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Giorgio V.

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  1. Il pot da 500 sulla Les Paul e 250 sulla strato è da mettere in relazione essenzialmente ai single coil versus humbucker, dato che i primi sono fisiologicamente più chiari. Comunque avevo aperto un thread un annetto fa in cui facevo il riepilogo delle mie esperienze con vari pot e wiring sulla Les Paul, con una microrecensione per ogni combinazione testata, se cerchi dovresti trovarlo. Non ci sono discorsi tecnici dietro, ma tutta esperienza diretta. Non mi ricordo orora tutti i passaggi che avevo fatto perchè dall' ultimo wiring non ci ho più pensato.
  2. Il due è quello con i tasti a pressione del piede per lo scrolling tra le funzioni vero? All' epoca mi ero informato, ha l' algoritmo del IV mi pare, che è comunque più robusto e reperibile a meno e con più facilità.
  3. Io con le Ernie Ball mi sono sempre trovato bene a livello di feeling e durata, ma provando le pyramid ho realizzato che a livello di suono ci sono semplicemente marche che offrono MOLTO di più..
  4. Beh, per essere una demo provvisoria è fatta davvero bene allora. A me piace molto quando la voce si stacca un attimo dalla sezione ritmica per creare momenti in cui si prende dei rischi più "solisti" diciamo, ma va ovviamente molto a gusto personale. E' un lavoro ben fatto comunque
  5. Mi piace di Kravitz che non ha paura di fare brani dove il riff rock mette una forte impronta. E' una cosa che nella musica moderna è diventata rara.
  6. Per quello che mi pare di capire devi farne tu direi anch'io che il Whammy 4 sia più che adatto. Piuttosto che sganciare i soldi per un WH-1 personalmente prenderei un Eventide Pitchfactor con pedale di espressione..
  7. La paletta ha due "ali" sempre di mogano incollate ai lati, questo per non sprecare legno quando si fa il manico, altrimenti per ogni manico dovrebbero usare un pezzo di legno largo come la paletta e sprecarne la metà. E' così su tutte le Les Paul.
  8. Devo dire, ho ascoltato tutto con discreto piacere. I pezzi non sono male, gli arrangiamenti sono carini, l' esecuzione è valida. Anche la registrazione non è perfetta (il mixaggio principalmente) ma probabilmente un non musicista non ci farebbe caso. Il genere non è il mio, per carità. Soprattutto lo stile del cantato, tanto Negramaro. Anche il fatto che abbia il vizio di seguire rigorosamente la sezione ritmica del brano. Si dovrebbe aggiungere qualche idea magari ritmica qua e là, per rendere i pezzi più interessanti secondo me.
  9. Santis. Su google non si trova, io cercherei su Facebook, ce n'è un pò, dai una bella occhiata a un pò di account secondo me il liutaio lo becchi.
  10. Toh, pur essendo un basso è pure bello. Il forum si chiama radiochitarra però, qui certe cose non dovresti postarle!!!
  11. Per dieci mute mi dicevano 2 euro o 2 euro e 20. Una differenza sostanziale rispetto ai 20 che Thomann chiede anche solo per un plettro.
  12. Buono a sapersi. Comunque mi sono documentato meglio. Le maximum performance dovrebbero essere "tecnicamente" superiori, alto volume etc etc. Le Nickel classics dal sapore vintaggioso, brillanti ma rotonde. Penso ordinerò 10 mute di nickel classics e una di Maximum Performance tanto per provarle.
  13. Mi piace. Mi piacciono in generale queste Studio Honey Burst. Se facessero anche una serie più rifinita, sempre senza binding il legno ma con il lato del top evidenziato dalla verniciatura à la PRS secondo me sarebbe molto gradevole e piacerebbe assai.
  14. Neanche le maximum performance sono round core comunque stando al sito. Devo dire che il cotone rosso a base della corda è un tocco di classe mica da scherzarci su.
  15. Ottimo grazie mille per la segnalazione..Ora qualcuno dovrebbe togliermi la curiosità: cosa varia tra le Nickel Classics, le Maximum Performance e le Superior Quality? Io ho provato queste ultime, le più economiche, mi piacciono molto e non dovrebbero essere round core a dispetto di quel che dice la confezione.. Le altre invece?
  16. Ho letto che aveva risolto i problemi di spedizione iniziando a gestire la cosa personalmente invece di affidarsi all' intermediario che aveva creato tutti questi problemi, ma poi ha avuto un lutto in famiglia e pare abbia sospeso l' attività a tempo indeterminato. Speriamo non sia vero e sia semplicemente una persona poco seria! @ Bru. Da Essemusic non tengono più Pyramid, le hanno appunto svendute tutte a 2,50 euro la muta, ma non avevano le Classic. Le ordini da Thomann? Come ti trovi col wraparound, mi pareva che anche tu avessi avuto rogne di rotture delle corde.
  17. Grazie Giorgè. Farò un ordine allora, a meno di non riuscire a trovarle in un negozietto che ha tutta roba particolare e forse le tiene.. In generale le raccomandi comunque? Anche le Snake Oil mi interessavano ma da qualche mese non si possono più nemmeno ordinare. Peccato.
  18. Uppo questa discussione perchè vorrei chiedere un paio di cose, mi pare inutile aprire un thread nuovo.... Ho recentemente provato le Pyramid "normali", scatola bianca e blu, che dovrebbero essere a nucleo esagonale, perchè da Essemusic le tiravano dietro ai clienti. Sono rimasto molto favorevolmente impressionato. Vorrei provare quelle arancioni adesso, con il nucleo rotondo, ma la R4 ovviamente ha il wraparound...si rischia tanto che si spezzino? Anche usando molta cautela quando si fa fare la piega alla corda? Io userei 9 - 42 comunque, non so se la taglia più piccola la renda più flessibili - resistenti o al contrario fragili.. Ho anche sentito parlare molto bene delle corde Richard Cocco, che ho scoperto con sorpresa essere italiane..chi le ha provate cosa mi sa dire? E dove sarebbero reperibili? Ho visto che ne vendono su MercatinoMusicale, ma sono tutte mute da basso. Grazie a tutti.
  19. Devo dire che tira fuori dei suoni interessanti e mi sembra di una certa qualità, anche se per quanto mi riguarda non si può dire quanto sia veramente buono un distorsore finchè non lo si prova di persona con una band. Ho sempre sentito parlare molto bene della roba della MI Audio comunque, soprattutto del Crunch Box.
  20. Quoto completamente. Quando uno diventa artista affermato subentrano anche diversi fattori, di marketing, ma spesso anche più terra terra di esigneze di suoni diversi per progetti musicali diversi. E' quindi logico che il "parco chitarre" di un professionista si allarghi. Non vuol dire però che non ci sia quella chitarra preferita, alla quale tornare ti fa sempre sentire a tuo agio, a casa. Scommetterei che quando Van Halen suona per i cazzi suoi butta la vecchia frankenstrat nell' ampli, non una di quelle chitarra prodotte adesso dalla Fender che rappresentano il "cumulo della sua esperieza con gli strumenti" e vattelapesca.
  21. Beh certo, la gas è una fonte di distrazione dal suonare piuttosto importante secondo me. Ma più che altro, io mi accorgo che riesco a dare il meglio di me quando non penso di star suonando. Non mi concentro sul gesto fisico diciamo, ma solo sulla componente musicale della questione. Se faccio avanti e indietro tra due o tre strumenti la sensazione sotto le dite mi distrae molto abbastanza, e anche se non costituisce un limite tecnico di pulizia e velocità di esecuzione, trovo che mi porti a suonare in modo un pò più meccanico e meno ispirato, fino a che non mi abituo e non ci penso più. Probabilmente è un limite mio più che altro. Trovo invece che variare tra diversi strumenti aiuti a rifinire la tecnica esecutiva, piuttosto che limitarla, perchè rende il modo di suonare meno dipendente da alcuni "vizi" che alcuni strumenti, con il loro profilo del manico specifico o ponte particolare, possono portare a sviluppare. Da questo punto di vista sarebbe sempre utile secondo me dividere il tempo in cui si suona tra una chitarra stile Fender e una stile Gibson.
  22. E' bello che siamo tutti diversi. Io preferisco di gran lunga avere un unico strumento, e spremere tutto da quello. Tagliando le variabili taglio le distrazioni, e mi concentro di più sul suonare, massimizzare quel tocco e feeling di cui parli con uno strumento con cui sento un ' affinità superiore. Ci sono tali margini di miglioramento per un musicista secondo me, che "spalmarli" su diversi strumenti cercando di tirar fuori il massimo da loro invece che da te stesso a me suona personalmente come un ostacolo tra l' obiettivo, che sarebbe quello di riuscire a esprimersi con la musica nel miglior modo possibile. P.S.: non capisco nè lo spirito nè il senso dell' ultima frase, ma certamente non sono affari miei. EDIT: era riferito al post di marc.
  23. Io son d'accordo con Space, perchè non importa se una chitarra è oggettivamente superiore o più adatta a un genere di un' altra, alla fine suonerà sempre meglio quella con cui il musicista si trova a proprio agio.
  24. Grazie. Non spudoratamente votati al vintage mi pareva di capire, giusto?
  25. Al massimo posso concedere che G stia per Glande.
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