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Pedali Foxgear: opinioni

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1 ora fa, Event Horizon dice:

Per esempio: Più dei Foxgear, mi ispira la nuova linea di Cicognani. Specialmente i mini-amplificatori e il distorsore stile plexi (che mi sa tanto di una versione ridotta del Double Decker, cosa mooolto interessante).

 

mi accodo a Zado idem, stavo osservando Echofet Baby, 1959 Timedrive e Sexyboost

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Sto vedendo il sito, giuro che non li comprerei già solo per come sono scritti i testi in inglese. Ci facciamo proprio ridere dietro cazzo. 

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Io porrei anche l'accento su come, mediamente, l'artigiano italiano in campo musicale non è in grado di scegliersi il nome. É proprio una cosa che no, non ce la si fa.

 

Penso a 'sti Foxgear, che potrebbero illuminare giusto le fantasie videoludiche di chi negli anni 90 é cresciuto a cinghiate e Metal Gear Solid.

 

Penso a Gurus, che é un nome semplicemente brutto, a prescindere da chi o cosa ci sia dietro e da quali gnagne legali-commerciali abbia sulle spalle.

 

Penso alla mania di alcuni di farsi il nome-acronimo, che spicca come un cinese a Pechino a capodanno. Brbs, Aps, MoV, T&B Amps, GnG, BNJ guitars, Laa custom etc.

 

Penso ai nomi brutti perche si, magari derivati da cognomi che non possono avere il grip commerciale di un Soldano, tipo Mezzabarba, oppure brutti e basta, tipo Dolphin Pedals, Sic Guitars, Bo-One guitars.

 

Il nome fa tanto diamine, é giusto perderci almeno metà del tempo che spendi a progettare quel che costruisci. Puoi fare chitarre fenomenali, ampli e pedali che suonano in modo stratosferico, ma se poi li vendi chiamandoli Petodenso Guitars/Amps/Pedals allora dove vuoi andare?

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10 minuti fa, Zado dice:

 

Il nome fa tanto diamine, é giusto perderci almeno metà del tempo che spendi a progettare quel che costruisci. Puoi fare chitarre fenomenali, ampli e pedali che suonano in modo stratosferico, ma se poi li vendi chiamandoli Petodenso Guitars/Amps/Pedals allora dove vuoi andare?

Io un Petodenso chorus lo comprerei. Hai visto mai che rende tutto un po' più fluido.

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3 ore fa, StratoBobbb dice:

Io un Petodenso chorus lo comprerei. Hai visto mai che rende tutto un po' più fluido.

Quello lo chiamiamo lo Schorus, è in preordine con la nuova livrea marrone nocciolata e il nuovo controllo "wet"

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anche a me il sito non convince molto

 

il brand è foxgear, ma l'azienda e il sito citano foxgear distribution. istantaneamente mi viene da pensare che siano dei distributori, ma allora chi produce?

 

ma puoi avere per una azienda nata ora, un nome diverso dal dominio internet? ora foxgear.com non risponde, ma è proprietà di CSC per cui prima o poi qualcuno se lo accaparra e ti ruba la landing page. mentre ora se io vado su foxgear.com mi chiedo se l'azienda esista o no...

 

poi certamente i testi sarebbero da fare scrivere ad uno capace. sono in inglese, ma in realtà è una traduzione parola per parola di un bruttissimo italiano

 

sul mio cellulare le frasi della Company profile sono lunghe venti righe.... aiuto!!!

 

poi non riesco davvero a capire il senso di alcune frasi, tipo:

 

This mutually beneficial venture allows both
companies to achieve goals that would have been difficult to achieve separately.

 

ma a me cliente sta pipponata non fa venire voglia di comprare proprio per nulla, dai!!!

 

poi la pagina dei contatti fa riferimento ad alcuni social, anche se mancano alcuni fondamentali. in compenso però i link non funzionano

 

anche la pagina dealers non funziona. volessi mai comprare posso tranquillamente fottermi

 

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6 hours ago, Zado said:

Io porrei anche l'accento su come, mediamente, l'artigiano italiano in campo musicale non è in grado di scegliersi il nome. É proprio una cosa che no, non ce la si fa.

 

Penso a 'sti Foxgear, che potrebbero illuminare giusto le fantasie videoludiche di chi negli anni 90 é cresciuto a cinghiate e Metal Gear Solid.

 

Penso a Gurus, che é un nome semplicemente brutto, a prescindere da chi o cosa ci sia dietro e da quali gnagne legali-commerciali abbia sulle spalle.

 

Penso alla mania di alcuni di farsi il nome-acronimo, che spicca come un cinese a Pechino a capodanno. Brbs, Aps, MoV, T&B Amps, GnG, BNJ guitars, Laa custom etc.

 

Penso ai nomi brutti perche si, magari derivati da cognomi che non possono avere il grip commerciale di un Soldano, tipo Mezzabarba, oppure brutti e basta, tipo Dolphin Pedals, Sic Guitars, Bo-One guitars.

 

Il nome fa tanto diamine, é giusto perderci almeno metà del tempo che spendi a progettare quel che costruisci. Puoi fare chitarre fenomenali, ampli e pedali che suonano in modo stratosferico, ma se poi li vendi chiamandoli Petodenso Guitars/Amps/Pedals allora dove vuoi andare?


Tutta 'sta tiritera per presentarci il tuo nuovo marchio Petodenso 🙈

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11 minuti fa, A wild Manni dice:


Tutta 'sta tiritera per presentarci il tuo nuovo marchio Petodenso 🙈

E nota che ho già dei potenziali acquirenti qui nel forum nonchè un sistema di marketing più trasparente e funzionale di Foxgear.

 

Abbiamo anche già uno slogan:

 

PETODENSO PEDALS

A ognuno piace la sua

GraveRingedComet-size_restricted.gif

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1 ora fa, testataecassa dice:

ma sti petodenso sono PTP o cinesate?

Sono PTP boards fatte da bambini cinesi fra una scarpa della Nike e una della Puma. I lacci che puoi trovare dentro sono una feature.

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Il 26/5/2019 at 06:56, marco_white dice:

Sto vedendo il sito, giuro che non li comprerei già solo per come sono scritti i testi in inglese. Ci facciamo proprio ridere dietro cazzo. 

 

Si ho letto anche io alcuni svarioni sul loro sito, e il costrutto generale delle frasi sembra quasi frutto di Google Translator.

 

Ma non credere che la conoscenza della lingua inglese da parte dell'italiano medio, sia tanto superiore.

Indiani e pakistani, pur se con un accento osceno, hanno una conoscenza dell'inglese 1000x superiore a quella che abbiamo in patria.

Per parlare e scrivere bene inglese non basta avere avuto  8 in pagella, perchè l'inglese proposto dal sistema di istruzione italiano non va molto oltre The pen is on the table.

 

 

Il 26/5/2019 at 09:04, Zado dice:

Io porrei anche l'accento su come, mediamente, l'artigiano italiano in campo musicale non è in grado di scegliersi il nome. É proprio una cosa che no, non ce la si fa.

 

Penso a 'sti Foxgear, che potrebbero illuminare giusto le fantasie videoludiche di chi negli anni 90 é cresciuto a cinghiate e Metal Gear Solid.

 

Penso a Gurus, che é un nome semplicemente brutto, a prescindere da chi o cosa ci sia dietro e da quali gnagne legali-commerciali abbia sulle spalle.

 

Penso alla mania di alcuni di farsi il nome-acronimo, che spicca come un cinese a Pechino a capodanno. Brbs, Aps, MoV, T&B Amps, GnG, BNJ guitars, Laa custom etc.

 

Penso ai nomi brutti perche si, magari derivati da cognomi che non possono avere il grip commerciale di un Soldano, tipo Mezzabarba, oppure brutti e basta, tipo Dolphin Pedals, Sic Guitars, Bo-One guitars.

 

Il nome fa tanto diamine, é giusto perderci almeno metà del tempo che spendi a progettare quel che costruisci. Puoi fare chitarre fenomenali, ampli e pedali che suonano in modo stratosferico, ma se poi li vendi chiamandoli Petodenso Guitars/Amps/Pedals allora dove vuoi andare?

 

Ma allora cosa dovremmo di certi produttori americani?

Cosa dovremmo dire di /13? Che nome è? Un'operazione matematica?

E Dr.Z, che sembra il nome di un rapper americano?

E 65 Amps?

E Badcat? Gatto cattivo?

 

Ho letto il thread fiume su Gurus e non capisco il perchè di tanta ostilità nei suoi confronti: e la produzione che si è spostata in Cina, e la separazione dei soci, e la mancanza di comunicazione sui forum, e ora il nome...

Che vi ha fatto di preciso?! Perchè ce l'avete tanto con lui?

Mi sembra di sentire un programma della D'Urso, con la differenza che anzichè passare al setaccio la vita di Pamela Prati o di qualche concorrente del Grande Fratello, passiamo al setaccio la vita di un onesto lavoratore.

 

Uno dei capisaldi di qualsiasi azienda è quello di differenziare sia gli investimenti sia i fornitori, perchè se fallisce un fondo di investimento o un fornitore, sono guai. O vai in bancarotta o ti si interrompe la produzione. Evidentemente mancava la capacità di fare valutazioni commerciali del genere, oppure la possibilità di diversificare i fornitori, non saprei, per cui si è avuto un blocco della produzione.

Amen. Succede. Perchè farne un caso? Perchè farlo diventare un processo mediatico?

La stessa cosa è capitata a Fractal con le sue nuove pedaliere FC6 ed FC12

https://forum.fractalaudio.com/threads/announcing-the-fm3-amp-modeler-fx-processor.149900/page-21#post-1779957

Piccole realtà come queste, non hanno i numeri e la rete di aziende del calibro di Boss o Dunlop o EHX, per cui intoppi e ritardi nelle consegne possono capitare.

 

Considerate anche che spesso le grandi realtà, pur di mandare avanti la propria produzione, prendono pezzi random e li infilano nei propri prodotti finendo per sacrificare la qualità

Basta vedere cosa è successo negli anni coi Big Muff, che di bigmuff hanno solo il nome. Con le reissue finalmente si sono riavvicinati a quei suoni, ma che dire di tutti bigmuff prodotti negli ultimi 30 anni?! Che dire dei vari NYC PI, Tone Wicker, Little Big Muff, ecc...?

Ma preferite un produttore che ferma tutto e aspetta di riorganizzare la propria produzione per mantenere uno standard qualitativo in linea con quello del passato, o è meglio uno che infila i primi op-amp e condensatori che gli capitano, e vi consegna il pedale subito, fottesega di come suona?

 

E preferite un produttore che sta 12h al giorno in laboratorio a curare i propri prodotti, o uno che sta 12h al giorno a leggere i belati di un gregge di pecore e ribattergli punto su punto? Non parliamo di Belen o dei Metallica, che fanno il proprio lavoro e poi hanno il social media manager che cura la loro immagine online. Parliamo di realtà che non vanno molto lontano dal piccola bottega artigiana, e se lavori non cazzeggi online, e viceversa.

 

Non capisco davvero questo accanimento nei suoi confronti. O vi ha rifilato un pedale che è stata una sola clamorosa, o vi ha rubato soldi (gli avete pagato un pedale che poi non vi ha mai spedito), o altrimenti è solo voglia di smerdare gratuitamente il lavoro di un artigiano.

Quartum non datur (semicitaz.)

E non un artigiano che si limita a creare repliche dei vari tubescreamer, bigmuff, ecc..., ma uno che ha creato prodotti originali che hanno richiesto una lunga ricerca perchè non avevano un precedente. Vedi il progetto DoubleDecker, che partendo dal suono Marshall ha portato ad un pedale che non ha eguali....non il solito pedalino con Volume, Gain, Tone, stop!

Vedi l'Echosex, che in un panorama che offriva solo pallide imitazioni dei suoni Binson (TC Alter Ego, Catalinbread Echorec), ha fatto centro con un pedale che finalmente ricalca i suoni del vero Binson.

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8 minutes ago, PinkFlesh said:

Che vi ha fatto di preciso?! Perchè ce l'avete tanto con lui?

Mi sembra di sentire un programma della D'Urso, con la differenza che anzichè passare al setaccio la vita di Pamela Prati o di qualche concorrente del Grande Fratello, passiamo al setaccio la vita di un onesto lavoratore.

  

Uno dei capisaldi di qualsiasi azienda è quello di differenziare sia gli investimenti sia i fornitori, perchè se fallisce un fondo di investimento o un fornitore, sono guai. O vai in bancarotta o ti si interrompe la produzione. Evidentemente mancava la capacità di fare valutazioni commerciali del genere, oppure la possibilità di diversificare i fornitori, non saprei, per cui si è avuto un blocco della produzione.

Amen. Succede. Perchè farne un caso? Perchè farlo diventare un processo mediatico?

 
Niente? Si parla della vicenda Gurus e del fatto che ci sono mancanze mai spiegate da Chicco o nessun'altro e via di seguito. Poi magari si scoprirà che aveva perfettamente ragione lui, chi lo sa?
Siamo su un forum di chitarra e parliamo di produttori del settore. Non capisco piuttosto perché ogni cosa venga interpretata come un attacco, l'unico ad aver effettivamente attaccato Chicco è Cicognani (e senza conoscenze pregresse è difficile metterci bocca).
Noi abbiamo solo detto che ha gestito a cazzo la comunicazione e quello è oggettivo. Vai a parlarne su TGP se non credi.

Non credo nessuno sia entrato nel merito di giudicare le strategie commerciali in maniera seria, anche perché non si sa nulla di concreto se non la versione lacunosa di Chicco e gli accenni pieni di bile di Cicognani. Ci sta che da tutta la cosa non ne emerga un quadro positivo, no?

 

12 minutes ago, PinkFlesh said:

E preferite un produttore che sta 12h al giorno in laboratorio a curare i propri prodotti, o uno che sta 12h al giorno a leggere i belati di un gregge di pecore e ribattergli punto su punto? Non parliamo di Belen o dei Metallica, che fanno il proprio lavoro e poi hanno il social media manager che cura la loro immagine online. Parliamo di realtà che non vanno molto lontano dal piccola bottega artigiana, e se lavori non cazzeggi online, e viceversa.


Chicco nella Gurus era il commerciale nonché chi si occupava della comunicazione con forum di questo tipo per feedback/promozione ed è stato molto presente su TGP fino al momento in cui sono iniziati problemi di qualità/assistenza. Permetti che non è una cosa che faccia fare bella figura? Questo non vuol dire che non abbia avuto le sue motivazioni.

 

13 minutes ago, PinkFlesh said:

Non capisco davvero questo accanimento nei suoi confronti.


..ed io non capisco perché non si possa parlare tranquillamente delle cose se non per dire "che bellooooo!!!!".
Ripeto che certe problematiche sono emerse, non se ne può parlare? Io ho un DD, mi interessa sapere come si evolve la faccenda, se vengono sfornati prodotti simili e da chi per eventuali acquisti futuri. Posso?

Accanimento è altra cosa, mi sembra tu abbia preso molto sul personale una conversazione normalissima.

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32 minuti fa, PinkFlesh dice:

 

Si ho letto anche io alcuni svarioni sul loro sito, e il costrutto generale delle frasi sembra quasi frutto di Google Translator.

 

Ma non credere che la conoscenza della lingua inglese da parte dell'italiano medio, sia tanto superiore.

Indiani e pakistani, pur se con un accento osceno, hanno una conoscenza dell'inglese 1000x superiore a quella che abbiamo in patria.

Per parlare e scrivere bene inglese non basta avere avuto  8 in pagella, perchè l'inglese proposto dal sistema di istruzione italiano non va molto oltre The pen is on the table.

 

 

 

Ma allora cosa dovremmo di certi produttori americani?

Cosa dovremmo dire di /13? Che nome è? Un'operazione matematica?

E Dr.Z, che sembra il nome di un rapper americano?

E 65 Amps?

E Badcat? Gatto cattivo?

 

Ho letto il thread fiume su Gurus e non capisco il perchè di tanta ostilità nei suoi confronti: e la produzione che si è spostata in Cina, e la separazione dei soci, e la mancanza di comunicazione sui forum, e ora il nome...

Che vi ha fatto di preciso?! Perchè ce l'avete tanto con lui?

Mi sembra di sentire un programma della D'Urso, con la differenza che anzichè passare al setaccio la vita di Pamela Prati o di qualche concorrente del Grande Fratello, passiamo al setaccio la vita di un onesto lavoratore.

 

Uno dei capisaldi di qualsiasi azienda è quello di differenziare sia gli investimenti sia i fornitori, perchè se fallisce un fondo di investimento o un fornitore, sono guai. O vai in bancarotta o ti si interrompe la produzione. Evidentemente mancava la capacità di fare valutazioni commerciali del genere, oppure la possibilità di diversificare i fornitori, non saprei, per cui si è avuto un blocco della produzione.

Amen. Succede. Perchè farne un caso? Perchè farlo diventare un processo mediatico?

La stessa cosa è capitata a Fractal con le sue nuove pedaliere FC6 ed FC12

https://forum.fractalaudio.com/threads/announcing-the-fm3-amp-modeler-fx-processor.149900/page-21#post-1779957

Piccole realtà come queste, non hanno i numeri e la rete di aziende del calibro di Boss o Dunlop o EHX, per cui intoppi e ritardi nelle consegne possono capitare.

 

Considerate anche che spesso le grandi realtà, pur di mandare avanti la propria produzione, prendono pezzi random e li infilano nei propri prodotti finendo per sacrificare la qualità

Basta vedere cosa è successo negli anni coi Big Muff, che di bigmuff hanno solo il nome. Con le reissue finalmente si sono riavvicinati a quei suoni, ma che dire di tutti bigmuff prodotti negli ultimi 30 anni?! Che dire dei vari NYC PI, Tone Wicker, Little Big Muff, ecc...?

Ma preferite un produttore che ferma tutto e aspetta di riorganizzare la propria produzione per mantenere uno standard qualitativo in linea con quello del passato, o è meglio uno che infila i primi op-amp e condensatori che gli capitano, e vi consegna il pedale subito, fottesega di come suona?

 

E preferite un produttore che sta 12h al giorno in laboratorio a curare i propri prodotti, o uno che sta 12h al giorno a leggere i belati di un gregge di pecore e ribattergli punto su punto? Non parliamo di Belen o dei Metallica, che fanno il proprio lavoro e poi hanno il social media manager che cura la loro immagine online. Parliamo di realtà che non vanno molto lontano dal piccola bottega artigiana, e se lavori non cazzeggi online, e viceversa.

 

Non capisco davvero questo accanimento nei suoi confronti. O vi ha rifilato un pedale che è stata una sola clamorosa, o vi ha rubato soldi (gli avete pagato un pedale che poi non vi ha mai spedito), o altrimenti è solo voglia di smerdare gratuitamente il lavoro di un artigiano.

Quartum non datur (semicitaz.)

E non un artigiano che si limita a creare repliche dei vari tubescreamer, bigmuff, ecc..., ma uno che ha creato prodotti originali che hanno richiesto una lunga ricerca perchè non avevano un precedente. Vedi il progetto DoubleDecker, che partendo dal suono Marshall ha portato ad un pedale che non ha eguali....non il solito pedalino con Volume, Gain, Tone, stop!

Vedi l'Echosex, che in un panorama che offriva solo pallide imitazioni dei suoni Binson (TC Alter Ego, Catalinbread Echorec), ha fatto centro con un pedale che finalmente ricalca i suoni del vero Binson (parola di uno che l'Echosex ce l'ha, e non l'ha sentito solo su Youtube...)

 

Parlando di GURUS

...ho avuto la testatina 5015, il Double Decker 59, l'Echosex 2 , l'Echosex LTD e l'Optivalve.

Come esperienza personale ti posso dire che sono pedali che non hanno nulla da invidiare ai prodotti boutique oltreoceano, anzi....

Questo prima...

 

Il problema è quando non rispetti (vedi su thegearpage i vari casini con l'Echosex T7E ), i tempi di consegna, il made in Italy che non è più tale (inteso come prodotto curato e assemblato in Italia) e soprattutto la qualità del prodotto.

Sull'ultimo aspetto ti posso solo dire che conosco chi  aveva  preso da Thomann un DD59 di ultima produzione, ed oltre ad aver percepito una differente qualità    dei materiali mi ha parlato di problemi di suono e funzionamento, tant'è che l' ha restituito ed ha comprato il mio vecchio DD59 con cui è strafelice!

 

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Va che qua non si é accanito nessuno, si discute semplicemente di un produttore e di vicende commerciali che, anche in virtù di quanto detto da Cicognani, assumono un aspetto più ombroso che affidabile e rassicurante, ed essendo noi qui dentro potenziali compratori (quando non clienti con roba Gurus già in casa, come Manni) ne abbiamo ben donde di poterne parlare e farci venire due dubbi, per simpatico o antipatico che possa essere.

 

53 minuti fa, PinkFlesh dice:

 

Ma allora cosa dovremmo di certi produttori americani?

Cosa dovremmo dire di /13? Che nome è? Un'operazione matematica?

E Dr.Z, che sembra il nome di un rapper americano?

E 65 Amps?

E Badcat? Gatto cattivo?

 

Si ma amore gli americani stanno anche commercialmente dieci passi in là, il produttore di ampli più gettonato in America al momento chiama le sue testate "Betty la Tettona", "Shirley la Zozza", ''Sfintere Anale 100 deluxe", "Vulva Rosa" e cose simili, te lo immagini qui da noi? Lapidato in piazza nel pubblico ludibrio tirandogli dietro santini di Padre Pio.

Parliamo di gente che manda in orbita i razzi quando noi siamo realizzati se vediamo i gossip di Wanda Nara sul tg serale. É 'na cosa culturale proprio.

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2 minuti fa, Zado dice:

noi siamo realizzati se vediamo i gossip di Wanda Nara sul tg serale.

 

Zado, aggiornati, ora è il momento di Mark Caltagirone e Pamela Prati.

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Mi stupisco sempre quando leggo post appassionati di gente che dice che qui si "giudica senza prima sentire"

 

É ovvio che è così, è sempre stato così

Non ci sarebbe stata la moda della mattonella se fosse stata infilata nello chassis del doubledecker

Nessuno comprerebbe Boonar o Skrecho se fossero stati infilati nello chassis dell'echosex

Per non parlare di un ampli culanda a caso tipo /13 se fosse stato messo nel case della testata Gurus...non se lo sarebbe cagato nessuno

 

Esteticamente il made in Italy fa cacà

É un dato di fatto

e anche se non dovesse fare cacà, non se li cagherebbe nessuno tra di noi proprio perché è roba italiana e non crea hype

 

É bello comprare pedali stranieri esotici e rarissimi, assemblati da qualche artigiano delle caverne sperdute chissà dove tipo BJFE

sai che me frega di prendere il pedale assemblato in Emilia Romagna

in Emilia ci vado a mangiare i tortelli mica a comprare i pedali

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55 minuti fa, StratoBobbb dice:

 

Zado, aggiornati, ora è il momento di Mark Caltagirone e Pamela Prati.

Porca mona ogni giorno uno nuovo. Ma Pamela Prati è ancora in giro/viva?

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2 hours ago, Chris said:

Mi stupisco sempre quando leggo post appassionati di gente che dice che qui si "giudica senza prima sentire"

 

É ovvio che è così, è sempre stato così

Non ci sarebbe stata la moda della mattonella se fosse stata infilata nello chassis del doubledecker

Nessuno comprerebbe Boonar o Skrecho se fossero stati infilati nello chassis dell'echosex

Per non parlare di un ampli culanda a caso tipo /13 se fosse stato messo nel case della testata Gurus...non se lo sarebbe cagato nessuno

 

Esteticamente il made in Italy fa cacà

É un dato di fatto

e anche se non dovesse fare cacà, non se li cagherebbe nessuno tra di noi proprio perché è roba italiana e non crea hype

 

É bello comprare pedali stranieri esotici e rarissimi, assemblati da qualche artigiano delle caverne sperdute chissà dove tipo BJFE

sai che me frega di prendere il pedale assemblato in Emilia Romagna

in Emilia ci vado a mangiare i tortelli mica a comprare i pedali


Ma il bello è che in questo caso si era creato hype intorno ad un prodotto italiano in seguito alle esperienze positive ed il suo collasso in termini poco chiari ha ovviamente nutrito curiosità a riguardo, del sano drama che solitamente interessa solo per i prodotti esteri.
Hai ragione nel 99% dei casi e prendiamo le fave per l'unico 1% nel quale c'è genuino interessi come per prodotti ammeregani.

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Il 26/5/2019 at 06:56, marco_white dice:

Sto vedendo il sito, giuro che non li comprerei già solo per come sono scritti i testi in inglese. Ci facciamo proprio ridere dietro cazzo. 

 

Noi siamo convinti che il nostro inglese maccheronico sia visto come simpatico e pittoresco. 

Invece siamo percepiti come chi dice "se io avrei". Lo vedo ogni giorno, con rammarico, sul lavoro.

 

 

22 ore fa, PinkFlesh dice:

 

Uno dei capisaldi di qualsiasi azienda è quello di differenziare sia gli investimenti sia i fornitori, perchè se fallisce un fondo di investimento o un fornitore, sono guai. O vai in bancarotta o ti si interrompe la produzione. Evidentemente mancava la capacità di fare valutazioni commerciali del genere, oppure la possibilità di diversificare i fornitori, non saprei, per cui si è avuto un blocco della produzione.

Amen. Succede. Perchè farne un caso? Perchè farlo diventare un processo mediatico?

La stessa cosa è capitata a Fractal con le sue nuove pedaliere FC6 ed FC12

https://forum.fractalaudio.com/threads/announcing-the-fm3-amp-modeler-fx-processor.149900/page-21#post-1779957

Piccole realtà come queste, non hanno i numeri e la rete di aziende del calibro di Boss o Dunlop o EHX, per cui intoppi e ritardi nelle consegne possono capitare.

 

Sono d'accordo.

Aggiungo che, quando un'azienda raggiunge un certo livello, ha bisogno di crescere. Non per mero lucro: ci sono dinamiche per cui se non cresci rischi l'estinzione.

Da quello che si sa una parte spingeva in questo senso e l'altra ha fatto una scelta diversa. Le scelte poi possono essere giuste o sbagliate, possono portarti a fare il botto o condurti al fallimento. Ovviamente siamo in democrazia e nessuno ha la verità in tasca: ognuno può esprimere il suo pensiero. Ma io non ci vedo nessun caso. Son cose che succedono.

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On 5/27/2019 at 1:43 PM, PinkFlesh said:

 

Si ho letto anche io alcuni svarioni sul loro sito, e il costrutto generale delle frasi sembra quasi frutto di Google Translator.

 

Ma non credere che la conoscenza della lingua inglese da parte dell'italiano medio, sia tanto superiore.

Indiani e pakistani, pur se con un accento osceno, hanno una conoscenza dell'inglese 1000x superiore a quella che abbiamo in patria.

Per parlare e scrivere bene inglese non basta avere avuto  8 in pagella, perchè l'inglese proposto dal sistema di istruzione italiano non va molto oltre The pen is on the table.

 

Non ho capito cosa mi vuoi dire.

Che in Italia non si parli un buon inglese è purtroppo ovvio. Ma scrivendo i testi solo in inglese si fa una decisa scelta di campo, che approvo, e che necessariamente deve poggiare su un approccio professionale alla cosa. Qui non si sta parlando di Italia, ma di un'azienda che implicitamente dichiara di voler creare una rete commerciale votata all'export. E quindi devi pagare un professionista che faccia le traduzioni. Non dico un copy editor, ma almeno qualcuno che asciughi tanto, ma tanto, i testi.

L'India ha fatto parte dell'impero britannico e l'inglese ne è stata quindi lingua ufficiale degli apparati. Ovvio che parlino inglese, pronunciando la P al posto della F, ma lo parlano.

Non mi interessa quello che si studia a scuola. Se decidi di scrivere i testi in inglese devi assumere un professionista che scriva i testi in inglese. Non te lo puoi permettere? Trova una soluzione che di gente in gamba ne abbiamo anche in Italia.

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io non credo il problema sia l'inglese. uno può non sapere le lingue, non è quello il punto

 

il problema è una azienda che nel 2019, volendo approcciare un mercato globale di oggetti completamente frivoli e che vivono di immagine e hype:

 

1) ha un sito internet il cui dominio è diverso dal nome del proprio brand

 

2) ha un sito internet di quattro paginette in croce con dei testi il cui contenuto fa letteralmente cagare, sembrano scritti dal titolare ottantenne di una ferramenta di provincia

 

3) hai zero presenze sui social, e i link nel tuo sito verso i social non funzionano

 

4) partecipi ai forum mondiali di appassionati senza minimamente una strategia di comunicazione, passando dall'essere amicone, a vomitare odio, a ignorare i potenziali clienti

 

5) hai una pagina artists con nomi del calibro di guilmor o lukather, senza fornire uno straccio di prova, una foto della pedaliera, una intervista, una descrizione di quali pedali usa e in che contesto

 

6) hai la pagina dealers che non funziona e non puoi comprare online da loro. scusa ma dove cazzo li compro i tuoi pedaletti

 

7) racconti di una realtà di azienda rilocata in Cina formata da svariati professionisti alla produzione, come se fossi Apple, e poi dici pomposamente che puoi produrre 20 pedali al giorno, che mio figlio con un saldatore farebbe da solo più volumi finita la scuola al pomeriggio

 

 

 

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A casa lo guardo, mala faccia di Aldrich dalla preview è la stessa che farebbe un neo-papà vedendo che il figlio appena partorito è moro. "Complimenti, è maschio e ha già un bigolo più lungo del suo".

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