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Showing content with the highest reputation on 24/01/2024 in all areas

  1. 4 points
    Ho finalmente avuto l'occasione di usare il mio nuovo combo con la band e penso sia giunto il momento di scrivere alcune impressioni. Il combo è di ispirazione Fender anni 60, due canali (in teoria) identici con controlli indipendenti, tre modalità cadauno: clean, drive e hi. Partiamo dall'estetica. A me il colore fa sinceramente cagare, ma l'ho trovato così a un buon prezzo e dunque pazienza. Peraltro il venditore mi ha "omaggiato" anche di un case già pronto per trasformarlo in testata con tolex nero, realizzato dai bravissimi ragazzi di RedSeven, ciò che era in effetti la mia intenzione originale (di prendere una testata intendo). Per ora comunque resta combo, come spiegherò. L'ampli dunque l'ho comprato usato. Il precedente proprietario aveva montato un G12-65 al posto dell'originale Celestion C90, il black shadow. A me il G12 non piaceva, i C90 non li ho mai amati (e comunque usati non si trovano facilmente), ho quindi messo un V30 e sono contento. Il cono è nuovo di pacca quindi dovrà smussarsi un pochino, ma già così suona bene. Attaccato alla 2x12 verticale MESA, sempre con i V30, suona meglio. Parlo prima delle caratteristi che "base" dell'ampli, poi passo ai tre canali. Ha un bel riverbero a molla, non sono un megafan dei riverberi in generale e lo tengo bassino giusto per dare aria al suono. I tre canali hanno una equalizzazione flessibile ma molto meno "drastica" di come sono abituato con MESA. Se lo confrontiamo con un mark V, dove ogni pot va settato alla perfezione e ha un' escursione molto ampia, questo è decisamente più facile da settare. E' un ampli di base spostato sulle medioalte e già suona benone tutto a metà, senza dover fare grosse correzioni di partenza. Ha un presence molto morbido ed efficace, basse poco ingombranti che si possono alzare senza problemi per dare pancia, alte con le quali, invece, è meglio non esagerare perché possono essere taglienti. Meglio alzare il presence per "bucare" di più. Switch per selezionare 25 o 50 watt (non lo uso, sempre a 50). Loop effetti (non lo uso, modulazione e delay sempre nell'input). E' piuttosto leggero, 20 chili, ciò che mi invoglia per ora a tenerlo configurato come combo, perché è pratico avere un ampli che posso portare in giro senza troppo peso né ingombro. Ora i tre canali Il clean è molto bello, chiaramente fenderoso, rimane pulito fino a metà, poi inizia a increspare e andare in territorio tweed (così dicono). Il drive è la modalità per la quale ho comprato l'ampli. Fondamentalmente stavo cercando un ampli che mi desse un crunch incazzato di stampo fender, brillante e aperto, con una pasta diversa dal Marshall. Il mio suono di riferimento era questo e con il FIllmore ci sono arrivato. Quello usato nel video da Mike Ness è un Bassman blackface, probabilmente AB165, modificato da Divided by 13, ma non è una mod che stravolge il suono. E' un suono che ho cercato per molto tempo, che combina il crunch con una brillantezza che (a me) ricorda quasi una chitarra acustica, e per me è uno dei suoni più belli che possa avere una chitarra ritmica, in assoluto. Funziona bene anche come base per i pedali, con un overdrive o un RAT puoi arrivare a coprire tranquillamente gli anni 80 e 90. La terza modalità, hi, dovrebbe essere un suono più lead. Personalmente non lo capisco, l'ampli non guadagna in distorsione in modo particolarmente significativo, ma si gonfia molto di basse e la saturazione si comprime. Immagino che dovrei testarlo bene a volumi seri per capirci di più, ma francamente non mi serve per quello che faccio con l'ampli. I due canali sono identici e del tutto indipendenti, dall'equalizzazione al gain al master. Immagino che questo permetta una flessibilità significativa, personalmente li setto però molto simili, entrambi in drive, uno per ritmiche e uno per lead, con più volume, un pò di gain in più, meno alte e più medie. Molto comodo. Preciso che a mio avviso i due canali non suonano mai esattamente uguali, anche copiando perfettamente la posizione dei pot, ma questo è del tutto trascurabile, perché non penso che qualcuno sia interessato a usare uno switch per passare da un suono a un'altro identico. Nel complesso sono molto contento dell'acquisto. Lo trovo un ampli "complementare" rispetto alla Reeves, pratico leggero (anche grazie ai trasformatori non proprio enormi) e che suona in modo che mi piace. E' difficile per me dire quanto autentico sia rispetto ai suoni Fender di riferimento, ma è una cosa che mi interessa fino a un certo punto. Un piccolo appunto per quelli che si chiedono se la qualità Mesa sia o meno scesa dopo l'acquisizione da parte di Gibson. Dico solo che una volta il logo "Boogie" era in rilievo, ora è un adesivo, e il jack d'ingresso della mia Mark V aveva una presa molto più salda di questo. Gibson pidocchiosi.
  2. 3 points
    Beh sull’usato varrà la regola del …”non come le produzioni attuali”…. cambierà niente !
  3. 2 points
    Oh lo dicono loro eh Joint venture con mr Jackson Audio (quello del Prism)
  4. 2 points
    Mi permetto di correggere il titolo: Fender non si scalda per il Namm perchè non partecipa. Stessa cosa Gibson.
  5. 1 point
    E tira fuori uno switcher che ti permette di scegliere l'ordine dei pedali, non solo quali loop attivare ma anche in che ordine. Novità? Non importava?
  6. 1 point
    https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/24_gennaio_24/torino-mani-sulle-cosce-e-apprezzamenti-sei-la-mia-piccola-pornostar-prof-di-religione-condannato-a-due-anni-49746307-3198-4465-9ddb-8cbb31943xlk.shtml
  7. 1 point
    Molto, molto bene: Mi permetto di insistere sui manopoli Blonde ma credo si trovino anche in Surf Green. I primi mi matchano al bacio con la graticola Aged Blonde, i secondi col Tolex Surf Green, più di così...
  8. 1 point
    Lascia tutto così, knobs neri, che diventa un'arlecchinata. Piuttosto approfitta della situazione e porta a casa una chitarra color seafoam green. Ah, il logo Boogie in origine non era in rilievo 😎
  9. 1 point
    Quoto @Bananas, Lascialo sto tolex che è fichissimo, surf green tipo cadillac anni50 e mettici le manopole cream dell'engl. Sull'engl mi metti delle manopole del colore del tolex mesa e sei pronto per competere con l'armocromista @Auro Ottima recensione dell'ampli, sembra molto interessante! Mi ha sempre intrippato. Ogni volta che leggo di un mesa, rimpiango molto non aver studiato bene l'heartbreaker e non aver mai preso un lonestar
  10. 1 point
    L'altro ampli è un modestissimo ENGL Classic, combo 50 watt versione 2x10. E' un due canali cui sono affezionato perché è stato il mio primo valvolare, ce l'ho ha più di 20 anni, è affidabile e suona ok. Di solito è l'ampli che lascio in sala prove, ma in questo momento è a casa. Di meno culattone c'è poco! La Flying V invece è una chitarra fatta per me da Davide Santucci ormai tre anni fa. Replica di una flying V in korina del 58 salvo che alcuni dettagli per mio gusto personale (dot grandi a lato della tastiera, bottone della tracolla dietro il manico, volume e tono master invece che due volumi). E' la mia "numero 1", ne ho parlato qua. Battute a parte, non penso cambierò il tolex al Fillmore, ha il suo perché anche se non sarebbe stata la mia prima scelta. Piuttosto veramente lo trasformo in testata.
  11. 1 point
    ma io quel fulldrive ce l'ho da almeno 6/7 anni, è uno dei primi colorati, in rosso prima che iniziasse a farli blu, credo il #500 o giù di li l'ocd invece è il #48, i vecchi mi sono piaciuti praticamente tutti a parte il distortion pro ed il gt500 tra i più recenti ho provato solo il catalyst che spruzzava merda da tutti i pot
  12. 1 point
    No, non tutti permettono di spostare i loop. Ce ne sono di programmabili ma normalmente accendono e spengono il loop e fine lì. La cosa interessante è come Fender stia diversificando la produzione andando ad offrire effettistica e quanto ruota intorno ad essa: fino a 15 anni fa facevano chitarre, anche brutte o invendibili (ma mai come gli accrocchi da ruspa della Gibson) tanto campavano con le vendite del Fender HotRod Deluxe e delle american standard sunburst (sigh). Adesso, dato che hanno instillato la voglia di relic in testa alla gente e vendono due ciocchi di legno avvitati tra loro a 10000$ con 2 anni di back order, probabilmente vogliono vedere di sperperare gli attivi di bilancio andando a competere con altri produttori già attivi sui rispettivi mercati (Neural e Line 6 sulle pedaliere, Strymon per i pedali doppi di effettistica, Boss e MusicomLab per i looper eccetera).
  13. 1 point
    Può darsi, ma è anche vero che se i nuovi Fulltone/Jackson suoneranno bene, sfido poi i cazzari del mercatino a tenere in vendita a 400€ un pedale come OCD scrivendo "non come le produzioni attuali"... Cioè, uno è libero di mettere fuori un annuncio al prezzo che vuole...bisogna poi vedere se riesci a vendere, altrimenti è solo fuffa....
  14. 1 point
    Il Bananas Switcher prodotto da Lee Andertons che in realtà è un presta nome di Bananas
  15. 1 point
  16. 1 point
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