 4k prendi una strato con manico fiammato e arrostito.
    Inoltre è più difficile trovare chitarre malfatte o sorde.
    Quindi i prezzi, a modo loro, sono giustificati, e il mercato gli da ragione.
    La speculazione non c’è su chitarre nuove o recentissime vendute a quel prezzo, ma su chitarre di parecchi anni vendute al doppio perche oggi una custom shop costa quel prezzo.
    Lo standard è innegabilmente aumentato.
    Se poi una Vincent Van Trigt valga 12 mila euro è soggettivo, ma sul tubo si trovano demo che fanno venire l’acquolina in bocca.
    Interessante è la disanima di Tilt, che gentilmente mi concede di citarlo:

    Sono ragionamenti che non stanno in piedi, sta cosa è ridicola del fatto che sia aumentato lo standard. Semmai il problema era prima, non è che sono giustificati 10 mila euro perchè è salito lo standard, è che prima, a 3 mila, già doveva essere quello di oggi a 10, cazzo! Sono due ciocchi di legno stratocaster e telecaster, è già ridicolo e folle che compri una chitarra da 3-4 mila euro, magari vale anche per Les Paul, e c'ha problemi o è sorda e non suona. Va al contrario "santo cielo" il mondo, dai! Non sta ne in cielo ne in terra. Una Collings, per dirne una, è un'opera d'arte, è lo stato dell'arte della liuteria, dei materiali, delle scelte artistiche, del gusto. Voglio dire, una stratocaster o una tele sono due ciocchi di legno del cazzo che si sono permessi negli anni pure di fare male, mannaggia. Guarda, mi fa avvelenare sta cosa.

     

    "santo cielo" e "mannaggia" è bellissimo.

    Purtroppo, in qualche modo,  la lingua scritta perde "l'enfasi" della parlata

    🤣

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