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nik

La strumentazione ideale per suonare blues elettrico

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Per me, ad esempio, questo è un suono che con il blues non c'entra per nulla. Che poi suoni blues è un'altra cosa, ma quello si può suonare pure con Ibanez e Triple rectifier...

 

...si parlava di blues elettrico, no? Quindi a me vengono in mente Peter Green, Duane Allman, il primo Clapton...

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Eh già oby, hai ragione...il blues è nato proprio da quelle parti come canto di protesta, di disperazione ecc. dei neri schiavi, quindi nasce proprio da uno stato d'animo... C'era un chitarrista famoso, non ricordo più chi, (forse lo stesso non) che diceva che per suonare bene il blues devi in qualche modo essere nella merda...

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nessuno ha parlato dei generi del blues.

Premesso che uno bravo suona qualsiasi cosa e la fa rendere al meglio, per il blues di Chicago ampli Fender a canna con scelta tra 3X5 e tele. Strato e super reverb per suoni texani (anche se poi vallo a dire a Gary Clark jr e alla sua Casino, visto che è di Austin). Chitarra Gibson su plexi, alla JD Simo o Derek Trucks, per il southern. Les Paul e JTM45 per il blues anni 60 inglese. Dumble style per Ford.

Credo sia tutta questione di intenzione, e di quale sound si vuole tirare fuori dalla band in linea generale.

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Si ciubo era una divagazione storica ma interessante perché parla del l'approccio al blues...

Io sono per un blues sanguigno e sentito , scarno ma intenso, poche note ma vissute senza tanti tecnicismi...

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Marco hai ragione ma non si è voluto fare le varie distinzioni proprio per rendere la cosa più interessante, ognuno ci mette del suo e a mio avviso vedo che è un topic abbastanza coinvolgente...

Mi interessava parlare proprio di queste cose

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E poi non è detto che si debba per forza scegliere un determinato stile, in una scaletta potrei metterli dentro tutti, magari tenerli divisi cominciando da quelli più " vecchi" e finendo con quelli più recenti...un mio sogno!

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beh, allora è un approccio più moderno. Che ci sta, anzi, mi piace molto.

Certo che se penso al termine blues minimo Chicago e Memphis, Texas e California mi vengono in mente. E tenere fuori una pietra miliare come il suono di Beano sarebbe inopportuno.

Però tra i blues player attuali, penso a Matt Schofield, che alterna strato e 335, Gary Clark ecc. Più che la ricerca di un suono mi sembra ci sia la ricerca di un proprio suono, su cui poi vengono alternati i vari generi.

Poi se uno sta in fissa con SRV ovvio che prende una strato.

PS: io farei 335 e deluxe reverb, giusto per la cronaca.

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Quoto anche io l'ultimo intervento di Marco white.

Il miglior suono blues elettrico che ho sentito dal vivo è stato quello di Alex Gariazzo con la LP goldtop deluxe e una Heritage H535 dentro un Twin reverb.

E comunque questo 3d di certo non aiuta a placare la gas da semiacustica che tento di scacciare da un bel po'!

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Comunque vedo che il mitico kid gariazzo ci è rimasto impresso molto

Gran suono e gran mano e gran gruppo! Il baffo e company secondo me non hanno niente da invidiare ai cugini oltre oceano!

Io son rimasto davvero colpito. Aveva un suono proprio fantastico! E tutta la band con un gran tiro!

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Siamo nel 2015 e stiamo ancora a parlare del blues, un genere che non ci appartiene come mentalità e sonorità ma che ha permesso a chiunque me compreso di imparare due lick e suonare con 3 gruppi rock. Del blues ci manca storia sentimento e attitudine, il nostro blues è il melodico della canzone popolare con le sue progressioni di accordi etc etc. Il problema è che si parla di blues ma non si vive blues perché non è il nostro ritmo, non son le nostre dinamiche non è il nostro sport. Si parla di blues e si parla sempre di altro continenti e comunque di artisti di un'altra lingua. Non è un caso. Quando vedo i bluesman nostrani avverto che son cresciuti a fagioli e cotiche e non a piatto negro nazionale. Come i turisti che vanno all'estero e si spiegano con poco inglisc e tanto smaneggio.

"quando c'è l'amore c'è tutto" (la firma di tapatalk)

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Lapo siamo d'accordo che il blues vero non ci appartiene, ma quello delle origini che nasceva in un certo contesto, poi il blues è cambiato, è cresciuto ( anche negli stessi states), è diventato un linguaggio e come tale internazionale, è come ,dire noi italiani dobbiamo parlare solo italiano o suonare solo le canzoni di Bagutti, ilblues lo si può solo scimmiottare copiando o imparando a memoria liks classici ma lo si può anche interpretare, avendo un proprio stile

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