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TeleGrafico

I capostipite

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Ormai disorientato, demotivato e dopo aver dilapidato piccoli patrimoni in scatolette boutique volevo provare a condividere con voi alcuni pensieri. Cerco ora di formularli anche se non è facile dar loro una logica. IL presupposto per come la vedo io è che oggi le possibilità di scelta sono pressoché infinite. Volendo avremmo la possibilità di ascoltare, vedere, valutare e comprare centinaia di effettini da decine di produttori.

La domanda che mi è trasalita ieri in un momento di rara lucidità è... e se ci stessero tutti prendendo per il culo? E' molto polemica lo so ma forse sto (finalmente?) entrando in overdose da bottoncini tbp.

La mia passione per la chitarra nasce dalla mia passione per la musica.

Penso alle chitarre della mia gioventù, quelle che mi facevano saltellare in giro per la mia camera o in soggiorno o quelle che mi trasportavano in viaggi da sogno suonando con le mani e le braccia la chitarra che non c'era... erano tutti lì negli anni 70. Lynyrd Skynyrd, Kiss, i ZZ Top, Blues Brothers, Neil Young, Bob Dylan (per stare oltreoceano) i Cream, Clapton (per stare in Europa). Questi prorpio i primi...

Quelli sono i suoni che avevo in mente. Insieme a Creedence, The Who, Hendrix, The Band, Stones, Free, Springsteen, Deep Purple, Pink FLoyd, la chitarra funky di James Brown o quella country di Waylon Jennings, Stevie Ray Vaughan.

Poi vengono gli anni 90 e continuano a piacermi quei suoni che ritrovo in gruppi come i Pearl Jam (per fare un esempio) o in chitarristi come Jeff Healey. Poi arrivano gli anni 2000 e ancora mi piacciono i suoni di Auerbah (Black Keys) ma anche di Mayer. E la fonte di ispirazione per quei suoni si ritrova in gran parte là, ancora, da dove ero partito.

Pearl Jam che si ispirano agli Who, Mayer a SRV, Auerbach a Hendrix...

Spero di avere espresso un concetto che io ho ben chiaro e che spero di essere riuscito a condividere.

Lo so, certi suoni si hanno con ampli tirati ai limiti di gain. Cosa che pochi tra noi possono fare. Io per primo. Posso anche portarmi un FTR37 o l'ampli di Richards sul palco più bello che mi si possa presentare e nella migliore delle ipotesi si presenta un fonico col microfono e sistema il volume dell'ampli per adattarlo alle sue esigenze.

So anche che portarsi a casa un arbiter fuzz face del 69 rischia di costare come un motorino.

Ma, indipendentemente da questo e cercando di arrivare al nocciolo della questione, volevo fare con voi il punto della situazione.

Cioè, da dove arrivano quei suoni?

Abbiamo davvero bisogno del clone dell'Honey Bee che è un po' meno trasparente del Timmy che è più aggessivo del Tim ma meno del Landgraff che però è ispirato all'808 come il Klon che a sua volta gode, come a settimana enigmistica, di innumerevoli imitazioni?

E' proprio vero che se non è True Bypass non merita neanche di essere preso in considerazione?

E perché i musicisti continuano a suonare con il DD3 e in moltissimi non sanno nemmeno dell'esistenza dell'Echo Skreddy?

E perché se un pedale è un po' troppo più medioso rispetto a quello che cerchiamo, non si riesce a risolvere abbassando i medi nell'ampli?

E la domanda (forse trita e ritrita) è quali sono i capostipite? Da dove arriva quello che cerco?

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Ni....magari non serve tutto quello che abbiamo..magari dovremmo suonare di più...comunque sta di fatto che siamo appassionati e nella passione uno possa trovare soddisfazione da avere e suonare certi strumenti.

Volendo volendo volendo..pure le collezioni di farfalle non servono a un cazz ;-)

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Ti do ragione al 100%.

Purtroppo, almeno per quanto mi riguarda, ci sono certe cose che non vedo più come strumenti musicali nel senso puro del termine, ma come passione per l'oggetto.

Compro un nuovo pedale, per il gusto di averlo, non perchè mi serve realmente.

Il mio suono so già qual è, non ho bisogno di andare più in là, per scoprirne altri. E' diventato un semplice hobby, una passione, qualcosa che mi piace fare e che mi aiuta a sopportare le delusioni, le fatiche, le incazzature.

Come qualsiasi altro hobby.

Il passatempo. Così lo chiamavamo quando eravamo ragazzini.

Il passatempo: francobolli, monete antiche, giornalini, figurine...certo, molte cose tra queste menzionate, sono davvero costose. Ma l'importante è non andare ad intaccare il bilancio familiare. A quel punto diventerebbe solo follia e non più passatempo.

Da un po' di anni, godo al solo pensiero che mi arrivi un nuovo pedale, un nuovo ampli, una nuova chitarra...e questo mi fa star bene.

Sono perfettamente consapevole che molti speculano su questo, come in qualsiasi altro campo dove la passione la fa da protagonista. E' vero che certi pedali non possono costare quanto uno stipendio mensile di un operaio. Però è passione.

E la passione non ha mai avuto giustificazioni. C'è.

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Guest Oliver

Posso essere cattivissimo? Sicuro non con te....

E che non sappiamo suonare e si cerca il suono in cose dove la mano non arriva.

I grandi suoni che hai citato, sono chitarra-ampli- un pedale quello che passava il convento.

Come del resto grandi suoni di chitarristi attuali sono appunto basati su poche robe e spesso con pedali che manco vorremmo avvicinare.

Poi se uno cerca un suono e sperimenta tutto è possibile e lecito, ma deve anche saperlo fare

Edit: dopo aver letto il post di Joe, aggiungo anche che la passione e l'hobby sono una componente molto alta.

e credo non ci sia nulla di male se ci si diverte in maniera sana

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secondo me la tua riflessione porta a due filoni diversi: il primo riguarda la costante ricerca di un suono, il secondo riguarda il musicista come collezionista di cose belle.

quando si ricerca un suono, si può sicuramente aver fortuna, o anche accontentarsi, dei prodotti della grande distribuzione. boss è l'esempio perfetto: pedali di fascia media, alcuni riusciti, altri no. quanti di noi hanno avuto, come primo pedale, un boss? credo tanti.

ad alcuni vanno bene, altri non si accontentano, e passione, curiosità, soldi e un grande aiuto dalla rete spingono ad una costante, e spesso ossessiva, ricerca di quel qualcosa in più.

se ci pensi, qualsiasi passatempo o professione ha i propri feticci: quando andavo in barca, c'erano discussioni analoghe su materiali, attrezzature e quantaltro. io sono persino riuscito ad innamorarmi di uno stick (aka prolunga del timone, na cazzata) di kevlar/carbonio.

a livello collezionistico c'è poco da dire: dal suono in sé si passa a valutare il fattore estetico del pedalino, il prestigio della boutique che l'ha costruito, quanto è semisconosciuto ma quanto suona bene e milioni di altri particolari che trasformano una scatoletta in un oggetto, appunto, da collezione

e, comunque, sarebbe un mondo troppo grigio se tutti usassimo la stessa gear

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Be secondo me i suoni di cui parli derivano sicuramente da volumi sovrumani, non tanto per un fatto di pasta sonora ma più che altro per la dinamica e la pulizia.

Non sono sound distorti tranquilli, la distorsione deriva dal volume, e dall'impatto che il suono aveva sulle capsule dei microfoni, ricreare il tutto live non è impresa facile.

Le pippe mentali invece che noi ci facciamo sui pedalini sono un'altra cosa. Sono imho più vere e proprie pippe mentali che necessità come dice bbjoe.

Però quoto con gli altri quando dicono che è una passione e se uno può spendere ed è felice di farlo perchè trattenersi. Anche i musicisti più famosi hanno migliaia di pedalini, ampli chitarre.

Noi non possiamo averle solo perchè non siamo professionisti? Direi che ognuno è libero di spendere i propri soldi come preferisce.

Poi ovvio una volta che si hanno una chitarra buona, un ampli che ci piace e due o tre pedali non si ha bisogno di altro in teoria, il resto è superfluo ma è per soddisfazione personale.

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beh io quoto totalmente oliver e aggiungo che la storia del collezionismo mi convince poco perché normalmente i collezionisti non vendono un pezzo della porpria collezione per prenderne un altro...

noi invece non facciamo altro

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non sto a rispondere a tutti perché concordo con tutto quello che avete detto.

detto questo vorrei provare a riformulare il post partendo dal suo titolo: i capostipite.

E' innegabile che molti pedali boutique (ma anche gli ampli) si ispirano a qualcosa, a un circuito, a un'idea.

Poi la ripropongono (variandola) o la ripropongono cavalcando l'onda dell'irreperibilità/rarità dell'originale.

Per esempio l'808 di Ibanez ha parenti e cugini sparsi in ogni laboratorio boutique.

Ecco, forse vorrei provare a ripartire da qui. Dai fuzz, dagli od, dai delay dalle modulazioni che hanno ispirato e ispirano i pedalini che noi allegramente scambiamo per distrarci dalla quotidianità o alla ricerca del suono che abbiamo in testa.

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Il problema non si dovrebbe porre in realtà.

Ce lo si pone perchè si vanno a confondere due piani che hanno natura diversa e che vanno scissi.

Va fatto un distinguo tra "quello che, stringi-stringi, serve realmente per suonare" e la "scimmia".

E si badi che nella scimmia non c'è niente di male (ci sono dentro pure io).

E' soddisfazione personale. E' un fattore soggettivo che ci crea piacere.

Tutto ottimo.

Ma va tenuta distinta dall'altro aspetto.

Se si confondono i due piani si generano problemi del tipo: "senza un certo ampli non puoi suonare una certa cosa".

Problemi che non hanno proprio ragione di porsi.

Tutto qua.

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beh io quoto totalmente oliver e aggiungo che la storia del collezionismo mi convince poco perché normalmente i collezionisti non vendono un pezzo della porpria collezione per prenderne un altro...

noi invece non facciamo altro

vabbè, se non ci sono li sordi si vende.. collezionismo sui generis

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Io articolerei ancor di più il discorso invece:

da un lato più che a certi pedali mi riferei a certi suoni, e andando ancor più in profondità, a come certi pedali abbiano influenzato certe composizioni, é noto a tutti come hendrix, giusto per citarne uno, andasse da mayer chiedendo più che un pedale un certo suono, che aveva in testa..

dall'altro, il fatto che si tende a copiare certi suoni più che a farne di nuovi.. salvo rare eccezioni, detto in termini beceri: tutti in cerca di rifare jimmi page e pochi che cercano di fare se stessi.

da qui secondo me la situazione attuale che definire barocca é eufemistico.

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non sto a rispondere a tutti perché concordo con tutto quello che avete detto.

detto questo vorrei provare a riformulare il post partendo dal suo titolo: i capostipite.

E' innegabile che molti pedali boutique (ma anche gli ampli) si ispirano a qualcosa, a un circuito, a un'idea.

Poi la ripropongono (variandola) o la ripropongono cavalcando l'onda dell'irreperibilità/rarità dell'originale.

Per esempio l'808 di Ibanez ha parenti e cugini sparsi in ogni laboratorio boutique.

Ecco, forse vorrei provare a ripartire da qui. Dai fuzz, dagli od, dai delay dalle modulazioni che hanno ispirato e ispirano i pedalini che noi allegramente scambiamo per distrarci dalla quotidianità o alla ricerca del suono che abbiamo in testa.

ecco, cosi' e' piu' mirata la domanda...il preambolo di prima deviava parecchio il senso del discorso...

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Ecco, forse vorrei provare a ripartire da qui. Dai fuzz, dagli od, dai delay dalle modulazioni che hanno ispirato e ispirano i pedalini che noi allegramente scambiamo per distrarci dalla quotidianità o alla ricerca del suono che abbiamo in testa.

Tante domande, ma in realtà a molte dai già una risposta...

E ora, di ritorno dall'odissea tra GAS e tentativi in ogni direzione (che in molti conosciamo) vuoi ripartire dall'inizio, dai capisaldi.

E parti dai pedali?

...ecco qui permettimi di dissentire: per me i capisaldi sono chitarra e, SOPRATTUTTO, AMPLIFICATORE

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Guest horny

non conosci TeleGrafico: a chitarre ed ampli è messo strabene!

anche a pedali non scherza

la sua è più che altro una richiesta di scoprire i capisaldi da cui sono partiti tutti: l'equivalente di strato, tele o les paul, plexi o bassman, per i pedali.

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..a maggior ragione, mi sembra strano che non conosca i vari fuzz face, ts808, wha, univibe, i primi mxr, electro harmonix etc.......

qualcuno di questi lo cita nello 3d stesso, altri probabilmente li ha anche posseduti...ma è ancora alla ricerca.

E lui stesso dice che quei suoni derivano da ampli imballati (e, quando capita, pedali neanche poi così speciali)

Non voglio attaccarti TeleGrafico, anzi sarei curioso di sapere se c'è tra quelli indicati un chitarrista in particolare che si avvicina di più al suono che hai in testa...

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Tante domande, ma in realtà a molte dai già una risposta...

E ora, di ritorno dall'odissea tra GAS e tentativi in ogni direzione (che in molti conosciamo) vuoi ripartire dall'inizio, dai capisaldi.

E parti dai pedali?

...ecco qui permettimi di dissentire: per me i capisaldi sono chitarra e, SOPRATTUTTO, AMPLIFICATORE

ho postato in radio effetti perché avevo voglia di parlare di pedalini boutique.

Siamo sempre in tempeo ad aprire altrettante discussioni di Radio Chitarre e Radio Amplificatori

..a maggior ragione, mi sembra strano che non conosca i vari fuzz face, ts808, wha, univibe, i primi mxr, electro harmonix etc.......

qualcuno di questi lo cita nello 3d stesso, altri probabilmente li ha anche posseduti...ma è ancora alla ricerca.

E lui stesso dice che quei suoni derivano da ampli imballati (e, quando capita, pedali neanche poi così speciali)

Se non hai voglia di partecipare a una discussione puoi evitare di intervenire nessuno ti obbliga.

Pensavo potesse essere interessante capire se i 450 fuzz boutique che popolano le nostre discussioni fossero tutti figli di cornish, arbiter o altro.

Pensavo potesse essere interessante approfondire l'origine dei Treble Booster in origine e storicamente legati a due sund così diversi come il Clapton periodo Bluesbaker e Brian May.

Anyway. Evidentemente queste mie curiosità sono solo mie. Prego qualcuno dello staff di chiudere la discussione. Io andrò a scartabellare wikipedia.

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Guest Oliver

Quindi Telegrafico se ho capito bene, vorresti capire a livelo di schemi, quali pedali o ampli sono alla fine delle rivisitazioni dei primi effetti a pedale, giusto?

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io spero che il topic non venga chiuso perchè lo trovo pieno di spunti interessanti.

come è interessante in effetti scoprire che ancora oggi nel 2012 la quasi totalità dei pedali che compriamo si rifanno a pedali di 50 anni fa :lol:

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Guest Oliver

io spero che il topic non venga chiuso perchè lo trovo pieno di spunti interessanti.

come è interessante in effetti scoprire che ancora oggi nel 2012 la quasi totalità dei pedali che compriamo si rifanno a pedali di 50 anni fa :lol:

Non me ne intendo ma a naso penso che siano sempre i soliti 3-4 schemi elaborati e variati...

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