E allora ti quoto e ti rispondo:
Qui stai facendo un mix di due cose diverse. Prima dici: la chitarra è pensata per i professionisti. Ok ci sta. Poi la butti sull'esterofilia. Che non c'entra un cavolo.
Per un non professionista comprare uno strumento con l'idea che sia un minimo rivendibile non ha nulla a che fare con l'esterofilia di per sé considerata. Se domani vado in viaggio e in un negozio provo la chitarra fatta da John Doe, mai sentito in vita mia, e mi chiedono 4000 dollari per comprarla se la possono ficcare anche se suona bene. Conta nulla che sia John Doe o Lukas Muller invece che Marco Ferrari.
Se una chitarra è uno strumento di lavoro, a lungo andare paga sé stessa. Se suonando non ci guadagno, no. Suonare per svago o hobby o passione è una attività perfettamente legittima. La compravendita di strumenti fa parte di questo gioco. La rivendibilità, di conseguenza, é un fattore importante.
Questo discorso lo si poteva proprio lasciar stare. Pare che ti offendi se non ci piace la Eko. Ma io 4000 euro a Fontanot non glieli do, un poco per principio in relazione alla persona, un pò perché queste chitarre non mi piacciono né esteticamente né quanto a caratteristiche, un poco perché non guadagno suonando e voglio sapere che, potendo, posso rivendere la chitarra senza doverla deprezzare del 75%.
Se questo mi rende un feticista del branco che non sa nemmeno imbracciare una pianola, pazienza.