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Ragionier Randa

Nik Huber Orca '59

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PREFAZIONE

 

Ecco, questa la volevo da un bel pezzo, ci sono andato vicino in un passato molto recente, uno scambio che non si concretizzò e che lasciò dell'amaro in bocca, la volevo, l'ho sempre voluta, tanto che ad una cena del Concilio il Ducaconte con tiresiano accento profetizzò "prima o poi ci caschi". Eh sì, come dicevo ce so cascato ed era anche l'ora cazzo.

Trovo la Orca '59 una delle chitarre più affascinanti su cui ho posato gli occhi nella mia giovane carriera di malato di gear, alla fine è una reinterpretazione di una forma che più classica non si può e che ormai è in circolazione da oltre 60 anni, di chitarre così ce ne sono tante direte voi, rischi di farti stregare dai legni, dal carving del top, dalla finitura, e poi di ritrovarti per le mani una Prs. Non che abbia niente contro le Prs, anzi, ne ho avute diverse e non vieto che in futuro possa ricascarci di nuovo, però cercavo qualcosa di diverso. Di provarla non se ne parla, a meno di non prendere la macchina e farsi un bel viaggetto internazionale, che ci sta eh, ma la cosa mi sembra eccessiva. Fortunatamente una buona offerta inibisce la mia capacità razionale e quindi Orca '59 In Da Haus.

 

LA CHITARRA

 

La Orca '59 prende ovviamente ispirazione dalle Les Paul Sunburst di fine '50 per quanto concerne al design, con una serie di modifiche strutturali e specifiche che la rendono invece una chitarra più moderna, almeno sulla carta....

Il body e il manico sono entrambi in mogano molto ben figurato, il fondo ha lo stesso spessore delle Les Paul Historic a parte un contour morbido ed ergonomico nella parte alta, il top è in eastern flamed maple, è praticamente tagliato di quarto e questa caratteristica più la verniciatura double stained nitro ricorda un po' le Historic di fine anni 90, fiammatura ovviamente molto gagliarda essendo questo top classificato com "Exceptional". La tastiera, una delle più belle mai viste, è in palissandro brazilian, molto chiaro con venature evidentissime e poco poroso, come tutte le chitarre di Nik con questo legno è corredata della corretta documentazione CITES, la paletta ha invece un overlay in ebano, gli intarsi sono trapezoid in madreperla. Il binding del manico, realizzato in acero fiammato, e le placche coprivani in ebano impreziosiscono ulteriormente il look. 

Venendo alla parte meccanico-elettronica, la chitarra è equipaggiata con humbuckers Haussel 1959 con wiring a 3 vie più push/pull per splittare gli humbuckers (attivabile dal pot tono del manico), il tailpiece è di produzione ABM, in alluminio ma non propriamente lightweight, il ponte di derivazione Tone Pros, gli studs sono locking mentre le meccaniche sono delle Shaller open gear col tip bianco avorio, non sono autobloccanti ma direi che eseguono alla perfezione il loro lavoro.

A differenza della Les Paul la scala è da 25", il radius compound 10"-14", profilo del manico invece storicamente coerente, un manico ciccio ma non eccessivo con minima spalla, decisamente piacevole sotto le dita. All'attaccatura del body c'è un deciso contour in prossimità della spalla bassa che, unito ad un tacco decisamente corto e anch'esso smussato, garantisce ottima accessibilità a tutta la tastiera, anche al 22esimo si arriva davvero senza nessuno sforzo, ottima soluzione. La mia ha l'opzione SuperHollow Carve, il fondo in mogano è completamente scavato a mo' di hollowbody, la cosa oltre a limitare incredibilmente il peso, solo 2.929 Kg, ha effetti non indifferenti anche sulle proprietà sonore, di cui parleremo fra poco.

Per finire finitura e costruzione...... qui son sincero, mai visto niente di lontanamente paragonabile, la chitarra ha una finitura semigloss che è qualcosa di incredibile sotto le dita, una via di mezzo fra il VOS di Gibson e il satinato, che però è meno appiccicoso del VOS e decisamente più bello a vedersi del satinato, una sorta di strato opacizzante sopra la vernice che però sembra non esserci, assolutamente da vedere di persona. Inutile parlare di posa dei tasti (impressionante....), verniciatura, finitura dei vani, wiring, assemblaggio etcetc, non ho sinceramente mai visto nulla del genere, e qui chiudo che sennò sembro il fanboy di turno.

 

IN ACTION

 

Essendo praticamente hollow il volume da spenta è ovviamente incredibile, e non potrebbe essere altrimenti. Amplificata con un suono pulito si percepiscono immediatamente eccellenti qualità timbriche, il suono è caldo e pieno, estremamente bilanciato con un attacco evidentissimo e molto diretto, reattivissimo sotto le dita, tanta apertura sulle alte senza mai risultare secca anche in posizioni molto alte della tastiera. L'equilibrio fra le frequenze è veramente incredibile e permette di mantenere una definizione pressochè assoluta con un bel calore, tante armoniche e un sustain già infinito, dinamiche sotto le dita notevoli. Somiglia alla Les Paul? Poco, almeno qui, il manico è più squillante, il ponte meno cafone e più pulito, ha più attacco e più apertura, direi che è una via di mezzo fra una les paul e una semiacustica, posizioni del selettore ben differenti, ponte più che usabile, direi veramente molto bello anche sul pulito dove non cruncha per nulla, grande reattività dei pots di volume e tono. Splittata ha una resa decente, non si scarica troppo di basse e mantiene molto attacco, manca un po' di twang, non è male ma siamo lontani da un singolo che suona come si deve.

Andiamo con un crunch leggero.... Somiglia alla Les Paul? Eh sì, qui davvero tornano alla mente timbriche già sentite, il suono si scarica di basse e diventa "Tele on Steroids" come direbbe qualcuno, in particolare mi ricorda molto un video di Pete Thorn con una Gil Yaron, una cascata di attacco e alte gagliarde e sferraglianti con più pancia di una tele. Il manico conferma la sua ottima brillantezza ed il suo attacco diretto e immediato, buona presenza di quella rotondità che solo una semiacustica o una hollow body può dare, ancora nessuna traccia di feedback indesiderati, gran presenza di armoniche, bellissima la coda del suono che comincia ad assumere quel vibe molto vintagio che tanto ci piace.

Bono, saliamo col gain che qui ce la voglio.... Prima sorpresa, nessuna traccia di feedback indesiderati, eccellente, fra superhollow e pickups paf style con cover ero quasi preoccupato, il suono qui si carica di basse, mantenendo eccellente apertura anche al manico, l'attacco è sempre quello, ha una bella tendenza molto "loffa" sui cantini che la rende abbastanza vintage pure a livelli di gain sostenuti, sempre ottima la reattività del reparto pots. Sorpresa, notevoli inneschi armonici sulla coda del suono, chiaro segno del body praticamente cavo, davvero molto piacevoli.

 

CONCLUSIONI

 

Ma che ve devo dì? Suona con un equilibrio davvero impressionante e non c'è davvero niente che non mi convinca dal punto di vista sonora, e sapendo quanto sono cacacazzo questo la dice lunga, la finitura e la costruzione fra le più belle mai viste, si suona che è davvero un piacere. Il prezzo è alto, il marchio è di nicchia, li vale tutti, i contenuti ci sono assolutamente.

Più avanti aggiornerò con servizio fotografico adeguato.

 

31552996885_b46ac6ece8_k.jpgDSC_0172_1123 by Alessandro Lenzi, su Flickr

 

31553018995_99bddd83cd_k.jpgDSC_0173_1124 by Alessandro Lenzi, su Flickr

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Hehehe lo dicevo che quando il randa calava l'asso lo calava pesante. 

Tutto confermato ovviamente, chitarra ampiamente provata su twin e brown eye, strepitosa, poco da dire.

 

È bello vedere che gli anni di usura su noi altri utenti sono stati spesi in qualcosa di pregiato.

W il Randa!

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L'unica LP style non Gibson che comprerei, bravo Randa!

Il paragone con la Gil Yaron secondo me non è campato per aria, vista anche la costruzione particolare delle GY che non è propriamente hollow, ma mira a quel risultato ;)

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Splendida, veramente uno strumento con i controcazzi, quando sono tornato a casa dopo averla provata la prima cosa che ho fatto è stato riporre accuratamente la les paul all'interno del camino.

Acceso.

 

Il nostro pres. rag. ing. non delude mai.

 

 

 

 

 

 

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Bellissima,nulla da obbiettare.

Ma ci sono chitarre di liuteria italiana,ad esempio Jacaranda,che non hanno nulla da invidiare,anzi.

Purtroppo sono italiane...

Complimenti per la chitarra ;)

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7 ore fa, MalvasiaBlues dice:

Bellissima,nulla da obbiettare.

Ma ci sono chitarre di liuteria italiana,ad esempio Jacaranda,che non hanno nulla da invidiare,anzi.

Purtroppo sono italiane...

Complimenti per la chitarra ;)

 

io invece non concordo Cosimo, a mio avviso le Huber sono tra i top del top indipendentemente che sono italiane o meno, mi sembra un po forzata sta cosa che il made in italy deve farci cacare per forza. (ps: le jacaranda sono molto belle eh)

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9 ore fa, MalvasiaBlues dice:

Bellissima,nulla da obbiettare.

Ma ci sono chitarre di liuteria italiana,ad esempio Jacaranda,che non hanno nulla da invidiare,anzi.

Purtroppo sono italiane...

Complimenti per la chitarra ;)

 

 

solo che la jacaranda poi te la dai in faccia al momento di venderla

 

 

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3 ore fa, Tilt dice:

 

 

solo che la jacaranda poi te la dai in faccia al momento di venderla

 

 

O solo che è come argomentare a uno che ha ordinato una Kœnigsegg che anche Abarth fa delle belle cose ed è italiano...

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Orca Vacca!

Bell'acchiappo, ne ho provate parecchie anni fa, ottimi strumenti, legni sopraffini e costruzione perfetta. Proprio una les paul non è, ma suona molto bene.

 

Bravo Ragioniere

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2 hours ago, francè said:

Orca Vacca!

Bell'acchiappo, ne ho provate parecchie anni fa, ottimi strumenti, legni sopraffini e costruzione perfetta. Proprio una les paul non è, ma suona molto bene.

 

Bravo Ragioniere

 

quanto mi piace quando resusciti all'improvviso! :wub:

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