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guitarGlory

Una scappatella extra-comodino

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L'avevo scritto qualche settimana fa sul thread della GAS di @Bananas... e alla fine la SG è arrivata, anche se un po' inaspettatamente :lol: 

 

Quest'esemplare infatti l'avevo puntato un po' di tempo fa, ma poi, essendo io a corto di eurelli in quel periodo e non potendo portarla a casa, l'avevo consigliata a un carissimo amico con cui condividiamo le passioni per i vecchi ampli, le belle chitarre e gli alcolici torbati: lui è un SG-ista convinto, suona in una tribute band degli AC/DC e ha una '61 reissue come main guitar, più qualche altra Diavoletto sparsa qua e là (anche quella che ho postato sul mio mercatino è la sua).

Poi, complice il (suo) matrimonio, qualche spesa imprevista e anche il fatto che lui predilige manici assai più robusti dei quelli Gibson fine '60s, l'altro giorno mi dice che probabilmente a breve la rimetterà in vendita e me la porta per rimontare i pickups originali, visto che appena presa me li aveva fatti sostituire con due repliche PAF avvolte da me qualche anno fa, che gli erano particolarmente piaciute anche per la poca microfonicità... io sospettavo che la microfonicità dei T-Top Patent Stickers originali fosse dovuta principalmente alle cover montate senza spacer tra pickup e cover (tipico delle Gibson di quegli anni), ma tant'è... coi miei pups suonava parecchio bene e l'ha tenuta così.

Quindi, nel rimettere le cover ai pups originali, uso la solita accortezza di mettere due strati di nastro carta - oppure di nastro isolante, dipende da cosa ho a portata di mano - per isolare i poli coperti del pickup dalla cover, che sono la causa del 90% delle microfonicità in questi casi; poi con non poche imprecazioni li rimonto sulla chitarra, che quindi è ora completamente originale... e la attacchiamo alla Alpha & Omega NOS, incrociando le dita.

Bingo!!! Suono della Madonna e nessun fischio, è rimasta giusto quella minima microfonicità che consente di avere un feedback controllato a comando, come sui migliori PAF!

 

E potevo io rinunciare a cotanta gloryosa vintagitudine? Ovviamente no :sorrisone: 

 

Visto che non posso postare foto, a causa dei problemi con Tapatalk ormai cronici, ve ne parlo brevemente e poi lascio la parola... al solito video registrato a caxxo.

È uno stupendo esemplare di SG Standard di fine '69 o inizio '70, color cherry red (un "dark" cherry, tipico del periodo, che di lì a poco sarà sostituito dal color walnut sulla maggior parte delle SG deluxe e standard)... i potenziometri hanno quasi tutti i codici coperti dalle saldature originali, ma su uno è possibile vedere il 69 che indica l'anno di produzione, nonché la settimana; il tremolo Vibrola Lyra è in perfette condizioni, così come il resto delle chitarra, con pochissimi dings, ma un bellissimo checking originale delle vernice. Il profilo del manico è abbastanza sottile, ma non esageratamente piatto, per i Lespollari diciamo che ricorda quello delle R0... la tastiera è in un meraviglioso brazilian rosewood, con tasti bassi (anche questi tipici dell'epoca) ma poco segnati, con ancora molta vita davanti, mentre il corpo è in mogano honduran in pezzo unico... il manico, anch'esso in mogano honduran, è in tre pezzi longitudinali, corretto quindi per il periodo, così come la voluta di rinforzo alla base della paletta e l'attacco manico corpo.

 

Pur avendola amata dal primo secondo, è chiaro che devo ancora capirla bene a fondo, perché il feeling, il suono, la risposta dinamica ecc sono completamente diverse da qualunque chitarra ho avuto finora: da spenta risuona come un'acustica (merito della Vibrola), mentre da "accesa" ha un attacco cattivo e sempre definitissimo, schioccante e selvaggio... è l'incarnazione di un certo tipo di rock, e ogni riferimento a gruppi australiani è puramente casuale!

Ah, una cosa che ha contribuito non poco alla scelta di aprire il portafogli è stata il perfetto bilanciamento, merito in parte del peso della Vibrola e in parte dell'attaccacinghia posteriore, che rispetto alle SG del quinquennio '61-65 è meno spostato a destra e che consente già di suo un miglior equilibrio.

 

Vi lascio questo breve video, con una chicca all'inizio... ok, nessuno è perfetto (e lui neanche, visto che m'è venuto juventino), ma cazzo...  almeno è rock!!! :lol: 

 

 

 

 

P.S. L'ampli che suona non è quello in foto, ma un altro che non si vede nel video... qualcuno sa già cos'è... un mio vecchio pallino (forse l'ultimo) che fra qualche giorno vi presenterò ;) 

E in questo caso è un semplice clone, ma uno veramente tosto da mettere a punto, anche avendo avuto un originale a casa per 20 giorni con cui confrontarlo.

 

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13 ore fa, il postino dice:

Ho intuito quale amp.... manteniamo il segreto 😎

 

Non che sia un gran segreto... tra l'altro ho seminato un grosso indizio, ma grosso grosso :lol: 

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La SG, dopo la Strato, è la chitarra che amo di più (e al momento non ne ho neanche una).

 

Questa in particolare mi sembra veramente molto bella e ben suonante. Aspettiamo qualche fotto dettagliate per sbavare ulteriormente :baval: 

 

ps bravo come sempre...

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57 minuti fa, Steve Townsend dice:

Bella SG!L'ampli secret e' un jtm ?

 

Acqua :lol:

Questo ha molto più gain di una JTM ;) 

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12 minuti fa, Steve Townsend dice:

un simil friedman/bogner- diezel?🤔

 

10 minuti fa, ScatolO impazzita dice:

Dirty?

 

Ancora acqua... tanto gain, ma molto meno "moderno" dei vari Friedman, Diezel ecc... poi sta scritto nei tags :lol: :lol: :lol: 

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Grandissimo! Io ne ho una identica con pots marchiati 69. Il bello è il suo manico cicciotto molto più grosso dello slim  che ha la mia 1962 SG special.

Infatti a tratti pare una Les Paul per le basse belle ferme e presenti.

Hai fatto benissimo, se ne trovano sempre meno (a prezzi umani) di strumenti così.

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12 minuti fa, ScatolO impazzita dice:

Cioè scusa, hai avuto davvero un Trainwreck in casa?

 

Yessa... quasi tre settimane di notti insonni 😂 e giornate intere passate a studiarlo e misurare tutto.

Che io sappia, oltre a quello che ho visto io, ce n'è anche un altro in Italia, che era stato quasi finito da Ken Fischer, ma che lui non fece in tempo a "chiudere" a causa della malattia... completato poi da JM (quello che ora ha rilevato il marchio Trainwreck).

 

Ampli spettacolare, ma veramente selvaggio, difficilissimo da gestire per il volume (secondo me non suona bene neanche con gli attenuatori) e anche da controllare suonando... il gain è tanto, ma tanto, solo che non è il classico hi-gain a cui siamo abituati: in una parola lo definirei... instabile!

E metterlo a punto è un'impresa: bisogna trovare un punto di equilibrio per cui stia sulla soglia dell'oscillazione, ma senza eccedere... il che si ottiene principalmente con il cablaggio e il lead dressing, praticamente un incubo da replicare.

Ah, come se non bastasse (ed è il motivo principale per cui i vari cloni suonano tutti parecchio diversi dagli originali, se settati a occhio), la corsa dei pots è completamente diversa da quelli di produzione corrente più comuni... quello che ho avuto qui aveva appunto un potenziometro da cambiare, e i 20 giorni sono serviti per trovare un pot che si comportasse come l'originale.

 

Ogni cosa che cambi dentro quell'ampli ne modifica la voce e il comportamento in modo esponenziale, perché ci sono capacità parassite ovunque e ogni parte del circuito influisce in qualche modo sulle altre; per dire, cambi una valvola e su una plexi lo senti, ovviamente... qui se cambi anche solo v2 (per dire una valvola a caso e solitamente poco influente), passi da un ampli stupendo a uno insuonabile in 30 secondi.

 

Ora il mio clone è quasi finito, ma sto ancora facendo la messa a punto e sto aspettando il case, il pannello frontale in legno  e la dymo per fare tutte le scritte adesive dietro.

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1 ora fa, guitarGlory dice:

 

Yessa... quasi tre settimane di notti insonni 😂 e giornate intere passate a studiarlo e misurare tutto.

Che io sappia, oltre a quello che ho visto io, ce n'è anche un altro in Italia, che era stato quasi finito da Ken Fischer, ma che lui non fece in tempo a "chiudere" a causa della malattia... completato poi da JM (quello che ora ha rilevato il marchio Trainwreck).

 

Ampli spettacolare, ma veramente selvaggio, difficilissimo da gestire per il volume (secondo me non suona bene neanche con gli attenuatori) e anche da controllare suonando... il gain è tanto, ma tanto, solo che non è il classico hi-gain a cui siamo abituati: in una parola lo definirei... instabile!

E metterlo a punto è un'impresa: bisogna trovare un punto di equilibrio per cui stia sulla soglia dell'oscillazione, ma senza eccedere... il che si ottiene principalmente con il cablaggio e il lead dressing, praticamente un incubo da replicare.

Ah, come se non bastasse (ed è il motivo principale per cui i vari cloni suonano tutti parecchio diversi dagli originali, se settati a occhio), la corsa dei pots è completamente diversa da quelli di produzione corrente più comuni... quello che ho avuto qui aveva appunto un potenziometro da cambiare, e i 20 giorni sono serviti per trovare un pot che si comportasse come l'originale.

 

Ogni cosa che cambi dentro quell'ampli ne modifica la voce e il comportamento in modo esponenziale, perché ci sono capacità parassite ovunque e ogni parte del circuito influisce in qualche modo sulle altre; per dire, cambi una valvola e su una plexi lo senti, ovviamente... qui se cambi anche solo v2 (per dire una valvola a caso e solitamente poco influente), passi da un ampli stupendo a uno insuonabile in 30 secondi.

 

Ora il mio clone è quasi finito, ma sto ancora facendo la messa a punto e sto aspettando il case, il pannello frontale in legno  e la dymo per fare tutte le scritte adesive dietro.

La parte del settaggio mi ricorda molto Howard Dumble 😎 e alcune storie su gli amp di Eric Johnson

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Ho inserito qualche fotina della SG nel thread a inizio pagina ;)

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2 ore fa, guitarGlory dice:

Ho inserito qualche fotina della SG nel thread a inizio pagina ;)

Ma una del vano pot? Sarei curioso di confrontarlo con la mia 😎

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9 ore fa, Vintage Specs dice:

Tutto figo, fighissimo.....

 

ma porcaputtana, parlaci di sto Train, tira giu' qulache foto, e dicci del tuo clone....mica te la vorrai cavare co ste due parole!?!?

Già concordo!Non tenerci sulle spine!

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Bella chitarra, qualche anno fa mi era capitata per le mani una SG Special con i P90 di inizio '70 sempre con Vibrola, mi ricordo che aveva il ponte diverso dal tuo, era del tipo compensato (no come materiale 😛), era stata completamente sverniciata, quindi sarebbe stata anche molto acessibile dal punto di vista del prezzo, mi ricordo che per meno di 1.500 me l'avrebbe mollata senza neanche pensarci, peccato che sia mancino.

Comunque gran chitarrone mi ricordo che da spenta mi faceva vibrare la panza, una  sensazione bellissima. 

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11 ore fa, Vintage Specs dice:

Tutto figo, fighissimo.....

 

ma porcaputtana, parlaci di sto Train, tira giu' qulache foto, e dicci del tuo clone....mica te la vorrai cavare co ste due parole!?!?

 

Niente foto dell'originale, sorry: il proprietario è un tipo un po'... diciamo "particolare", e mi ha fatto chiaramente capire che non gradisce pubblicità, né tantomeno vedere i suoi strumenti in rete o sui social.

Comunque c'è in giro, facilmente reperibile, un archivio con foto dettagliate di almeno altri 30 ampli tra Express, Liverpool e Rocket... direi che l'aspetto fetish può essere facilmente soddisfatto anche senza le foto di questo specifico esemplare :lol: 

 

Da parte mia, è molto più interessante il reverse del circuito, con alcune particolarità che non sono riportate sugli schemi che girano in rete, senza contare le tensioni di alimentazione, la scala e il valore (reale) dei pots, l'impedenza del primario del TU...

 

Per il clone, ci sto ancora lavorando e sto aspettando diversi pezzi... stavolta cerco di fare un clone 1:1 almeno per il circuito, e come dicevo in quell'ampli il suono risente in modo impressionante di ogni variazione, quindi ci vorrà un po' a trovare la quadra :sorrisone: 

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51 minuti fa, ScatolO impazzita dice:

Mi ha sempre affascinato la cosa della direzionalità dei cavi, il fatto che li misurasse e tutto: è una cosa vera da quanto hai appurato oppure è un mito dovuto alla fame di perfezionista estremo di Fisher?

 

Anch'io mi ci sono scervellato sopra un bel po' su alcune delle dichiarazioni di Ken Fischer sparse sui giornali di settore e sui cosiddetti "Trainwreck papers"... e sono giunto alla conclusione che quello che scriveva o dichiarava era vero al 50%, un mix di verità condito da un sapiente uso del generare hype e curiosità pseudo-tecnica.

 

Le cose vere, verificate di persona:

- il verso di alcuni componenti influisce sul suono (e anche tanto);

- il materiale dello chassis cambia il suono e il contenuto armonico soprattutto degli alti di un ampli.

 

L'hype pseudo-scientifico:

- il verso dei cavetti di cablaggio;

- il colore delle guaine dei cavi (a parità di materiale e sezione del cavo).

 

Poi c'è tutta una serie di affermazioni volte solo ad attirare un po' di clienti, ad esempio il fatto che secondo lui andrebbe rifatta la messa a terra di tutti i Marshall vecchi per farli suonare "più giusti" e silenziosi, oppure i suoi master volume type 1-2-3-4 che sono tutti master già conosciuti da tempo (nessuna novità insomma).

 

Da ultimo: al di là di tutto, era uno con una "sensibilità" fuori dal normale per la messa a punto... in pratica il tuning di questi ampli, dopo aver finito la costruzione standard, va fatto ad orecchio su ogni singolo esemplare... sposti alcuni cavi di pochi mm e il

suono cambia... alcuni fili (anche nascosti sotto la basetta) fanno dei giri strani e a un primo sguardo  sono inutilmente lunghi... e invece è voluto, devono fare quei giri lì per suonare in quel modo.

 

 

 

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