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Mirko

Gurus 1959 Double Decker

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Parto da una premessa: Odio il Made in Italy.

 

Forse un po’ forte come affermazione ma, sinceramente, esclusi veramente rarissimi casi, da quando sono in questo mondo qui, ogni volta che un produttore nostrano se ne è uscito

Con un prodotto, la strategia di marketing è sempre stata del tipo “sono il meglio, il resto è peggio”, “tutto ciò in cui credi sono cazzate”, “io ho il suono”

Ovviamente poi target di prezzo da costruttori di prima fascia ed ovvia bolla di sapone nel giro di pochi mesi.

 

Purtroppo, io odio il Made in Italy e tutto ciò che potrete dire non cambierà la mia idea.

 

Detto, questo, capirete che approcciare un costruttore nostrano, spendere dei soldi, provare con calma e giudicare un prodotto italiano è per me abbastanza una chimera.

 

Ma era da un po’ che osservavo il modo con cui Chicco della Gurus aveva approcciato i forum, gli spazi virtuali etc etc: da appassionato puro, con una strategia di marketing più simile a quella d’oltreoceano/oltre manica che tipicamente italica.

 

L’ho anche incontrato in quel del Musikmesse e, più che un “devi comprare” era un “devi provare e poi valuti con calma”…

Ad ogni modo, ero veramente incuriosito da questo nuovo prodotto…..sto 1959 Double decker che già di suo era

  1. Troppo grande per i miei standard
  2. Esteticamente un po’ troppo forte
  3. Video on line non è che ce ne fossero tanti

Cmq, vuoi una gita in quel di Bologna ed un grandissimo aiuto/supporto da parte di Chicco che il pedalozzo me lo sono portato a casa.

 

E’ da 48h che lo provo nelle varie configurazioni e, sinceramente….che dire….oh, o sarò sordo e scemo, oppure sta scatola rossa è un oggetto che merita merita merita.

 

Il funzionamento è immediato…..cioè, hai 2000 possibilità diverse, ma alla fine è come se avessi 2+1 pedali alimentati da un singolo pin.(si, si alimenta tranquillamente con la pedalpower)

 

Diciamo che banalmente abbiamo, un primo od (che loro chiamano Floor1) che è un light od, un secondo od (che chiamano floor2) e ila figata di boost chiamato solo.

 

Tutto è indipendente (esclusa una cosettina che ho scritto a Chicco ma fa parte del concetto proprio di pedale che hanno loro e che ho io…ma dopo spiego meglio…)

 

Floor 1

I controlli sono banalissimi…Volume, Gain, eq completa (alti-medi e bassi)

Le mie prove sono tutte con un Divided by 13 AMW39 sulla soglia del crunch.

 

Primo termine di paragone….non è assolutamente un TS9. Non è un Klon. Non è un cavolo di od inesistente.

Lo paragono molto ma molto di più ad un ampli vero e proprio piuttosto che ad un pedale.

Volume e gain sono interattivi al massimo….il Volume aumenta la compressione, il gain tende a darti la classica onda da distorsione. Senza mai eccedere nel fuzzoso.

Niente suono di gomma sulle medie. La dinamica è pazzesca e, con il volume della chitarra è facilissimo passare da un suono clean ad un crunch bello assestato.

Il retrogusto è ovviamente marshall.

La prima cosa che si nota, è proprio lo stampo marshall. Infatti, settando tutto a manetta, sono le basse a predominare e non le alte.

Niente id frizzante, il suono è quello dell’ampli. Ovviamente lo si può customizzare e fare fine tuning con i vari potenziometri.

Spaziale.

 

Floor2

Idem come il canale 1. Controlli identici.

Prima differenza immediata….la botta di volume…..sale tanto e il suono si comprime. Diciamo si ammoderna. A me quello che viene in mente è il classico suonone alla Zakk Wylde.

Una JCM800 boostata. O anche una plexi hot rod con un ts9 davanti

Questo canale/pedale ha dalla sua le medie in avanti, le basse ferme e una liquidità sulle alte interessante

Non è il mio suono ma quello che fa lo fa benone.

Anche qui, nonostante il tanto gain, lo si riesce a pulire tranquillamente con il pot del volume senza mai patire scomparsa dal mix.

Mi ricorda in alcune cose il suono dello Suhr Riot (che a me piace tanto come pedale) e ne migliora quello che ne era il limite, l’eccessiva plasticosità sulle medie. Qui tutto è molto ma molto naturale.

 

Solo

Per me la più grande figata.

E’ un clean boost dove più clean non si può.

Cioè l’ampli è quello anche con il volume a manetta.

Utilissimo a bassi volumi perché da corpo al suono che altrimenti si assottiglia

Utilissimo per spingere un ampli sulla soglia di breakup leggermente al di là

Spettacolare quando lo si abbina ai due Floor per avere il salto di suono tipico da assolo.

Come dicevo sopra, unica pecca, il routing del boost.

Mi spiego

Bypass à clicchi boost ed hai solo il boost attivato

Floor1/Floor2 à clicchi boost ed hai il boost in cascata

Ma se sei nella configurazione Floor+Boost e vuoi tornare al solo boost devi fare bypass ed attivare boost.

 

Diciamo che è una pecca per come concepisco il boost io. Per come setto i miei ampli a me piace avere come suono base il boost già attivato. Ma è una considerazione mia personale.

 

Nota utile.

Il pedalone oltre a tutto l’ambaradam ha anche un uscita DI con emulazione di cassa.

Ho provato a collegarlo alla scheda audio direttamente. Oh, non ci credevo…..ma suona veramente bene bene.

In versione “bypass” è un attimo finto ma su Floor1 invece suona che è uno spettacolo. Meglio di qualunque software attualmente in giro.

La sensazione di realtà ci sta tutta

(ovviamente gli amici di Gurus hanno messo uno switch per togliere l’emulazione di cassa……quindi si va ocn il suono in DI e da li si possono usare dei plugin per le casse….)

 

Pro

  • Dinamica, presenza, suono
  • Non ha velleità di modernismo assoluto. Anzi, il Floor 1 è tutto tranne che moderno
  • DI
  • Peso
  • Costruzione

Contro

  • Come detto il discorso Solo
  • In versione DI il Floor2 non mi piace, si comprime troppo il suono
  • Made in Italy (ahhahaha)

 

Concludo dicendo che mai mi sarei aspettato di scrivere ste righe ma permettetemi di dire che qui i pedali, con enorme umiltà e gioia, li fanno, li fanno bene e suonano alla grande

 

Up mr Gurus! Ecchecazzo!

 

Ciao

M

 

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..bella recensione Mirko!.. aspettavo proprio qualcuno che avesse provato il pedale che nell'ultimo periodo mi girava in testa..

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Parto da una premessa: Odio il Made in Italy.

 

Forse un po’ forte come affermazione ma, sinceramente, esclusi veramente rarissimi casi, da quando sono in questo mondo qui, ogni volta che un produttore nostrano se ne è uscito

Con un prodotto, la strategia di marketing è sempre stata del tipo “sono il meglio, il resto è peggio”, “tutto ciò in cui credi sono cazzate”, “io ho il suono”

Ovviamente poi target di prezzo da costruttori di prima fascia ed ovvia bolla di sapone nel giro di pochi mesi.

 

101% d'accordo 

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E bravo calbò. 

Per me rimane troppa roba, sono un Neanderthal e ho bisogno che i pedali facciano una sola cosa e pure poco modificabile altrimenti mi ci perdo, ma dovendo riconfigurare da zero una pedaliera lo prenderei in considerazione.

Condivido tutto su Made in Italy e sull'approccio di Chicco invece.

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E bravo calbò. 

Per me rimane troppa roba, sono un Neanderthal e ho bisogno che i pedali facciano una sola cosa e pure poco modificabile altrimenti mi ci perdo, ma dovendo riconfigurare da zero una pedaliera lo prenderei in considerazione.

Condivido tutto su Made in Italy e sull'approccio di Chicco invece.

 

allora, seguo anche io questa tipologia di approccio....ma alla fine la figata di questo pedale è che fa tutto in maniera semplicissima....è addirittura più semplice di un singolo stompbox....

 

Non devi configura un kaiser....è come se avessi 4 pedali (si, 4) in uno....con gli swithc singoli per ognuno...

 

io sono cerbero in materia.....odio gli strymon proprio perchè difficili  :facepalm:  :facepalm:

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ah, dimenticavo di scrivere una cosa....

 

Le prove le ho fatte con varie Les paul, varie tele e due strato.

Ogni chitarra manteneva intatte le sue caratteristiche peculiari.

 

Cioè, la tele non suonava da tele ma quella con tastiera in acero era diversa da quella con tastiera palissandro...

 

Il tutto per dire che è molto ma molto naturale 

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:popcorn:

 

:sorrisone: :sorrisone: :sorrisone:

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io non ho nulla contro il Made in Italy, anzi, ho posseduto una bellissima Mercury e fatto modificare sempre da Brunetti la Jcm.

Sicuramente hanno avuto dei limiti di rivendibilità (le testate che ho avuto io intendo), tanto che la Mercury alla fine l'ho scambiata col Dr Z che vale molto meno, però non ho mai notato nessun atteggiamento da parte di Marco del tipo "i miei prodotti sono oro, il resto è cacca".

Anzi, l'ho trovato sempre molto posato.

Detto questo questa svolta Cicognani>Gurus mi piace a livello "emotivo", sicuramente molto più accattivante e moderno l'approccio.

Pedali anche molto belli da vedere, molto curati e, a quanto sembra, ben suonanti.

 

Bella recensione, bel pedale e anche se dalla descrizione non incontra i miei (attuali) gusti spero di provarlo prima o poi.

 

:smile:

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ahahah.. che bella recensione Mirko! ringrazio commosso.. soprattutto per la prima parte.. oh,.. qualcuno si offenderà, ma tanto sto già sul cazzo ai più'.. concordo con te parola per parola, tant'è che che in un ultimo mio post "sfogo" su Facebook, ho proprio scritto che in italia non ci caga nessuno, salvo fare un clone...

 

anyway, grazie per i commenti sul mio approccio.. a questo ci tengo particolarmente invece, ed ho apprezzato. 

 

Quanto al pedale, lascia solo che specifichi un attimo quello che citavi nella tua recensione, giusto per chiarire il ragionamento alla base.

 

Nel mettere il "Solo" nel pedale, che altro non è che un boost pulito post-preamp, abbiamo appunto pensato all'utilizzo live di un setup semplice, ovvero il DD e poche altre cose necessarie. Il solo lo puoi aggiungere ad uno qualunque dei tre stati Clean, Fl.1 e Fl.2 e quando sei in assolo, per tornare alla ritmica, o al pulito, ti basta premere un solo pulsante, senza dover spegnere il solo e POI scegliere il suono successivo.

 

Comunque, se invece non è questo il caso, ricordati che il DD è regolabile e gestibile completamente da looper esterno.. in quel caso se hai un looper switcher programmabile, fai quello che vuoi dei 4 bottoni...

 

Ah, per la cosa del pedale "finto" in Bypass + DI.. si, certo.. il Bypass è bypass, quindi non passa dal preamp.. è solo l'emulatore di cassa che lavora da solo..!! 

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io non ho nulla contro il Made in Italy, anzi, ho posseduto una bellissima Mercury e fatto modificare sempre da Brunetti la Jcm.

Sicuramente hanno avuto dei limiti di rivendibilità (le testate che ho avuto io intendo), tanto che la Mercury alla fine l'ho scambiata col Dr Z che vale molto meno, però non ho mai notato nessun atteggiamento da parte di Marco del tipo "i miei prodotti sono oro, il resto è cacca".

Anzi, l'ho trovato sempre molto posato.

Detto questo questa svolta Cicognani>Gurus mi piace a livello "emotivo", sicuramente molto più accattivante e moderno l'approccio.

Pedali anche molto belli da vedere, molto curati e, a quanto sembra, ben suonanti.

 

Bella recensione, bel pedale e anche se dalla descrizione non incontra i miei (attuali) gusti spero di provarlo prima o poi.

 

:smile:

PS=quoto chi ha ricordato Marco Brunetti. che è un amico e fa cose favolose...

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La testata incredibilmente suona molto simile alla mia testata artigianale. Solo che la mia pesa 25 kg e questa non pesa niente. Secondo me non suona simile a niente di conosciuto é molto pulita e non arriva mai a crunchare pesante, va da sé che i pedali li prende da paura dato che è pensata per quello. Insieme al double decker me la sono spulciato per bene per un paio d'ore mentre in negozio non c'era praticamente nessuno. Oh sono nella merda, praticamente con questa e una cassettina 1x12 puoi suonare ovunque con un peso ridicolo e hai comunque una 50w che spinge dietro.

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Bella recensione e scatolone molto interessante, un paio di sabati fa ero da Tomassone con un amico per un'acustica, con l'occasione mi son portato la chitarra per provare un pò di cose, mi son provato il famigerato Jan Ray con a fianco il Sexi Drive di Gurus e un Bear Foot Emerald green OD.

Che dire mi ha stupito non poco il pedale di Gurus, dalla cura costruttiva, al suono, ai controlli, alla versatilità e la percezione di qualità molto alta, spero di riuscire a provarne altri dei loro prodotti, in primis l'echosex.

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