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Perché c'è stato il passaggio dai rack ai pedali

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Ciao ragazzi, parlo di effetti. Perché secondo voi la maggioranza dei chitarristi è passata,  anche pro, è passata dai frigoriferi anni 80/90 ai pedali? 

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Secondo me perchè negli anni 80 i rack erano una grossa novità, l'elettronica e la stereofonia, trainata anche dal successo dei synthesizers, la faceva da padrone.

 

Esaurito quel periodo, alla pari dei synth che dopo anni e anni hanno saturato le orecchie e soprattutto nel rock sono stati abbandonati, si è tornati ad una dimensione più essenziale, maneggevole e modulare.  

 

Come sempre poi le tendenze diventano mode e tutti si uniformano, anche quelli per i quali un rack sarebbe ancora l'ideale.

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A mio avviso negli anni 80 hanno dato una bella mano a livello di pulizia e rumore, con l'avanzare degli anni hanno migliorato anche gli stompbox, prima di tutti forse l'eventide e nel bene/male anche la boss/roland.

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Guest Auro

A mio avviso negli anni 80 hanno dato una bella mano a livello di pulizia e rumore, con l'avanzare degli anni hanno migliorato anche gli stompbox, prima di tutti forse l'eventide e nel bene/male anche la boss/roland.

 

Senza dimenticare la Yamaha che in quegli anni ha buttato fuori ottime macchine come quelle della serie SPX...

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Io so solo che con tutta quella roba il suono reale della chitarra era praticamente nullo,mentre oggi se hai un pedale non true bypass apriti cielo

messaggio inviato dal mio CAPHONE 6 utilizzando....SO' FATTI MIEI !!!!

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Serie di cose secondo me, più che altro fattori "sociali" comunque.

 

Gli anni 80 per la chitarra erano focalizzati molto sulla novità e sul progresso, per quello c'era molto tecnicismo sulla chitarra e la cosa si rifletteva anche sulla strumentazione. Chitarre performanti, ampli performanti (canali multipli), e effettistica performante. Il rack cattura l'idea del setup flessibile, potente, all'avanguardia, e per questo è simbolo di quegli anni.

 

Il rack è morto nel corso degli anni 90 con lo stravolgimento musicale portato dal grunge e compagnia. Poi c'é stato l'avvento di internet e la riscoperta del vintage, due cose che hanno portato al boom dei pedali.

 

Internet perché ha creato il mercato, prima un piccolo costruttore di pedali hai voglia che faceva il botto, non se lo cagava nessuno, ora con i forum e il passaparola la gente ci campa senza spendere praticamente un soldo in pubblicità e raggiungendo migliaia di appassionati.

 

La rinascita del vintage pure ha aperto la strada al pedalino, che - a differenza del rack - si avvicina di più al concetto di "gingillo", di "cosa speciale" o di "ingrediente segreto" che (come lo strumento pregiato d'epoca) stuzzica la fantasia del moderno appassionato di chitarra il quale - senza offesa che ci siamo dentro un pò tutti - è a metà strada tra il musicista e il collezionista alla fine.

 

Oltretutto è più facile assemblarsi una pedaliera e parlare di pedali che comprarsi un frigorifero e passare 3 settimane chiusi in casa a programmare l'eventide.

 

Così si è creata la richiesta, e la richiesta ha comportato la nascita di una marea di prodotti di qualità. I professionisti sono seguiti a ruota, un pò perché magari si erano rotti del rack, un pò perché i gingilli piacciono a tutti, un pò perché sono venuti fuori chitarristi più giovani cresciuti con mentalità diversa, un pò perché - infine - adesso in forma di pedale esce semplicemente la meglio roba.

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Guest SteveZappa

Anche perchè portarsi dietro i rack in giro per il mondo come hanno fatto tanti big nel corso degli anni veniva a costare parecchio :facepalm:  

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Serie di cose secondo me, più che altro fattori "sociali" comunque.

 

Gli anni 80 per la chitarra erano focalizzati molto sulla novità e sul progresso, per quello c'era molto tecnicismo sulla chitarra e la cosa si rifletteva anche sulla strumentazione. Chitarre performanti, ampli performanti (canali multipli), e effettistica performante. Il rack cattura l'idea del setup flessibile, potente, all'avanguardia, e per questo è simbolo di quegli anni.

 

Il rack è morto nel corso degli anni 90 con lo stravolgimento musicale portato dal grunge e compagnia. Poi c'é stato l'avvento di internet e la riscoperta del vintage, due cose che hanno portato al boom dei pedali.

 

Internet perché ha creato il mercato, prima un piccolo costruttore di pedali hai voglia che faceva il botto, non se lo cagava nessuno, ora con i forum e il passaparola la gente ci campa senza spendere praticamente un soldo in pubblicità e raggiungendo migliaia di appassionati.

 

La rinascita del vintage pure ha aperto la strada al pedalino, che - a differenza del rack - si avvicina di più al concetto di "gingillo", di "cosa speciale" o di "ingrediente segreto" che (come lo strumento pregiato d'epoca) stuzzica la fantasia del moderno appassionato di chitarra il quale - senza offesa che ci siamo dentro un pò tutti - è a metà strada tra il musicista e il collezionista alla fine.

 

Oltretutto è più facile assemblarsi una pedaliera e parlare di pedali che comprarsi un frigorifero e passare 3 settimane chiusi in casa a programmare l'eventide.

 

Così si è creata la richiesta, e la richiesta ha comportato la nascita di una marea di prodotti di qualità. I professionisti sono seguiti a ruota, un pò perché magari si erano rotti del rack, un pò perché i gingilli piacciono a tutti, un pò perché sono venuti fuori chitarristi più giovani cresciuti con mentalità diversa, un pò perché - infine - adesso in forma di pedale esce semplicemente la meglio roba.

 

Direi che hai fatto un'ottima disamina della questione! 

Io dico la mia dal mio punto di vista: il rack fa tante cose ma non è detto che faccia tutto. Con i pedali hai più l'idea di plasmare il tuo suono personale mettendo insieme più scatolotti diversi. Si tratta anche di sfumature ma tanto noi chitarristi siamo fatti così. 

Se dovessimo fare la stessa cosa per la topa, ci ammazzeremmo di pugnette...  :sorrisone:

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