dice in pratica che l'ebano nel mondo é finito. Da alcuni paesi tipo il Madagascar se ne può anche comprare in modo illegale, ma di fatto ci siamo giocati gli alberi di ebano.
L'unico posto dove ne rimane in abbondanza é il Cameroon, ed é per giunta l'unico paese dove lo si può acquistare in modo legale.
Il signor Bob Taylor ha fondato una società di taglio e commercializzazione dell'ebano e, non si capisce come, é diventato l'unico concessionario, o quasi, della licenza del governo camerunense. In pratica il signor Bob Taylor detiene il controllo a livello mondiale per le forniture d'ebano.
Poi arriva la storiella. Acquisita la licenza se ne va in Cameroon, si siede al tavolo delle trattative con gli uomini che tagliano l'ebano, e questi gli dicono che le condizioni di lavoro non sono buone. Lui in modo premuroso chiede il perché, ed esce fuori che sono costretti ad addentrarsi nelle foreste pluviali per km prima di poter riuscire a tagliare almeno due alberi di ebano nero al giorno, ridurli in pezzi trasportabili a spalle, e iniziare la spola per dove li attende il camion. "e perché dovete fare tutti questi km?" "Perché l'ebano che piace a voi bianchi é difficile da trovare, e per un solo albero di ebano nero, ne dobbiamo tagliare almeno 10 di alberi" " e cosa hanno gli altri alberi che non vanno?"
Hanno delle venature, o dei nodi di colore più chiaro. E qui Bob rispolvera la camicetta di Greenpeace che non vestiva da 20 anni, e ci fa il pippone sul fatto che dobbiamo iniziare ad accettare il fatto di avere o ebano dipinto, o di cambiare la comune concezione dell'ebano e iniziare ad aspettarci venature molto chiare (e aggiungo anche molto belle a mio avviso) in quello che comunemente si é sempre pensato un legno del tutto nero.
Insomma il monopolista dell'ebano nel mondo avrebbe potuto continuare a tagliare come prima e a dettare i prezzi, e invece, come lui stesso dice con un gran sorriso, ha acquisito una licenza per la quale si é ritrovato in mano dieci volte la quantità di legno che pensava di avere, e cerca di convincerci a convivere con le venature.