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gigixl84

i modi: come si usano

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c'è qualche anima buona che ci spieghi una volta per tutte cosa sono e sopratutto come si usano i modi???

E'l'argomento che più getta confusione tra i chitarristi; complici le didattiche spesso sommarie e superficiali degli stessi guitar hero.

Ner rock, nel pop e nel blues non si usano nemmeno, a parte sparuti esempi.

La cosa fondamentale da comprendere, da ripetere come un mantra, è che i modi NON SONO LE DITEGGIATURE.

Bisognerebbe sentirsi il famigerato "kind of blue". Spesso la musica modale è ossessiva, il basso insiste su una tonica in particolare, e l'approccio tonale salta; se il basso sta su un sol e tu suoni la scala di sol partendo dal 5°grado non hai il modo misolidio; è sempre un sol maggiore.

Per capire come suonano i modi, prendi una qualsiasi nenia abbastanza semplice, tipo fra martino campanaro in do maggiore. Prova a suonarla aumentando la quarta, in modo da ottenere il modo lidio (il basso sempre in do!). Così senti come "canta" il lidio.

Che poi è quello ch efa satriani in flying in a blue dream, una delel pochissime e rare composizioni modali di un certo genere di musica; su un basso di DO, satch suona prima sol maggiore, poi do misolidio e poi un bel bluesazzo sempre in do.

Ma per ci suona rock, pop, metal è una cosa che non serve a molto.

Poi c'è anche il blues modale; ad esmpio scott henderson, che considera ogni grado dell'I IV V come accordo a sè stante (su tore down house, blues in LA, scott non usa solo la pentatonica di lamin su tutti e tre gli accordi).

Un esempio nel pop può essere norvegian wood.

Ma, ripeto, non è che i modi si ficchino così, ovunque; ci dev'essere una struttura che li sorregga, il brano dev'essere già pensato come modale.

Altro esempio, "this is what you are" di Biondi. Robe così.

Prendi "so what", tratto da kind of blue; le prime otto misure sono composte da mi-7 e re-7; in un approccio tonal epotresti considerarli come ii e iii grado di DO maggiore, ma se improvvisi su questo brano usando la scala di do maggiore o la pentatonica di la-... Non funziona.

Devi considerare il modo di Mi dorico, sottolineando cosa lo rende tale; ovvero la terza e la sesta minore. "sottolinea" quelle note, magari sfruttando la tecnica dell'approaching note. Ma è un casino, è una roba che pochi chitarristi sono in grado di gestire; siamo stati traviati dalle scale tre note per corda, ci troviamo smarriti pensando ad improvvisare attraverso triadi.

L'importante è non cadere nel comune errore modi=diteggiature.

Sono stato chiaro? No.

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Ogni volta che comincio a spiegare i modi della scala maggiore a qualche mio allievo gli dico di mettersi l'anima in pace e che ci vorrà un anno per capirli bene, per cui non è facile dare una risposta esaustiva in poche righe.

Cercherò di essere semplice e pratico nella spiegazione di almeno un modo, il primo detto anche "modo ionico"

La scala ionica è quindi la scala maggiore che ha per formula di intervalli TTSTTTS dove "T" sta per Tono ed "S" sta per Semitono

es.1 C ionico= C D EF G A BC (E e F sono vicini cosi come B e C per rendere meglio l'idea della distanza che si chiama "intervallo")

es.2 G ionico= G A BC D E F#G

es.3 D ionico= D E F#G A B C#D e cosi via...

Ognuna delle scale modali ha alcune note alle quali si deve dare più importanza nel senso che queste note devono essere usate soprattutto come note finali ed iniziali delle frasi (sto semplificando per farmi capire meglio)e preferibilmente in battere.

Per capire meglio il concetto del "Battere e Levare" pensate al tempo come ad una sequenza ordinata di pulsazioni

es. su un tempo di 4/4 contate U'-no Du-e Tre-e Quat-tro

B L B L B L B L (B=battere L=levare)

Le note più importanti della scala ionica di C sono le 4 note dell'arpeggio C=tonica ; E=terza o modale (Nota che definisce il modo maggiore o minore in base alla sua distanza dalla tonica); G=quinta (dominante) ; B=settima maggiore, meglio indicata col simbolo "Delta" ed anche 7+ (sui vari spartiti del tipo "Canto anch'io")

Oltre a queste quattro note è importantissima la nota F che caratterizza maggiormente la sonorità del modo ionico, distinguendolo dal modo Lidio che ha la 4#(quello usato da Satriani all'inizio del citato brano da Cash)

Per prima cosa ti consiglio di studiare le diteggiature della scala di c ionico su tutta la tastiera (1 mesetto di studio ma anche meno)

Successivamente cerca le 5 note C, E, F, G, B ed inisti maggiormente su queste (un paio di mesetti di studio)

Il modo ionico suona molto bene sulla progressione dei tre accordi maggiori della tonalità preceduti da quello costruito sul primo grado della scala del tipo 1°/4°/5° ossia se suoniamo in C avrò C(1°) F(4°) G(5°)

Ma suona molto bene anche di "contrasto" su giri di accordi 6m 5° 4° (tipo Am G F)

In questo modo sto suonando sugli accordi generati dalla scala di C maggiore, non proprio alla Miles Davies

Ovviamente per uno che comincia è meglio esercitarsi tonalmente azichè modalmente (tipo un pedale sulla nota C)

Spero di esserti stato di aiuto, io ste cose le ho imparate da solo dopo un sacco di ascolto e tentativi per prove ed errori, sull'argomento all'epoca mia non c'era molto materiale e non c'era neanche YouTube.

Saluti

Alb

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Cercherò di essere semplice e pratico nella spiegazione di almeno un modo, il primo detto anche "modo ionico"

perchè non ne spieghi almeno 2? :TRsorrisone: :TRsorrisone: :TRsorrisone:

dai, aggiungi il dorico ;)

(scherzi a parte, chiarirebbe ulteriormente di molto le idee)

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io trovo sempre molto rischioso spiegare sta roba on line... non lo dico da didatta ma da allievo

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Io trovo più semplice, come primo approccio, il sistema CAGED... Che tra l'altro è quello che ho sempre adottato da audodidatta, in modo intuitivo. Successivamente ho scoperto che esisteva un metodo già sviluppato. :rolleyes:

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Guest Bru

Ho trovato il video molto illuminante. Quella corda a vuoto e spostarsi con la scala. Cosa che facevo spesso con l'acustica, senza sapere cosa fosse.

Credo sia una tecnica anche della musica indiana, per esempio del sitar.

Sbaglio o, in ambito rock, escono delle sonorità un po' alla Doors?

Per me ci son pure sonorità di Aqualong, di diversi arpeggi acustici. Cazzata?

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Guest santro

si usano così: tu fai sempre la stessa cosa,e dici al tuo bassista di cambiare...lui fatica,tu invece suoni modale! :TRsorrisone:

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Guest marc

si usano così: tu fai sempre la stessa cosa,e dici al tuo bassista di cambiare...lui fatica,tu invece suoni modale! :TRsorrisone:

purtroppo non é cosi perche ogni modo é caratterizzato da certi intervalli che lo fanno suonare in tale modo, il lidio lo caratterizza la quarta aumentata (tritono) rispetto al ionio, il dorico la sesta maggiore rispetto al aeolio.....

ma in generale non é cosi sbagliato quello che dici... :TRsorrisone:

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Guest santro

ah ah...era una boutade,ovvero,una cazzata :TRsorrisone: ...e non è completamente corretto,però rende l'idea no? :TRsorrisone:

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purtroppo non é cosi perche ogni modo é caratterizzato da certi intervalli che lo fanno suonare in tale modo, il lidio lo caratterizza la quarta aumentata (tritono) rispetto al ionio, il dorico la sesta maggiore rispetto al aeolio.....

E'proprio questa la cosa più importante, le note dell'arpeggio più la nota che caratterizza ogni modo diversificandolo dagli altri :sm0_eusa_clap:

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perchè non ne spieghi almeno 2? :TRsorrisone: :TRsorrisone: :TRsorrisone:

dai, aggiungi il dorico ;)

(scherzi a parte, chiarirebbe ulteriormente di molto le idee)

Ok, allora parliamo pure del modo dorico

Il secondo modo è minore, ha la seconda, la quarta la quinta e la sesta giuste e per finire ha la settima bemolle.

Facciamo un esempio in C per capire meglio:

Intervalli T S T T T S T

Note C D Eb F G A Bb C

Gradi 1 2 3m 4 5 6 7

In A (seconda scala modale della tonalità di G) avrò

Note A B C D E F# G = A Dorico

Dopo aver imparato le varie diteggiature coi vari sistemi (standard, 3notexcorda, mista, caged ecc.)

Vediamo di suonare questa scala in maniera tonale sui seguenti giri di accordi

1) Pedale accordo m7

es. provate a farvi l'accompagnamento del brano "Take five", esercitiamoci sull'accordo di Am7 fisso condito da qualche basso e suoniamoci la scala dorica (sempre di A: A B C D E F# G A) sopra.

2) Sequenza 2°m7 5°7, se suoniamo Am7 seguito dal D7 tipo il brano "Oye como va" di Tito Puente la scala A dorica suonerà molto bene.

3) Due accordi minori o m7 distanti un tono l'uno dall'altro, in questo caso si usa il dorico dell'accordo più basso

es. Am7 seguito da Bm7 suonerò A dorico (provate ad andare dietro "Light my fire", anche se gli accordi che fa Robbie Krieger non sono proprio due m7)

4) progressione 2°m7 3°m7 4°6 3°m7

es. Am7 Bm7 C6 Bm7 (Ascoltate Whippin'post deigli Allman Brothers)

In questo caso il C6 altro non è che un rivolto del Am7, Am7 col basso di C per intenderci, per cui in realtà siamo sempre al punto 3

5) Progressione 2°m7 4° 5°

es. Am7 C G (ascoltate "Banks of the deep end" dei Gov't Mule)

In questo modo sto sempre suonando su accordi generati dalla tonalità di G per cui siamo quasi vicini al concetto di modo accennato sopra (alla Miles Davies)

Una volta aver improvvisato "tonalmente" sui 5 esempi descritti prima andiamo a focalizzare l'attenzione sulle note IMPORTANTI di questa scala.

Se prendiamo come esempio la scala dorica di A mi concentrerei su A C E F# G ottenendo cosi una "specie" di pentatonica formata dalle 4 note dell'arpeggio (A=tonica, C=terza minore, E=quinta, G=settima) e ultima ma più importante di tutte il F#=Sesta.

Stavolta la sesta sarà la nota bersaglio che più di tutte le altre caratterizzerà la sonorità del modo dorico, dato che gli altri tre modi minori (frigio eolio e locrio) hanno la 6b.

Ci vorrà un altro mesetto di studio per imparare questi arpeggi minori con l'aggiunta della sesta su tutta la tastiera della chitarra.

Soltanto adesso è consigliabile suonare modale su basso fisso su una nota

Ho scritto tutto di getto, spero di non aver fatto qualche toppa :whistle:

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Guest Karlo79

c'è qualche anima buona che ci spieghi una volta per tutte cosa sono e sopratutto come si usano i modi???

Premetto che non c'è modo di spiegartelo attraverso un forum, c'è troppo da scrivere ed il discorso modi si deve affrontare con delle conoscenze base già acquisite, come l'entità dei gradi, la suddivisioni degli accordi in famiglie, l'armonizzazione della scala, concetto di moto e di stato, differenza tra tonalità e modalità etc.....

tra modo e scala non c'è differenza solo un differente uso.

ti faccio una spiegazione blanda incompleta e facile da capire se non ti fai troppe domande:

usiamo la tonalità di DO essendo la più facile:

Gli antichi si sono accorti che su ogni scala maggiore si possono costruire sette accordi (questo concetto si chiama armonizzazione di una scala).

esempio in DO:

DO maj7, RE min7, Mi min7, FA maj 7, SOl 7, LA min 7, SI semidim.

ionico, dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio e locrio

questi accordi sono costruiti con note apparteneti alla scala maggiore di DO e quindi ad ognuno di questi accordi si può applicare La scala maggiore di DO(questo concetto si chiama Tonalità).

di conseguenza in ordine nascono ionico, dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio e locrio, che non sono altro che nomi diversi per la tessa scala maggiore, cambia solo l'ultilizzo.

Tonalità = quando si può applicare un unica scala ad un gruppo di accordi.

modalità = quando per ogni accordo o per più gruppi di accordi si cambia scala.

Quando suoni Tonale stai comunque applicando i modi però non stai cambiando la scala e se la scala non cambia stai suonando tonale, se invece cambi la scala per uno o più accordi entri nel concetto modale.

se cerchi all'interno di Lezioni troverai un 3d che si intitola improvvisazione, ci sono un bel pò di spiegazioni.

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Non voglio incasinare le ottime spiegazioni fatte finora, però non conviene ragionare le scale modali come scale maggiori/minori con note diverse?

Intendo:

Dorico: scala minore con la sesta maggiore

Frigio: Scala minore con la seconda minore

Lidio: Scala maggiore con la quarta aumentata

e via così...

Secondo me questo approccio è più intuitivo, dopo un attimo si capisce a che scala si deve fare riferimento perchè si "accendono i pallini sulla tastiera", per esempio Fa Lidio è ovviamente il 4° grado di Do maggiore, per cui si useranno poi le diteggiature di Do maggiore, avendo però bene in testa che si tratta di Fa Lidio, enfatizzando quindi il Si che è la nota che appunto dà il colore al tutto. Questo discorso è ovviamente estendibile agli altri modi. Sinceramente questo approccio lo trovo più semplice, all'epoca capii finalmente i modi in questa maniera per cui vabè, mi andava di scriverlo dato che se ne parlava in questo thread. :)

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Guest Karlo79

Non voglio incasinare le ottime spiegazioni fatte finora, però non conviene ragionare le scale modali come scale maggiori/minori con note diverse?

Intendo:

Dorico: scala minore con la sesta maggiore

Frigio: Scala minore con la seconda minore

Lidio: Scala maggiore con la quarta aumentata

e via così...

Secondo me questo approccio è più intuitivo, dopo un attimo si capisce a che scala si deve fare riferimento perchè si "accendono i pallini sulla tastiera",

si studiano così come hai scritto tu, ma chi ci prova prima deve sapere cos'è una sesta maggiore, una senconda minore, etc etc...

prima di arrivare hai modi bisogna assimilare alcuni concetti base di armonia o non ci sono speranze di capirli ed applicarli.

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Insisto; si fa sempre confusione tra modi e scala master da cui derivano le modalità.

Insisto numero 2: i modi si applicano nella musica modale. I brani modali sono quasi immobili, fermi ed ossessivi. I bassi non si spostano molto.

Senza entrare nel jazz: "get up i feel like being a sex machine" può essere considerato un brano modale (dorico). E anche la prima parte di "shine on you crazy diamond" (sempre dorico: su bassone di sol viene risuonato quel mi cantino a vuoto che gli conferisce la tipica sonorità). Nel rock e nel 90% delal musica prettamente chitarristica non c'è nulla di tutto questo, a parte rare eccezioni.

Insisto numero 3: l'approccio "scalare" tipico dei chitarristi a tre note per corda non fa "cantare" i modi. I musicisti che improvvisano su vamp modali hanno un fraseggio tipicamente fiatistico. Quanti chitarristi sarebbero fraseggiare da soli, riuscendo a far sottindendere l'armonia?

Insisto numero 4: se su domaj7 mi sparo la scala di do che parte dal III grado, sto suonando frigio? No, stai suonando do maggiore, e di frigio non c'è nemmeno l'ombra.

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Guest Karlo79

Insisto; si fa sempre confusione tra modi e scala master da cui derivano le modalità.

Insisto numero 2: i modi si applicano nella musica modale. I brani modali sono quasi immobili, fermi ed ossessivi. I bassi non si spostano molto.

Senza entrare nel jazz: "get up i feel like being a sex machine" può essere considerato un brano modale (dorico). E anche la prima parte di "shine on you crazy diamond" (sempre dorico: su bassone di sol viene risuonato quel mi cantino a vuoto che gli conferisce la tipica sonorità). Nel rock e nel 90% delal musica prettamente chitarristica non c'è nulla di tutto questo, a parte rare eccezioni.

Insisto numero 3: l'approccio "scalare" tipico dei chitarristi a tre note per corda non fa "cantare" i modi. I musicisti che improvvisano su vamp modali hanno un fraseggio tipicamente fiatistico. Quanti chitarristi sarebbero fraseggiare da soli, riuscendo a far sottindendere l'armonia?

Insisto numero 4: se su domaj7 mi sparo la scala di do che parte dal III grado, sto suonando frigio? No, stai suonando do maggiore, e di frigio non c'è nemmeno l'ombra.

frigio ci sarai tu :TRsorrisone: divvettente apperdavero :sm0_eusa_clap:

scusa ma non ho capito perchè hai voluto fare questa precisazione? quello che hai scritto è tutto vero/giusto, ma non ho capito cosa ti ha spinto a precisarlo

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Ho smesso di ragionare per pattern o scale; le posizioni NON sono i modi.

Personalmente mi trovo bene con le pentatoniche che estraggo dall'armonizzazione della scala maggiore e scelgo quella che fa cantare di più il modo ossia quella che contiene le note caratteristiche del modo, come dice albino.

In più mi ricavo arpeggi e triadi sempre dall'armonizzazione della scala maggiore e logica di cui sopra.

Se suona modale o no poco mi importa, ma il risultato mi aggrada e soprattutto riesco a dar un colore diverso agli accordi.

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...In più mi ricavo arpeggi e triadi sempre dall'armonizzazione della scala maggiore e logica di cui sopra.

Se suona modale o no poco mi importa, ma il risultato mi aggrada e soprattutto riesco a dar un colore diverso agli accordi.

Potresti indicare una diteggiatura della scala logica? interessa molto anche a me il sound logico! :sorrisone::TRyeh: :TRyeh:

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Visto il thread aperto da quel poco di buono di gigi, che di xl non ha certo il cervello, e nemmeno l' uccello, vorrei aggiungere qualche piccola cosa anche io, in modo molto sommario, perchè è abbastanza inutile scrivere così, i modi vanno spiegati di persona, non perchè siano difficili, ma perchè possono fuorviare:

Il modo non è un pattern, è un colore, e questo colore ha assolutamente bisogno di un determinato accordo o armonia sotto, che gli permetta di esprimersi.

Parto dall' armonia...volete suonare un giro modale? Bene, la cosa più importante da evitare è la cadenza V-I.

Mi spiego meglio:

Volete suonare un' armonia dorica in re? Bene evitate che durante le vostre acrobazie, l' accordo di sol (V grado della scala di do maggiore) vada a chiudere sul do, altrimenti l' armonia dorica morirà all' istante, e verrà rimpiazzata dalla solita armonia ionica, o maggiore, claro?? Provate a fare un giro con REmi, Fa e Sol, e se riuscite a tenere al basso sempre il re ancora meglio, l' armonia dorica sarà servita e il modo dorico verrà fuori da solo, non dovrete fare altro che suonare la solita scala maggiore di do, verrà naturale far risaltare il re invece del do, senza sforzarsi, e verranno all' orecchie le note, o la nota, caratteristica del modo.

Per il discorso delle note caratteristiche è meglio lasciar stare, ci sarebbe molto da scrivere, ma resta comunque un argomento semplice.

Altro piccolo suggerimento:

Avete il solito giro di do (DO-LAmi-REmi-G7) armonia totalmente maggiore, quindi largo al modo ionico ma...se ad esempio ogni accordo dura 4 misure, oppure il tempo è molto largo, perchè non far risaltare il modo di ogni accordo? Allora svilupperemo l' eolio sul LAmi, il dorico sul REmi ed il misolidio sul G7...tutti modi che hanno le stesse note della scala maggiore di DO, ma per ogni accordo avremo un colore da utilizzare. E perchè no, se siamo in forma, e la base ce lo consente, potremmo addirittura utilizzare un bel do lidio sul do, modo che esula dal contesto della progressione, ma siccome l' accordo sotto dura parecchio, possiamo osare ed aggiungere un sapore differente. Così come potremmo utilizzare un la dorico sul LAmi, mischiato ad un la frigio...è l' accordo che ci permette di osare, se i cambi fossero rapidi, non potremmo essere così fricchettoni, rischieremmo solo di suonare...strano!

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Guest Vu-meter

C'è parecchia confuzione direi ... molta , moltissima e i soliti errori .

Suonare modale è "il contrario" ( anche se non è il termine più corretto ) del suonare tonale . Chi crede di suonare modale suonando un Sol Misolidio su un accordo di Sol7 si sbaglia . Lo stesso vale per chi crede di suonare modale suonando un Re Dorico su di un accordo di Re-7 , un Frigio di Mi su di un accordo di Mi-7, ecc. In questo modo sta solo RIMARCANDO LA TONALITA' , in questo caso DO maggiore.

L'uso dei modi non è questo . Questo è suonare tonale , sempre e comunque.

Un esempio di come si possono utilizzare i modi potrebbe essere, con due semplicissimi accordi ad esempio : Re-7 e Mi-7 . Come detto prima, se usassi un Re dorico sul primo accordo ed un Mi Frigio sul secondo starei comunque suonando tonale; ossia sto rimarcando una tonalità ( Do maggiore ) e non dando alcun colore alle mie composizioni . Ma se nel Re-7 suonassi un Re Dorico e nel Mi-7 un Mi Dorico, ecco che sto suonando davvero modale, ossia inizio a dare prevalenza alla modalità e non alla tonalità . Potrei farlo anche suonando un Re Frigio ed un Mi Frigio, oppure un Re Frigio ed un Mi Dorico ( con risultati assai diversi però ) , o ancora con un Re Frigio ed un Mi Eolio, ecc... le possibilità sono parecchie. Se voglio divertirmi potrei cominciare a considerare di spezzare i due accordi in due o più sezioni per cui sul Re-7 potrei suonarci un po' In Re Frigio ed un po' in Re Eolio e magari sul Mi-7 un po' in Mi Frigio ed un po' in Mi dorico . Ora sì che sto usando i modi.

La cosa dal tener presente comunque, per capire davvero la differenza tra tonalità e modalità , è che l'una non può coesistere con l'altra, perchè l' una uccide l'altra. Se suono i mdo in modo da rimarcare la tonalità, suono tonale e NON modale.

Vi lascio anche un link che spero possa servire a chiarire la cosa, perchè questo è sicuramente un argomento tra i più dibattuti in rete ed è per certo l'argomento su cui ho letto più strafalcioni possibile .

http://digilander.libero.it/initlabor/musica-modalita/*modalita-index.html

http://digilander.libero.it/initlabor/musica-modalita/modalita-tavola-sinottica.html

Ciao e buon uso dei modi.

Vu :smile:

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