C'era una volta in California un amp tech molto stimato di chiare origini italo-americane al servizio di una discreta clientela di guitar heroes dell'area di L.A. per modifiche, riparazioni e quant'altro il quale un bel giorno del 2002 anche per la pressante richiesta dei suoi stessi clienti decise di iniziare una propria linea di amplificatori basati su schemi classici ma anche con alcune interpretazioni originali tutte sue.. si preoccupò quindi di scegliere un nome molto particolare che non fosse mai stato impiegato da nessuno in nessun campo e certamente raggiunse lo scopo: nacque così il marchio Divided by 13.
Attualmente la linea di amplificatori proposta è davvero molto ampia ma oggi vi parlerò del modello considerato il "flagship amp" della linea che prende infatti il nome dalle iniziali dello stesso fondatore Fred Taccone: sto parlando del FTR37 (la R sta per Reverb).
Prima di tutto è utile capire la filosofia di questa linea di amplificatori che in uno slogan spesso utilizzato io definirei "less is more".
Non ci troviamo infatti davanti ad un tipo di amplificatore iper-progettato (stile Mesa per intenderci) dove viene offerta ogni sorta di mini-switch per scolpire a piacimento il suono ma al contrario qui si tratta di un amplificatore molto essenziale dove volutamente è stato eliminato dal progetto qualsiasi dettaglio che non sia strettamente necessario o funzionale all'idea di "pure sound".
Molto lungo infatti è l'elenco di features non presenti:
- Channel switching
- Impedance switch
- Mid Knob
- Gain Knob
- Presence Knob
- Master Volume
- FX Loop
- Bright Switch
Quello che troviamo invece sono 2 canali indipendenti con i seguenti controlli:
Clean: Volume, Bass, Treble, Reverb (2x 12AX7 1 x 12AT7)
Click: Tone, Volume (1x 5879 1x 12AX7)
Nella sezione finale troviamo invece 4x JJ 6V6 + 12AX7 phase inverter.
Rettificazione a valvola (GZ34), trafo custom made sovradimensionati... mostruoso il power transformer!
FTR37 eroga una potenza accreditata di 37W con 4 6V6 in classe AB e 18W con 2 6V6 in classe A.
Il riverbero è un Accutronics a 2 molle lunghe come quello montati da Fender nei suoi ampli storici più rinomati.
Come accennavo prima i canali non sono "switching".ma indipendenti e sempre "attivi".
E' possibile quindi selezionarli o utilizzarli entrambi contemporaneamente grazie ad un qualsiasi switch A/B A+B
(Divided by 13 ne offre uno progetto allo scopo che incorpora anche un Clean Boost).
Vediamo i canali più nel dettaglio:
Il canale Clean per capirci prende ispirazione da suoni Fender Blackface
caratterizzati però da una corposità di Medi più pronunciata e da un break-up
molto particolare (bellissimo) che potrei dire è lui da solo il trademark della casa.
Per dosare il gain abbiamo a disposizione 2 ingressi separati con diverse soglie
di guadagno tipicamente ingresso Low usato per p.u. HB e ingresso Hi per p.u. single coil.
Il knob del Volume ha una funzione Pull per incrementare ulteriormente il Gain quando richiesto.
Il canale Click prende il nome dal controllo Tone che di fatto funziona a scatti (click appunto..)
La sua gamma articolata in 6 posizioni gonfia progressivamente il suono quando ruotato in senso orario.
Questo canale è privo di controllo di Gain (a parte i 2 ingressi del tutto simili all'altro canale) il quale aumenta
progressivamente aumentando il volume. Utilizza una valvola 5879 molto particolare (e un po' rumorosa) con
una pasta tutta sua che in questo ampli produce un crunch denso e definito di stampo decisamente Voxy.
La descrizione ufficiale della casa descrive questo canale con chiari riferimenti al Marshall sound e io almeno
con le Strato sono sempre stato un po' scettico in proposito.. poi di recente l'ho provato con gli Humb a volume molto
alto e direi proprio che ci siamo! Sicuramente le finali 6V6 aiutano e rappresentano a mio avviso un ponte ideale tra
dinamica e pulizia nei Clean sound e cremosità, armonia e carattere nel Gain channel.
Una ventola (escludibile) garantisce areazione supplementare alle 4 valvole finali 6V6.
La testata ha dimensioni full-size ed ha come compagna ideale la cassa 2x12F con coni Celestion.
Anche nella cassa troviamo alcune originalità interessanti come un ingresso jack separato per ogni cono
molto interessante per collegare un solo cono in modalità 18w e ridurre ulteriormente il volume generale..
Altro dettaglio gradito è il pannello posteriore closed fornito in dotazione per trasformare la cassa da semi-open
a closed back. Tradizionale direi la scelta dei coni molto azzeccata (e collaudata) in quanto il Celestion Blue spinge
ottimamente sulla gamma media (con anche qui un Voxy flavour) mentre il G12H aggiunge forza agli estremi di banda.
La costruzione è point to point eseguita a mano con grande ordine e pulizia come ci si aspetta in questa categoria di prodotto.
I componenti sono di qualità ma niente di esoterico o tanto meno vintage anzi il progetto è pensato in chiave moderna e a titolo
di esempio il costruttore invita ad usare come eventuali sostitute le stesse finali JJ (più simili per costruzione alle 6L6) perchè sarebbero tra le poche in grado di reggere le sollecitazioni in gioco.
La classe e l'eleganza non manca di suicuro a questi amplificatori e anche la finitura è di buonissimo livello con un risultato estetico che può essere classico o "alternativo" a seconda dei numerosissimi abbinamenti di colore disponibili.
All'interno del cabinet di ogni amplificatore è scritto a mano il modello, la data di fabbricazione, il seriale formato dal numero totale di amplificatori prodotti (2565) + numero di esemplari di quel modello prodotti (554), iniziali di Fred Taccone (qui somigliano ad un 77).
Qualche impressione d'uso personale.
Questo ampli colpisce subito per il grande equilibrio generale di frequenze ed una grande musicalità, concetti piuttosto difficili da trasmettere a parole purtroppo. La quantità di bassi (caratteristica comune anche agli altri modelli) è decisamente abbondante e
con chitarre già "piene"non è inusuale settare questo controllo direttamente a zero. Probabilmente in determinate situazioni come
per esempio all'aperto dove il suono privo di riflessioni tende a perdere corpo questa caratteristica può tornare senz'altro utile.
Il solo controllo Treble assume quindi il ruolo di tuning generale e per bilanciare i bassi si trova molto spesso ben oltre ore 12.
Anche il controllo del Riverbero (dal decay lunghissimo) va usato con parsimonia perchè già ad ore 9 siamo in territorio surf.
Rimangono solo i volumi dei canali che sembrano concepiti per lavorare entrambi in posizione perfettamente verticale (ore 12).
Benchè infatti si possa certamente suonare un po' più piano va chiarito subito che questo non è in assoluto un bedroom amp!
Il suono qui è "per costruzione" molto vivo, molto diretto, quasi selvaggio direi... a tu per tu in ambiente silenzioso può spiazzare.
La fama di questi ampli guadagnata nelle numerosissime apparizioni sui grandi palchi di mezzo mondo è la resa nel mix in situazioni Live. E' qui che le sue caratteristiche possono essere apprezzate in pieno ed è forse questo il motivo principale per cui questi ampli nel circuito "amatoriale" passano di mano. C'è una schiera di ampli la fuori che sono migliori di questo nel dare soddisfazioni in cameretta.. fatto questo ampiamente testimoniato dai tanti possessori i quali non si capacitano di come un ampli che può risultare talvolta quasi deludente in casa possa essere semplicemente perfetto sul palco.
La costruzione essenziale di cui parlavo all'inizio dà quindi i suoi frutti dando al chitarrista la sensazione di pilotare direttamente i coni senza troppi passaggi intermedi il che si traduce anche in una resa di volume sempre elevatissima in rapporto al wattaggio.
Non tragga in inganno la presenza di esemplari da 15w, 11w e addirittura 9 watt presenti all'interno della gamma: sono tutti in grado di risultare esagerati per qualsiasi club!
Detto questo ho fatto una discreta fatica ad adattarmi a questo ampli proprio per i motivi di cui sopra visto che purtroppo fino ad ora l'ho usato pochissimo nei contesti che meriterebbe tuttavia inconsapevolmente la sua natura "wild" e le sue qualità nascoste mi hanno viziato piano piano al punto che ogni volta che infilo il jack in qualche altro amplificatore rimpiango sempre qualche cosa.
Grazie per l'attenzione e grazie anche a Fred Taccone per le sue creature..il talento c'è. del resto uno che è nato a Fullerton...!! :)
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