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Calinbread Belle Epoch - problemi di alimentazione
ago replied to robben's topic in 102Mhz: Radio Effetti
DC Output 1-6.....9V DC 150mA each Or.......................12VDC 110mA each DC Output 7-8.....9V DC 350mA each Or.......................12VDC 220mA each Max output current.................1600mA questi sono i valori per le varie uscite -
Calinbread Belle Epoch - problemi di alimentazione
ago replied to robben's topic in 102Mhz: Radio Effetti
mmm, allora il manuale dice che ha bisogno di 70 mA, fin a quanto arrivi con la tua uscita? perché se fosse un'uscita da 100 mA e prima o dopo hai qualcosa che fa superare i 100 mA allora potrebbe essere quello il problema. Quale uscita del Carl Martin Pro utilizzi? -
Ero con la 339 e la pedaliera piccola che come sezione OD ha un Box of Rock e sono semplicemente entrato nell'ampli in modalità parallela, cioè il segnale si sdoppia e si miscela con i due pot dei gain. La testata era collegata ad un case Fender svuotato e usato solo come cassa. La prossima volta controllo quale cono monti. Grazie! Assolutamente! devo chiedergli di smontare la copertura e farmi fare una foto!!
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Calinbread Belle Epoch - problemi di alimentazione
ago replied to robben's topic in 102Mhz: Radio Effetti
ma quando alimenti l'altro pedale, i due pedali sono collegati da un cavo patch (segnale)? perché se provi ad alimentare i due pedali ed essi non sono collegati da nessun altro cavo non dovrebbe funzionare e allora ha ragione Dado e c'è una massa interrotta. Se invece funziona lo stesso, allora forse ci va uno stregone voodoo, eh ehe . Seriamente se invece capita che funziona lo stesso allora ci dobbiamo riflettere un momento. -
Metto questa robina qui su Radio Elettra perché voglio buttare giù due parole su questo ampli rimesso a posto dal mio amico B. Risale forse al 1946, ed è stato restaurato e reso "chitarristico" cercando di salvarne l'originalità il più possibile (soprattutto trasformatori e valvole di pre, che purtroppo non ho potuto fotografare ma sono tutte in metallo). Monta due 6L6 ed è super spartano, i due canali possono essere messi in parallelo o in cascata, così da dare due voci diverse all'ampli. Io l'ho usato in parallelo, con la mia 339 e un box of rock autocostruito e mi è piaciuto tantissimo. Ha un pulito stratosferico, è silenziosissimo e prende i pedali che è un piacere, sotto le dita lo senti ruggire o sussurrare. So che per molti di voi è pane quotidiano, ma a me suonare un ampli del '46 ha messo in moto un mucchio di emozioni. Abbiamo suonato un due orette e abbiamo registrato la prova, tutta improvvisata. Vi metto un pezzettino di nascosto, perché il mio amico B. (che è il batterista) ha dimenticato di accendere i microfoni della batteria e quindi l'ha registrata solo dai panoramici e dice che la registrazione non è buona. Secondo me si sente molto bene, pure troppo (che si capisce che suono da minchione) però il suono di chitarra mi sembra molto vicino a come lo sentivo in sala, magari piace anche a voi. Metto il link di Dropbox e lo lascio per qualche giorno, non vorrei che poi si arrabbiasse e non me lo facesse più suonare! https://www.dropbox.com/s/58lww4lnqvtztov/2020-10-14 Agostino-Davide-Biula - Idea2.mp3?dl=0
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Ah finalmente! Era ora! Non stavo più nella pelle!
ago replied to Bananas's topic in 100Mhz: Radio Chitarre
(lo dico sottovoce, ma a me importasega del catalogo nuovo, tanto compro solo l'usato. Ci penserò tra qualche anno se valgono la pena o meno...) -
@black_label Dici quello che ho linkato su amazon? non l'ho ancora usato sui pot ma se non hai fretta faccio una prova in questi giorni e ti rispondo!
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Andiamo pure al di là dell'estetica (che mi sembra meh, più senza lode che senza infamia): dal punto di vista dei materiali è sicuramente meglio di un tail piece die-cast, la lavorazione in cnc ecc. ecc. comporta sicuramente un passo avanti ma è tutto da dimostrare che possa restituire un suono migliore, ed il perché lo sappiamo tutti, non ci sono parametri misurabili e ogni chitarrista ha le sue fisime, e se a comandare è il proprio orecchio nessuno ha torto e nessuno ha ragione (i parametri di cui il video parla sono infatti attacco, sustain e un molto indefinito power, che se non mi dai una unità di misura nn significa niente). Dal punto di vista della funzionalità probabilmente facilita il cambio corde (non mi sembra un aspetto strategico) ma ad esempio impedisce di regolare l'altezza del tail piece; se volessi modificare l'angolo di incidenza delle corde con le selletet del ponte non posso (e questo mi sembra su una gibson, invece, non trascurabile). Non ho idea di quanto costi e se pure costasse una cifra sensata forse non è la parte su cui mi concentrerei per modificare il timbro della mia chitarra. Siamo sempre alla ricerca dell'idea nuova che in qualche modo possa rivoluzionare il suono senza modificare troppo la tradizione, probabilmente non ci siamo ancora, la ricerca continua......
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Sui puliti preferisco le kt66, mentre dal crunch in su le EL34. Bel video!
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Grandissimi! Conosco molto bene il caso Zanfretta, devo avere anche un libro dell'epoca che ne raccoglie la storia (nella mia sezione minchiat... eh mmm, cioé Ufo, vabè è lo stesso, ne avrò più di 200, sono minchione anche io!) Ma dobbiamo passare da Bandcamp? lo prenoto ma voglio una copia autografata!
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Quoto Dado, naturalmente. E ora che so che usa il silver gold posso dare una nuova dimensione alla gaiezza che qui ci rappresenta un po' tutti! Dipende cosa devi saldare; una stazione saldante come la Ersa va bene per tutto, io ne ho due una più potente con punte belle grosse per le robe d'assalto e una piccola per la saldature di precisione. Ma per molte cose anche un saldatorino da 10 euro, se usato bene, può andar bene. Da tenere a casa ne ho preso un su Amazon, custodia, pinzette, succhistagno, saldatore regolabile e un rocchetto di leadfree a 16 euro. (https://www.amazon.it/gp/product/B07Y34HSK1/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o07_s00?ie=UTF8&psc=1 ) Ci ho riparato ieri il pad della batteria elettronica di un mio amico a cui si era staccato un condensatore. Cosa ci vuoi fare? saldare i cavi? rifare i wiring? così vediamo di darti un consiglio appropriato,
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Ad esempio questo https://www.banzaimusic.com/Solder-SN60-0-90-250g.html ha un diametro di 0.9 mm, va bene un po’ per tutto.
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Ma veramente si trova ancora ad esempio su musikding o su banzai, se ti riferisci al classico 60/40. Io utilizzo sempre il flussante, ne ho di due tipi, per migliorare e velocizzare la saldatura. Certo una stazione termo regolata, anche economica come le due che utilizzo, non può che migliorare il tutto. Ho provato anche quello green ed effettivamente mi ha messo in difficoltà, ne ho uno con una percentuale di rame, che invece funziona bene e vorrei provare quelli con l’argento (più che altro per sfizio ma costano un botto).
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Non fa parte della grande famiglia dei ts, ma utilizza un 2n1308 (germanio) e due jfet. A me piace perché è rauco e fa sbrang (non so se si capisce cosa intendo). Ha un volume di uscita molto accentuato e spinge molto. Spero di riuscire a fare un piccolo video per far capire almeno la direzione in cui va il suo timbro. Non lo avevo notato ma il GAIO ci sta tutto! grande Pink! Grazie Fra!
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Grazie! Allora, io ho preso una macchina entry level, una 3018: questa per la precisione: https://www.amazon.it/gp/product/B08144SYVZ/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o06_s00?ie=UTF8&psc=1 Ha un costo limitato anche se ce ne sono persino a prezzo minore (di dimensioni ancora più contenute o senza le due pareti laterali in acrilico, che però aiutano a contenere i vari trucioli della lavorazione). Ci va un po' di tempo per capire tutte le fasi della lavorazione: ad esempio per prototipare le board ci vanno 3 software (uno per disegnarla, uno per stabilire le lavorazioni e uno per passare le istruzioni alla macchina). Per incidere i box invece il discorso si sposta sulla qualità delle punte, l'alluminio è un metallo morbido ma le punte da una decina di euro non riescono a forarlo, si spanano prima, purtroppo. Proverò a salire di prezzo per vedere se la qualità migliora. Invece per incidere le scritte non ho avuto nessun problema, le punte in dotazione fnzionano benisssimo, è bastata qualche prova per ottenere un risultato decente. Le incisioni poi le riempio con una spacie di pastello a cera alla nitro, che riempie l'incisione con la vernice che poi si asciuga. La macchina è abbastanza rumorosa e all'inizio è inevitabile fare cazzate (tipo rompere punte) e bisogna fare attenzione a non friggere i motorini del movimento. Diciamo che mi sento al 30% della curva di apprendimento. Mi piacerebbe fare un video dellEmerald, vediamo nei prossimi giorni se mi viene l'ispirazione!
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Oggi sono a casa dopo la gimcana elettorale di domenica e lunedì (un mio amico rimasto senza segretario mi ha mosso a pietà) e ho un po' di tempo per fare un aggiornamento delle mie robe fatte in casa. Quest'estate ho avuto la fortuna di bazzicare un po' lo studio di una delle punte di diamante della musica torinese dei miei tempi, un posto veramente bellissimo e pieno zeppo di microfoni, channel strip, amplificatori vintage rimessi a posto da un altro mio amico (con cui ogni tanto suono) che è un piccolo genietto del diy. Basti dire che la location è un vecchio mulino del 1800, insomma tutto molto suggestivo. Avevo con me una delle mie board dove spicca un clone dell'EGDM di Bjfe, che avevo messo sù attorno ad un simpatico transistor al germanio russo reperito non ricordo nemmeno più dove; l'Emerald è piaciuto molto e quindi, per amicizia, gliene ho costruito uno. Un'occasione per testare la macchina CNC che ho preso quest'estate (sia per prototipare le board, sia per fare le scatolette). Il pedale è venuto molto bene (ai miei occhi) e molto ordinato anche dentro, gli ho persino messo uno switch di on/off che ha la lucina del led incorporata (sono quelle cazzatelle che però fanno fine e non impegano). Avrei voluto registrare qualcosa ma tra la scuola al tempo del Covid, le robe da fare, la pigrizia non ci sono riuscito, però metto qualche foto per i cultori dell'artigianato.
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questo è il classico dei classici https://www.shure.com/en-US/products/microphones/sm58 credo nuovo intorno ai 100 euro? ma usati si trovano abbastanza. Altrimenti un microfono a condensatore (quelli che usano la phantom) ma i prezzi salgono un po' (andiamo sui 180 euro credo ma forse ce ne sono anche a meno, bisogna però conoscerli o aspettare il consiglio di qualcuno che li abbia provati). Io ho un vecchio Behringer pro e un Cad (veramente poco costosi) e mi bastano per le mie minchiatine.
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è un microfono dinamico, non un condensatore. Non usare la phantom! sicuramente avrà una protezione interna ma rischi di danneggiarlo. Se noti nelle specifiche del microfono non fa cenno ai 48 volt.
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Il tasto dolente sono proprio i regoli, il primo che ho preso era ed è perfetto, controllato con il calibro. Gli altri due invece erano stampati alla Ferretti, a cazzo di cane, e ho dovuto aggiustarli non senza masticare amaro. Però li trovo utili, almeno all’inizio perché inizi a dare un numero alle tue sensazioni sulle corde e impari a regolarti. Gli spessimetri invece sono sempre precisi, non ho avuto problemi.
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Scusami in anticipo se ti dico delle banalità, non so quanto te la cavi da solo e quindi magari risulto pedante, non me ne volere! Ti dico come faccio ii setup alla mia Sg: parto dalla curvatura del manico, sulla mia Sg, che ha il manico che riempie bene la mano, lascio un po’ più di curvatura, anche .020 di pollice. Ho diversi spessimetri e sono utili alla bisogna, li prendi su amazon con qualche euro (sono quelli usati per regolare le valvole, quelle fisiche, non termoioniche). Metto un capotasto al primo tasto, premo sull’ultimo e misuro al 10. Poi decido la action. Qui è difficile se non hai le idee chiare, io per anni sono andato su e giù, ora sto sul millimetro e 6 - 7 sui bassi e un po’ meno sugli acuti. Se ti piace rasoterra e senti troppi buzz ci va una ricoronatura dei tasti, altrimenti un po’ alla volta alzi fino a quando ti trovi bene, un giro alla volta. Con calma. Ci metti anche qualche giorno, vedi come ti sembra. Le ottave vanno fatte alla fine, action e curvatura del manico le possono modificare. Al 90% se non riesci a intonare una corda è colpa della muta farlocca. Tutti questi passi vanno fatti un po’ alla volta, con pazienza, segnando le cose che fai per tenere traccia e capire dove modificare. Differenti gradi di umidità ti cambiano il setup, molto umido tastiera che tende a raddrizzarsi, con il secco tende ad aumentare la curvatura. Te ne accorgi perché quando accordi e l’umidità è molta, come in questi giorni, ritrovi la chitarra crescente e le corde potrebbero frustare un po’ perché diminuendo la curvatura del manico, questo potrebbe impedire alla corda di avere lo spazio per vibrare bene. Quindi ti conviene fare tutto il lavoro quando non piove. Per semplicità puoi prendere quei regoli con tutte le scale per settare la chitarra che rendono il lavoro molto più semplice. Non è che il liutaio, per un setup, faccia cose diverse, soprattutto con i ponti gibson, che non hanno le sellette singole. Ah, dimenticavo. Quando fai il setup, controlla che i P90 siano ad una certa distanza dalle corde. Se fossero troppo vicini introducono degli errori non da poco, soprattutto sulle ottave.
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Non odiarla, dicci tutto che ti aiutiamo, povera!
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I due da cui vado io sono: Boxguitar, praticamente alla periferia Nord. Onesti, competenti, ottimi, sanno il fatto loro. Redivivus e cioè Mari. In centro praticamente. Carissimo ma è il top, mi ha rimesso in sesto la mia SG special ben due volte (paletta rotta, la seconda volta si è rotta non dove l'aveva riparata lui.) Se no chiedi a Evol!!
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In quella zona purtroppo non conosco nessuno ma se ti venisse di provare Torino qualcuno conosco.
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Vorrei provare a farvi vedere la questione da un'altra prospettiva. Fino a non più di una quarantina di anni fa dei simpatici sgherri con un cappuccio bianco in testa prendevano gli afroamericani e li linciavano. Immaginate di essere voi, in quegli anni, vittima di un linciaggio, o fratelli, sorelle, padri madri, amici di una persona che perde la vita così. Immaginate che questo sia capitato a vostro nonno, a vostro zio. Dal trauma della persecuzione etnica e della riduzione in schiavitù di intere generazioni di persone non se ne esce dicendo: sono ipocriti, è umore nero, simpatiche canaglie. Per gli americani il periodo della segregazione razziale, della schiavitù, dello sterminio dei nativi è una macchia, una colpa che va affrontata, non è solo perbenismo, sarebbe troppo facile liquidarlo così. Fare i conti con la storia ha un costo, in una società così diseguale come quella americana ha un costo persino più alto. E poi anche negli Usa la responsabilità penale è personale, i responsabili dei saccheggi non sono certo i manifestanti in toto, farli apparire tutti uguali significa solo far finta che i linciaggi, le catene ai piedi, le scuole separate, i posti sugli autobus, non siamo stati nulla di veramente serio. Per quel che riguarda poi il licenziamento qui da noi le regole non sono tanto diverse. A Torino qualche anno fa una maestra ha perso il posto perché ha ricordato ai tutori dell'ordine durante una manifestazione contro i cuginetti dei simpatici incappucciati: memento mori! Licenziata in tronco.