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Event Horizon

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  1. Si io faccio la stessa cosa, e906 e una striscia di gaffa per fissarlo. In un secondo hai microfonato
  2. Ma in realtà se non sei costretto a confrontarti con la realtà dei social per lavoro, io capisco che sia una cosa difficilmente comprensibile. Dico "costretto" perchè per me, nato prima del 1990, è un mondo odioso e penso di condividere le stesse motivazioni di Ago. Probabilmente un millenial che ci è nato dentro le vede come una cosa naturale. Infatti sottolineo che è un mondo che a me personalmente fa schifo. Non sto dando giudizi generali. Se andassi chiedere a un millenial cosa pensa degli anni 90 (quando se dovevi fare una telefonata dovevi usare un telefono pubblico, non esistevano ristoranti veg, non esistevano voli low cost, al bar non potevi ordinare un frappuccino ecc ecc), mi direbbe che era un mondo di merda ed è felice di vivere nella sua epoca. Chi ha ragione? Non lo so. Perchè noi abbiamo i nostri (legittimi) argomenti, ma poi arriva il figlio ventenne della mia vicina e mi dice che, se fosse nato negli anni 80, per studiare quello che voleva lui sarebbe dovuto andare in USA e i suoi avrebbero dovuto fare un mutuo, oggi lo fa a Milano in una Università pubblica e paga la retta in base al reddito. Tornando alla musica, è uno di quei mestieri che non può prescindere dall'online. Ci sono molti modi di essere musicista, tutti rispettabili. Suoni solo per divertirti in cameretta o per (non) limonare in spiaggia? Giusto, fai bene. Suoni cover di Vasco per 50 euro e una pizza? Se ciò contribuisce alla tua felicità, perchè no? Se però vuoi campare di musica (peggio ancora se della tua musica) non puoi permetterti di ignorare l'online. Questo si applica anche se sei un onesto musicista-dopolavorista che, però, vuole salire di livello rispetto alle birrerie e fare qualche palco più grosso e girare un po' di più. Poi non vuol dire che devi spendere 10k in ads, ma è un mondo dietro a cui devi stare al passo.
  3. L'importante è sborrare, sempre.
  4. Sono un ex "addetto ai lavori". Ho lavorato per anni nel marketing e, ahimè, pure coi social media. Poi sono scappato da quel mondo per preservare la mia sanità mentale, ma vabbé... Ad ogni modo, acquisto di ascolti e view, FB ads, profilazione utenti, advertorial ecc. sono tutte tecniche che funzionano. L'ho visto coi miei occhi. Non parlo solo della musica, intendo tutto. Dal suonare al vendere aspirapolveri a diventare ministro della Repubblica. Però ci sono dei caveat. Semplificando molto, strategie come l'acquisto di view fittizie funzionano in due casi: 1) Sei già forte di tuo. Non basta aver pubblicato un paio di video su youtube e suonare nei pub. Devi già essere "un nome" nella tua nicchia (che può essere la tua città, un preciso target di ascoltatori ecc). In quel caso ha senso fare un investimento nelle suddette tecniche. Possono darti un boost che può portarti a un salto quantico. Prendete Montemagno. Lui non esce dal nulla. Non ha iniziato da zero con le sue video pillole su youtube. Quella è la stronzata che lui vende ai suoi gonzi (stile Fra Cipolla, come dice @ago). In realtà ha lavorato per anni in Sky e in TV. Aveva già ganci e contatti. Era già un nome. Poi, al momento giusto, ha investito in Facebook ads (in un momento in cui nessuno se lo cagava, se non altro gli va dato atto di aver avuto fiuto) e questo gli ha dato il boost. Lo fa tutt'ora eh. Ma devi già essere forte. Diversamente non otterrai nulla, se non delle richieste di amicizia dall'Azerbaijan e view dalla Papua Nuova Guinea. 2) Se non sei già forte di tuo, puoi diventarlo con i sistemi di ad, ma devi mettere tanti, ma tanti, ma tanti soldi. Allora dal nulla puoi comparire ovunque. Ma si parla di cifre a 5 zeri, ragazzi. Il team di Salvini, solo per mantenere la sua presenza social, costava qualcosa come mezzo milione di euro l'anno (pagati da noi, peraltro...). Sono cifre alla portata solo di grosse realtà. Aziende, major, partiti ecc. Pertanto non mi stupisce che @Chrisnon abbia ottenuto risultati dall'acquisto di ascolti. Infine, senza addentrarmi in "generazione Z vs boomers", nel 2020 i social sono un pilastro a cui ruota il mondo. Lo dico con tristezza e rammarico, ma è così. Io sono d'accordo con @ago quando prende atto che i social sono qualcosa che non ha una consistenza tangibile e condivido la malinconia con cui li guarda. Trovo pure molto azzeccato il paragone con Fra Cipolla e mi viene l'orticaria quando in birreria vedo un tavolo di ragazzi in silenzio tutti ingobbiti su uno schermo da 5 pollici. Non mi piace, mi fa schifo. Tuttavia questo è il mondo in cui viviamo oggi. I social hanno un potere sulle nostre vite, eccome. Uscendo dalla musica, Salvini e i 5 Stelle sono andati al governo a suon di fake news sui social. Senza i social e l'online non sarebbe mai successo. Aldilà delle tecniche di cui abbiamo parlato, se non sei un dipendente (pubblico o d'azienda) e non sei uno di quei professionisti che girano tramite il passaparola (ci sono ancora molti mestieri che funzionano così), non puoi non investire nella tua personalità online. Un sito ben fatto, profili social curati e aggiornati ecc. Puoi permetterti di non farlo solo se sei davvero il numero uno nel tuo campo.
  5. Confesso che per anni sono stato anch'io vittima del "corde grosse = suono grosso". Poi, causa mani piccole e tendini fragili, sono passato dalle 0.10 (0.11 su alcune chitarre) alle 0.9. E' bastata una piccola regolazione all'ampli per ottenere lo stesso suono di prima. Mi ci sono dovuto abituare, eh. Il feeling era diverso e i primi giorni mi sembrava di suonare con degli spaghetti. Però dopo poco tempo non me ne accorgevo più. Poi tutto dipende. Se si suona con una telecaster del 62 attaccati a un Vibroking col suono pulito pulito e il setup è composto da chitarra e cavo, allora forse lo spessore delle corde gioca un ruolo nel suono che dall'eq si può compensare fino a un certo punto.. Se si suona pop-rock con una strato HSS, 12 effetti in catena, OD e delay sempre accesi e convertitori AD/DA in giro, la scelta dello spessore della corda dipende quasi esclusivamente da una questione di feeling fisico con lo strumento. PS: le ho provate le Dogal Carbonsteel. Son fighe. Al tatto la muta 0.10 tira grosso modo quanto una muta 0.9 della ernie ball. Inoltre hanno un suono interessante e durano parecchio. Però, nel mio caso, dopo 15 minuti che le suonavo iniziavano a diventare appiccicose e la sensazione mi disturbava. Sicchè sono tornato alle mie ernesto palla 0.9.
  6. Confermo ogni parola. Può tranquillamente essere l'unico pedale di drive che ti serve. Sempre acceso. E ci fai da sultans of swing a 4th of july in base a quanto apri il volume della chitarra. Per me è un capolavoro. Però convive male con altri od, non puoi metterci niente davanti, non suona sempre uguale e ti costringe (se non sei abituato) a suonare in un certo modo. Quindi ci sta che non piaccia. Se si vuole un suono simile con meno sbattimenti una buona alternativa è il Buggy. Personalmente coi singoli preferisco il t-fuzz, con gli humbucker meglio il Buggy.
  7. A 4 giorni dall'acquisto Becky e Shannon mi avevano già spedito i Wilde. Record. Peccato che siano stati fermi 20 giorni in dogana e oggi il corriere volesse solo i contanti per il pagamento dei dazi...che nervoso...

    1. Uilliman Coscine Terzo

      Uilliman Coscine Terzo

      Stessa scena capitata all'arezzino

  8. L'unica mia esperienza risale a una decina d'anni fa. Ne provai una a casa di un tizio da cui avevo preso un ampli. Davvero un ottimo strumento, ma è poco per dare un giudizio complessivo sul marchio. Personalmente non mi dispiace la paletta. Digerisco molto peggio le Epiphone. E' l'estetica generale fighetta e un po' PRS-iana che non mi piace.
  9. Ma che mani ha angelo ottaviani? Figa se mi tira una pizza in faccia mi ribalta.
  10. La nostra (anche mia) è tutta invidia E' un ragazzo giovane, di talento, che suona da paura. Bisogna trovargli per forza qualcosa che non va per sentirci psicologicamente più a posto (io per primo). Qui non possiamo dire un cazzo su come suona, quindi spostiamo la critica sul genere musicale Comunque per me c'è differenza tra ascoltare musica per piacere e ascoltarla per suonare/studiare. Spesso mi capita col Jazz. Ogni tanto mi suono qualche standard ed è una cosa che mi piace. Idem con la fusion. Se devo studiare è ottima musica da cui attingere. Però sono tra gli ultimi generi che prenderei in considerazione se dovessi ascoltare musica per mero piacere personale. Son gusti, ovviamente.
  11. Dimenticavo il bit commander della earthquaker devices. Te lo vendono come synth, ma in realtà è un multi-octaver analogico con un fuzz incorporato. Inamovibile da anni in pedaliera.
  12. Ma si, con le chitarre assemblate è un po' lo stesso: ci si assembla una chitarra per avere uno strumento diverso e/o superiore ai pari prezzo di marca. Io preferisco mettere un logo mio, giusto per il gusto di avere uno strumento che non ha nessuno, ma alla fine ci sta mettere un logo fender/marshall. Sono dei marchi talmente iconici da avere un valore anche estetico. Sono degli elementi di design alla fine. Comunque ho ascoltato le demo con le cuffiette del telefono e mi sembrano effettivamente molto simili. Quando ho tempo le riascolto in studio con più calma. Comunque due gran bei suoni! @*juanka78* tu quale preferisci?
  13. Vabbè non è diverso da chi mette la decal Fender su un'assemblata. A me personalmente non piace (preferisco mettere un logo inventato da me o, piuttosto, tengo vuoto), ma ognuno con la sua roba fa un po' come gli pare
  14. Lui è di Legnano se non ricordo male.
  15. Tutti i fuzz di Mr. T (Alberto Dani). T-Fuzz, T-73, Buggy Fuzz (un gioiellino), Daytona, T-Fuzz/Drive (prodotto custom)...li suoni da solo a casa e dici "meh, c'è di meglio nel mercato buticcaro", poi li attacchi in band e qualsiasi altro pedale di gain sembra un giocattolo in confronto. Aggiungo Esplora di AC Noises. Molto bello.
  16. Uso da tanti anni la rastrelliera. Ne ho una da 7 dove tengo tutto: 3 elettriche, basso e 2 acustiche. A volte la porto pure dal vivo. Ce l'ho da oltre 12 anni e va alla grande. Onestamente non so dirti che marca sia perché è passato davvero troppo tempo. Forse Proel. PS: personalmente preferisco avere sempre tutti gli strumenti a portata di mano. Nei momenti della vita più "pieni", dove magari avevo giusto 15 minuti per strimpellare, se non avessi avuto sempre tutto a portata di mano probabilmente avrei fatto anche 1 o 2 mesi senza toccare lo strumento. Però io sono pigro...
  17. Cicolin fu mio insegnante "fisico" (tanti) anni fa, è della mia zona. È un ottimo docente.
  18. Oltretutto gli altri due non è che siano esattamente delle chiaviche...
  19. A parte il fatto che il genere non mi piace (ma quello è un problema mio) ha un controllo pazzesco e riesce a parlare con lo strumento. PS: potessi tornare indietro scoperei molto, molto di più.
  20. Quoto. Comunque il ragazzo suona cazzo.
  21. Se sei in bolletta prova il clone mooer.
  22. Gran bel pedale il Diamond. L'unico comp che sono riuscito a tenere in board (per un po'). Ho comprato anche il clone mooer (yellow comp mi pare si chiami) e devo ammettere che è sorprendente. Paga in una maggiore rumorosità e macchinosità nei settaggi (per via dei pot minuscoli). Però il suono è molto, molto vicino.
  23. Ampli, contesti, settaggi ecc. Tutto quello che dite è verissimo. Prendi un Superfuzz. Chiaro che sulle ritmiche in un contesto pop rock non esce. Ma in altre situazioni si riesce. Epperò certi pedali non escono di per sè. Per rimanere (un minimo) in topic, il Wampler Pinnacle che ho avuto non riuscivo a tirarlo fuori dal mix in nessun modo. In casa stupendo, in sala schifo. Avevo un vecchio distorsore della Jad&Freer con lo stesso problema. Per quello ero curioso di questo. Forse gli è semplicemente uscito male l'altro.
  24. Si lì ci inerpichiamo in un discorso spinoso, ho forzato un po' i termini per dire che difficilmente ho trovato un distorsore o un od che mi convincessero al 100% ad alto gain.
  25. Se si parla di od e distorsori ordinari quoto. Oltre una certa soglia c'è sempre dell'artefatto. Quella sensazione che ti fa dire "suona da pedale e non da ampli". L'unico che ho avuto (e ho tutt'ora) e che è esente da questo difetto è il double decker. Invece se si parla di fuzz il discorso è diverso.
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