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The Rover

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  1. Per una Tele stile 52 approvo il 3 way switch. Ho avuto anche io la Baja e in effetti l'ombrello aperto là dentro, alla lunga, è risultato piuttosto doloroso. Divertente, talvolta, originale, ma niente a che vedere con i suoni di una classica telecaster. Per i manici (nuovi) dai un'occhiata anche a boxguitar https://www.boxguitar.com/en/81-telecaster-necks Sul ponte in effetti non risparmierei più di tanto: magari un ponte Gotoh o Wilkinson (che oggi è by Gotoh) con 3 sellette compensate li trovi ovunque nuovi o usati; c'è un bel modello Gotoh relic che potrebbe piacerti. Ma anche un vintage Telecaster usato (non relic, ma vera usura!) come questo sarebbe una valida opzione https://www.mercatinomusicale.com/mm/a_fender-vintage-bridge-telecaster_id7318723.html Sui pickup è un delirio: intanto mi sa che puoi fare una prima selezione in base ai magneti (Alnico 3 vs, Alnico 5); con output un pò più presenti (Alnico 5) magari valuta i Lollar special, i SD vintage broadcaster set oppure appunto i già citati Lindy Fralin blues special ...
  2. Ah ok bene così grazie, mi ero posto falsi problemi sulla risposta al suono. A dire la verità anche a me piace di più la finitura al nichel. Per la questione dello storicamente corretto non mi pongo problemi, è una MIM qualsiasi e poco mi interessa in quel senso.
  3. Vorrei provare a sostituire il ponte a sei sellette della mia Tele con un vintage a 3 sellette compensate. Cercando info ho visto che alcune case offrono la piastra sia in metallo "Chrome" che in "Nichel" e mi son bloccato. Cambia qualcosa in termini di risposta (attacco, frequenze, sustain ...) tra le due piastre, o sono minchiate psicoacustiche?
  4. E comunque un Alpine White sarebbe più gradito
  5. L'hardware dorato è una cagata pazzesca.
  6. Questi mi vibrano parecchio. E ce ne vuole perché dopo i vecchi che hai citato in apertura mi fa dura trovar qualcosa che inalberi i pennoni e faccia spiegar le vele
  7. Si e no. Si perché i suoni prodotti da quelle due lische mi gustano. No perché poi alla fine nel mix di saletta del mio rozzo gruppo si incasina tutto e i talleri mi si dissolverebbero comunque in un vuoto cosmico primordiale. Però se tu mi dici che quel verde sposa bene con il nero del mio Echoplex in pedaliera, potrei anche sciogliere le riserve.
  8. Si il Toxic Twins (quello verde appunto) piace molto anche a me ma prima dovrei finanziare la spesa vendendo qualcosa che uso meno.Diretto dalla bottega del Sig. Kasleder è 249 + 25 di spedizione. Su Reverb idem, ma è disponibile un giorno si e dieci no. Su Thomann costa meno, ma non è mai disponibile: ho chiesto, e mi dicono che il fornitore promette l'invio ma poi non mantiene i tempi. Ho come l'impressione che per adesso ne stiano vendendo diversi direttamente dalla bottega, ci guadagnano di più e perciò rimandano le vendite tramite il sito crucco.
  9. Se il buon Auro adesso è assurto a riferimento per l'estetica della pedalanza però siamo messi molto male: un giorno vira blu e un altro bianco, in esclusiva funzione della propria rispettabilissima attività onirica notturna. E' parente stretto, sembrerebbe appartenere alla stessa famiglia dei pedali Bluesbreakers style:
  10. Neanche una menzione qui su RC. Eppure sono graficamente molto belli (che, a quanto pare, è la cosa più importante e froscia in codesto simposio), realizzati a mano con componenti di qualità e magari, in ultimo, suonano anche bene anche se poi frega poco o niente. Io vi metto qualcosa in stile goulasch o pollo alla paprika ma c'è anche altro poi ... fate voi. https://www.kaslederfx.com/
  11. Bella, molto, anche la Silhouette Slate. C'è anche il modello con Bisgsby di un'eleganza rara.
  12. Non ho più l'Iridium da un po', ma l'ho usato diversi mesi per sperimentare una smart board da sala prove. In realtà a me piacevano già molto sia l'overdrive della simulazione Vox che quello della simulazione Marshall e usavo quelle, per cui non ho sperimentato granché di OD o distorsori. Semmai, ci ho piazzato davanti lo Strymon Compadre utilizzandone il lato boost che, per quel che mi serviva, si è integrato molto bene con il gain dell'Iridium.
  13. Com'è il Supreme? Su RC non v'è notizia ...
  14. https://cdn.mos.cms.futurecdn.net/MVUmwmzpMJntZyX7qL2qe5-970-80.jpg.webp
  15. Spettacolo!
  16. Tex mi hai incuriosito e ho dato una sbirciata su youtube (per quel che vale ....) al Carl Martin e al Rodenberg, e poi anche ai rispettivi webstores per capire un po' meglio. Su youtube il Carl Martin è più pubblicizzato del Rodenberg e suoi dimostratori sono molto più abili a farlo suonar bene; sul Rodenberg c'è meno, e meno di qualità per quel che attiene al demo playing. Sembrano suonare molto bene entrambi, anche se bisognerebbe confrontarli con la stessa chitarra, il medesimo ampli, con lo stesso tipo di miking, produzione, postproduzione e bla bla bla .... insomma tutto quello che c'è prima e dopo la costruzione di un suono, alias: mission impossible!!! Premesso ciò, se sei certo di voler prendere un pedale che abbia boost, OD e high channel come uno dei due in argomento, personalmente valuterei in primis il tipo di catena che quel pedale propone. Mi pare di aver capito che nel Carl Martin si ha una sequenza high gain - crunch - boost, mentre nel Rodenberg la sequenza è low gain - high gain - boost; il che fa una bella differenza perché come ti dicevo sopra la sequenza di impilazione dei canali in questi pedali a 3 switch è fissa: non potrai mai invertirla; cosa che invece in alcuni pedali a 2 switch è possibile ottenere. In seconda battuta valuterei il rapporto qualità costruttiva/prezzo: il prezzo mi pare pressoché identico, ma il Rodenberg è fatto a mano in Germania mentre il Carl Martin è fatto in serie in Cina quindi, personalmente, tra i due a pari cifra io avrei pochi dubbi. Poi, magari, dopo tre mesi mi resta in mano il POT del gain del Rodenberg .... ma così, a scatola chiusa, mi sembra più affidabile, duraturo e soprattutto "preciso" nelle regolazioni. Il Rodenberg mi pare abbia anche più features (tono del boost, locking unlocking dei due canali di gain, etc.. e con tutto ciò pesa 200g in meno del Carl Martin ed è più piccolo. Ben inteso, a me piacciono i prodotti Carl Martin (ne ho due) e il Lick Box sembra suonar bene ma, nel caso in specie e per la spesa preventivata, andrei sul teutonico. Dei restanti pedali a 3 switch in lista non ho visto né ascoltato nulla, né ne ho mai provato alcuno.
  17. Ho letto tutto il manuale. Innovativo sì, affascinante e accattivante anche, ma per me resta un pedale privo di identità. Design e colorazione ne sono l'estetica degna conclusione. Metti che apro il cassetto dei pedalini per scegliere il suono con cui oggi mi vestirò e trovo lui ... panico!!! che minchia di clipping indosso oggi? Ma ieri l'altro mood suonava meglio ... e ... via di spippolamento come non ci fosse un domani; come possedere in unico strumento LP Strato Tele e 335: finisce che passi il tempo a cercare i suoni migliori piuttosto che a suonar meglio. L'affare del preset poi è come nell'Iridium: ricordarsi in che posizione è stata regolata ogni manopola è impossibile, e bisogna ruotarle tutte fino a quando il LED non ti da la conferma della ritrovata coincidenza con il settaggio memorizzato. A breve termine, divertente. Alla lunga, un delirio. Discorso completamente diverso, invece, se lo si volesse utilizzare in MIDI: potrebbe effettivamente diventare l'unico pedale di clipping, ci fai tutto. Brutto però, resta brutto assai (bianco cresima ... ma dai ...).
  18. Il problema è alla radice: l'idea che un pedale possa essere definitivo, secondo me è un'idea che poi non corrisponde alla realtà dell'uso. Alla fine della fiera pedali di gain troppo complessi si rivelano una limitazione, piuttosto che un plus. Personalmente, infatti, non andrei oltre un pedale double overdrive, oppure boost + overdrive, per poi integrare con quanto hai già o puoi acquistare in termini di pedalini singoli (fuzz, boost, TS, distorsione ....). Di pedali double ce ne stanno già una caterva, e ognuno diverso dall'altro per clipping style e ordine di impilazione (TS+BB), (BB+TS), (BB+BB), (TS+Distortion), (Clean boost+BB) etc. etc., dipende dai suoni che si vogliono ottenere e già, così, scegliere è un casino.
  19. Carl Martin Panama. Ne avevo parlato qui: http://www.radiochitarra.it/index.php?/topic/26386-pedalboard-uscitele/&do=findComment&comment=584994
  20. Alcune di quelle disegnate son proprio belle. Certo, eviterei i teschi: è mai possibile che sti teschi attirano così tanto? Sulle relic non mi pronuncio: ormai se non tiri fuori una chitarra da Ercolano o Pompei non sei più nessuno.
  21. A forza di boostarlo più volte al giorno stavo perdendo l'interesse verso "the real thing" ...
  22. Quando avevo l'Iridium gli piazzavo davanti il Compadre che nella sezione boost può lavorare sia in modalità "clean" che in "dirty"; in più ha tre modalità di boost di frequenze: flat, mid e treble boost. Praticamente ci fai quasi tutto quello che può servire al variare di ampli, chitarre e altri pedalini. Certo, costa. Ma, sperimentato, con l'Iridium gira benissimo anche un semplice MXR micro amp, che aggiunge una minima quantità di medie senza snaturare più di tanto il timbro originale: messo in pre ovviamente vai su di gain e compressione; in post alza egregiamente il volume per i soli. Pedale buono per tutte le occasioni e ovunque lo si metta, spesso dimenticato. Provato anche a boostare l'Iridium con il Wampler Clarksdale (TS style): grande flessibilità nell'EQ (ha pot controlli di basse, medie e alte ...) ma colora il suono più dei due precedenti. Provato anche con la White Box di Masotti: ottimo anche quello. Insomma all'Iridium piace tanto farsi boostare da dietro ....
  23. Tranquillo qui chitarristi non ne trovi
  24. Esteticamente mi piace molto, ma molto più del primo. Ha un carattere tutto suo.
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