Forse non è la sezione giusta, ma non ci ho mai postato e quindi ci scrivo lo stesso. Ma proprio a caso perché sto aspettando l'aereo per tornare a casa e due ore in aeroporto sono come farsi vendemmiare lo scroto.
Innanzitutto non andateci mai da sposati, a meno che a vostra moglie non piaccia il senso recondito dell'espressione "hai gli occhi da cerva". Mai visto tanti culi, tante scollature, tanti yoga pants tirati fino alla gola, praticamente la sagra del goulash. Ovunque, qualsiasi età: le ragazze giovani peraltro o sono delle aspiranti candidate allo spot dello yogurt Muller, oppure sono di un tentativo di emodarkgoth anni 2000 portato all'estremo, non ci sono mezze vie. È una gioventù strana, soprattutto a Varsavia (Cracovia, la prima tappa, è più piccola, tranquilla, morigerata ed interessante).
Parliamo di musica: negozi di dischi fenomenali, si trovano vinili di qualsivoglia tipo e si fanno anche discreti affari - ad un amico ho procurato il primo dei Rhapsody a 140€... Qui da noi si trova - mi dice - a 400). Roba di nicchia a gogò, ho trovato LP dei Manilla Road che mai ho neanche visto dal vivo qui in Italia. Portati a casa ofc.
I negozi di strumenti, tuttavia, sono un po' la caduta del musso: è un genere di negozi che apprezzo visitare quando vado in città straniere, tuttavia ho tristemente notato che la tendenza è la medesima nostra... Rivenditori che nelle foto di una manciata d'anni fa mostravano gear di tutto rispetto (come chitarre, ma anche ampli), e in genere una propensione marcata verso l' high-end, si sono "ridotti" all'entry level o poco più, con le import appena sotto i mille a fungere da vero punto luce del negozio. Un po' poco. Qualche rivenditore ufficiale Gibson, ma niente che possa competere con la crema al pistacchio che gira su Radiochitarra di quando in quando.
Escluso solo un negozio, che negozio non è, di Cracovia, tale String Taste Electric Guitar; trattasi di una caffetteria a tema rock/blues che commercia anche chitarre e ampli. È un modello lavorativo interessante, perché oltre ad aver sostanzialmente creato un brand/trend con la sua attività e a portare a casa la pagnotta come un normale bar un po' di nicchia, il proprietario (intenditore di chitarre a livelli RC, amabilissimo averci a che fare) fa girare anche strumentazione di tutto rispetto senza doverci campare (e quindi senza dover seguire le tendenze di mercato).
All'interno si trovano robe gustose, Tom Anderson, Melancon, Fender, Gibson, una PRS DGT goldtop, divided by 13, Matchless, pure un Red Seven (pare sia amico di Luca).
Gioiello, una Tyler americana anniversario, oro e blu. Pare sia rivenditore, non è la prima che gli capita, ma belle così raramente ne ho viste (anche in foto)
Morale: fatevi una settimana in Polonia per risvegliare i perduti istinti e se passate da GBL ditegli che cominci a vendere succhi di frutta.
Di Auschwitz - Birkenau parlerò forse un altra volta.