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Showing content with the highest reputation on 05/03/2024 in all areas

  1. 4 points
    Ho pensato che sarebbe interessante un thread in cui ognuno parla della sua / delle sue pedaliere, spiegando la scelta dei pedali, come li utilizza, come combina gli effetti etc. Si accavalla un pò con la sezione gear ma perché non raccogliere tutto nella stessa discussione? Inizio io. Il segnale è Octron 2 - Polytune - Macrodose - Turbo rat - Hoof - Walrus Monument - EQD Grand Orbiter - TZF2 - DD3. E' tutto in linea, avevo pensato di usare uno switcher, soprattutto per invertire l'ordine dei pedali all'occorrenza, ma sarei veramente castrato con gli spazi e tutto sommato ho deciso di fare a meno. E' cablata mogami e, dosando bene la combinazione tra buffer e pedali tbp, devo dire di essere molto contento del segnale. Questa la la pedaliera "bella", quella con i pedali un pò ricercati che uso tendenzialmente a casa, a prove o comunque in situazioni con palco dove non devo tenere gli strumenti sott'occhio. E' pensata per essere usata con entrambi i miei ampli, sia il "marshall", cioè la Reeves Super 78, sia il "fender", ovvero il Mesa Fillmore. In entrambi i casi mi attacco sempre all'ampli già sporco oppure, nel caso della Reeves, pienamente incazzato, a scelta. L'idea di base di questa pedaliera è l'opposto di "set and forget", anzi, è fatta con l'idea che ogni pedale può fare più cose, con l'invito a interagire con i potenziometri, cercare suoni e combinazioni che siano di ispirazione. L'Octron 2 è un pedale che ho da tanti anni ed è un octaver eccezionale che tanti hanno avuto. Il mio uso preferito è con l'ottava bassa e alta accesa e il direct spento, per suoni lead davvero strani, sopra l'ampli già incazzato o comunque sopra i pedali a valle. Va primo in pedaliera perché l'ottava alta "nasconde" un fuzz al germanio che non ama i buffer, e anche per assicurare il miglior tracking all'ottava bassa. Bello anche con solo direct e ottava alta accesa, usato come un booster fuzzoso. Il Polytune 3 l'ho scelto perchè trovo comoda l'opzione di avere sia il buffer che tbp a scelta, in quanto all'epoca ancora non avevo idea del routing completo e di che pedali avrei messo. Il Macrodose è un envelope filter davvero assurdo, praticamente una variante del subdecay prometheus dlx ma con aggiunti il controllo volume e soprattutto blend, indispensabile perché l'EF abbia il giusto impatto e versatilità oltre al il classico quack quack. E' un pedale abbastanza complesso ma con una infinità di suoni, a me l'EF piace molto sulle ritmiche sporche e molto staccate, piuttosto che per cose funky, che comunque fa senza problemi. Messo presto in pedaliera così che la dinamica non sia influenzata dai pedali a valle. Il Turbo Rat è il jolly della pedaliera, funge da secondo canale dell'ampli già sporco, fa da overdrive leggero o da distorsore sul pulito e fa anche da ottimo lead boost con l'ampli incazzato o nell'Hoof. Proprio per questa ultima cosa ho preferito il Turbo al rat normale, nonostante quest'ultimo, sul pulito, abbia una pasta più bella. Questo Turbo Rat è dell'89, primo anno di produzione, pedale molto sottovalutato. Anche i più recenti, sempre made in USA, sono belli, ma i pot sono di qualità inferiore e rendono difficile settare i suoni con il gain molto basso. Praticamente il mio suono di base è Turbo rat dentro l'ampli sporco, e per fare il pulito si abbassa il volume. L'hoof è un gran bel fuzz. Grosso da morire ma con un bel taglio di frequenze che lo fa uscire bene (per essere un muff). E' uno dei pochi fuzz che ho provato che suona bene sia con marshall che con fender settati già sporchi. All'occorrenza metto davanti il rat e buca benissimo. Lo uso come suono alternativo al rat. Il Walrus monument è un tremolo piuttosto versatile, diverse opzioni di forma dell'onda e il controllo del volume che sul tremolo non fa mai male, modalità standard e harmonic, ma soprattutto tap tempo che per me è fondamentale quando uso il tremolo in modo invasivo. Tuttavia, 90% del tempo lo uso in modalità standard e settato in modo abbastanza discreto, per aggiungere un pò di movimento a parti pulite altrimenti banali, accordi lunghi etc, senza aggiungere una vera e propria modulazione. Un altro suono molto figo è usare il monument con il depth alto assieme al phaser, con un suono staccato che, andando e venendo, interagisce sempre con un punto diverso dello sweep del phaser, un pò come mettere il phaser dopo il delay. Da notare il nastro adesivo montato sul led del tempo, perché altrimenti è davvero troppo luminoso e da fastidio agli occhi. Il grand orbiter è un phaser molto bello, tutti i pedali EQD che ho avuto sono progettati bene, con un set di funzioni intelligente, ben tarati. Il phaser per me è la modulazione giusta per i distorti, lo uso di norma senza stravolgere il segnale - grazie anche al depth che è in realtà un controllo di mix - e con la velocità piuttosto bassa, sempre per aggiungere un pò di moto a una parte un pò noiosa, magari per colorare il chorus finale di un brano un pò pop/rock. Bella anche la possibilità di fermare l'LFO e usarlo come un filtro statico, soprattutto assieme all'Hoof per dare un taglio di frequenze al fuzz molto particolare. Il foxrox tzf2 è in questo momento il mio pedale preferito. Impossibile tirarci fuori un brutto suono. "Caldo e avvolgente", a fuoco ma senza essere fastidioso, senza sottofondi sgradevoli. Anche qui la possibilità di dosare non solo il volume, ma anche il mix del flanger è ottima ed è la chiave per tirare fuori con facilità tanti suoni diversi. Può essere un bellissimo chorus oltre che un flanger se settato con il depth basso e fa anche vibrato mettendo in mezzo lo switch della polarità. Polarità positiva molto bella sui distorti, ma di norma lo uso con polarità negativa su suoni semipuliti, aggiunge una spazialità straordinaria senza essere stucchevole. Il ramp è un controllo fighissimo che fa schizzare in su la velocità dell'LFO nello spazio di un paio di secondi, effetto bello da solo, incredibile se phaser e flanger sono usati insieme (con moderazione). L'unico difetto è che questo pedale e il walrus non si amano, il tremolo fa emergere uno strano rumore di sottofondo, dal vivo non si nota, ma in casa sì. Infine il classico DD3, che resta però uno dei miei delay preferiti perché è facilissimo settarlo e tirarci fuori quello che vuoi. Non ha la spazialità di altri delay (skreddy echo...) ma è molto più immediato e va bene sempre, soprattutto va davanti all'ampli incazzato senza impastare e lo stesso suono funziona sia per ritmiche che per lead: è un delay che non rompe mai i coglioni. Il mio modo di usare il delay è molto basico, fondamentalmente per far tappeto, ma è un pedale cui non potrei rinunciare. Questo DD3 in particolare è un vecchio MIJ, di fatto è un DD2 con il chip "lungo", dal suono fondamentalmente caldo e piuttosto "analogico". La cosa divertente di questa pedaliera, come ho cercato di illustrare, è spippolare e combinare i vari effetti, trovo che sia una grandissima fonte di ispirazione quando si tratta di scrivere e arrangiare con la band, anche se poi magari tocca scattare una foto ai pomelli per ricordarsi come hai fatto. Poi c'è la seconda pedaliera: Significativamente più basica e con il minimo indispensabile per suonare con la tribute. Il segnale naturalmente va da destra a sinistra. Digitech DROP per i brani accordati mezzo tono sotto (anche se fa pure da bellissimo octaver all'occorrenza). TU2 si spiega da solo. OD3 da usare come lead boost con la Reeves. Altro pedale, comunque, molto sottovalutato a mio parere. Mooer Black secret da usare come suono principale sopra il Fillmore già sporco, non serve spegnerlo mai. TR2, semplicemente un classico assoluto, e se avesse il tap tempo lo userei anche nell'altra pedaliera. DD3, stavola un "banale" made in taiwan, ma va benissimo anche questo anche se è giusto un pò meno caldo. L'idea qui era di avere solo pedali boss ma non esistono alternative al drop e al rat che io sappia. Il DS1 non va bene, il BD2 mi piace meno del rat, forse dovrei provare un DS2 ma comunque il drop stonerebbe in ogni caso. Sotto a chi tocca!
  2. 2 points
    alla storia del surriscaldamento globale non ci credo più! ieri sera a boosto arsizio c'era -15, a marzo, ma scherziamo?! brrrr var che roba!
  3. 1 point
    La butto lì. La mia pedaliera è la sagra del cheap, se si esclude l'HX FX che ho preso comunque con una enorme botta di culo nuovo. Il percorso del segnale: - Wah Dunlop Crybaby from Hell Dimebag signature. E' come il 535q, ma il look mimetico è più ignorante e sbarazzino. Fa capire fin da subito che ho un'impostazione tra lo Smooth Jazz, il Chill out e il SuperBrutalDeathmetal. - MXR Supercomp. Ora, io il compressore non lo so usare, perciò cambio settaggio ogni due per tre. Lo tengo sempre acceso. - Looper switcher Joyo PXL-Live. Il cervello della pedaliera con cui piloto i vari loop dei pedali, le patch della HX FX tramite midi e i canali dell'ampli con gli appositi relais. Al momento, il footswitch è collegato ad un cavo patch volante mono al Marshall, altrimenti collego i due jack cablati in stereo per collegarli alla 5150. Nel loop abbiamo: - accordatore cheapissimo Donner preso su Amazon, i cui led in cima sono coperti pietosamente con della carta gommata perché altrimenti accecano. Non avevo voglia di rimandarlo indietro perché funziona bene e perché non avevo voglia di tornare in posta... E' collegato alla pratica uscita Tuner del PXL-Live - Phaser Ninety Orange Mooer che accendo quando mi ricordo per fare l'Hendrix wannabe. - Boss SD1 e NS2 usati in accoppiata come booster per il canale distorto del Marshall. L'NS2 mi toglie fischi e ronzii e non sputtana il suono come molto sostengono. - MXR Wylde Overdrive. Lo tengo il pedaliera più per folklore che per necessità. Il SD1 ha preso il suo posto e, prima o poi, credo che lo cambierò con un NUX Horseman, un klone che in video mi è sembrato carino per avere un overdrive leggero leggero. L'MXR è leggero come una badilata nei denti... - Mooer Hustle Drive usato per avere un canale alternativo al distorto Marshall. Lo uso da solo o in accoppiata al SD1 quando proprio voglio fare lo stronzo. - DemonFx Precision Drive. E' lui o non è lui? Cerrrrto che è lui: il clone alla salsa di soia, preso nei più oscuri meandri di Aliexpress, del pedale copiat...ehm...ideato da Misha Mansoor, che al suo interno ha un TS9 con diodi al Mosconio (una variante del Germanio, ma con più brio e porco...) e un noise gate incorporato. Prima che cominciate a fare le veglie di preghiera come fecero all'uscita nelle sale di "L'ultima tentazione di Cristo", vi dico che con la 5150 suona bene (col Marshall non mi piace), che non avevo voglia di spendere 230€ per un overdrive copiato e che i Periphery mi fanno evacuare. Oh! Collegata al loop effetti dell'ampli abbiamo la suddetta Line6 HX FX, utilizzata per tutto quello che va in quel posto (cioè nel loop, eh!). Il tutto cablato alla meno peggio con cavi EBS e Harley Benton nel loop, autocostruiti con la creazione di una patch box a lato della pedaliera per poter utilizzare una più comoda frusta con 4 cavi, invece di quelli sfusi. Sorprendentemente, non ronza niente!
  4. 1 point
  5. 1 point
    Lo switch momentaneo è una gran cosa, ce l’ho sul phaser. L’hoof invece ha il bypass duro vecchio stile, che quando lo premi pare che si spacchi il pedale
  6. 1 point
    Ok dai anche se è roba da poco condivido anche la mia. Nel tempo ho ridotto i pedali da circa dieci con Flight case,alla metà con custodia morbida. Naturalmente il primo è l'accordatore della TC,polyrune 2,fa quello che deve è nero ed è piccolo,da sostituire col 3 prossimamente. TC elettronica Spark boost mini,che dire,pedaletto dal costo irrisorio, secondo me da avere,dona al pulito maggiore brillantezza oppure usato per boostare il TS è la morte sua,tra l 'altro lo switch se tenuto premuto diventa momentaneo mentre se, ad esempio, bisogna attivarlo per pochi secondi, oppure se premuto e rilasciato funziona come normale switch. Il TS non c è bisogno di commentarlo fa il TS ,da solo come od oppure per boostare il double decker, Il double decker,vabbe se ne è parlato per mesi a suo tempo,c è una discussione dedicata. Pedalone composto da tre canali floor 1,floor 2 e il boost più il bypass. Il floor 1 è il mio "pulito" quindi sempre acceso,cioè sulla soglia del break up col pot volume della chitarra ,aprendo o chiudendo si passa da un crunch alla AC/DC al quasi pulito,per me molto bello. Il floor 2 più spinto e compresso lo riservo per lead pop/rock,al limite per ritmiche più pesanti. Il boost è eccezionale. Infine il jolly, lo zoom.ms 50 usato in genere come delay ma ho messo lui perché a volte mi serve un phaser o un vibe e non ho né voglia né spazio di prendere altri pedali che magari uso per otto battute e il suo porco lavoro lo fa ma penso di mettere solo un delay serio al suo posto. L'ultimo è solamente un looper che mi consente di gestire meglio l MS 50 facendo l' on/ off quando cambio i preset visto che lo zoom non lo consente.
  7. 1 point
    Sarò molto più sintetico rispetto all'analisi di apertura. Ecco la mia catena: - TC Polytune 3 mini: dimensioni compatte, tuner sempre valido, ottimo buffer; - Burn Fx Linedrive 2: insostituibile. Molto buono come od stand alone, oltre l'eccellenza come booster in pre. - Nabla 1987 v2: pedale più che onesto che rende bene in tutte le salse, da low ad high gain; prende il volo, quando boostato dal Linedrive. - Friedman Be Od: divertente. Se il Nabla restituisce sonorità più classiche, questo, per quanto un poco plasticoso, risulta più granitico e compatto. A dispetto della notevole riserva di gain, anch'esso si apre e diventa più arioso con il Linedrive davanti. - Hartman Flanger: come alcune vignette de "La settimana enigmistica. Senza parole. - Diamond Quantum Leap: lo avevo preso per usarne le modulazioni, poi sono rimasto folgorato dai suoi delay. Quando attivo l'effetto, il suono acquista grinta e sostanza - Diamond Counter point: buoni algoritmi, ma a confronto dell'altro sembra più debole. In board ci sarebbe lo spazio per un compressore, ma questa è un'altra storia...
  8. 1 point
    se mastichi un po l'inglese qui lo spiega molto bene
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