Leaderboard
Popular Content
Showing content with the highest reputation since 05/31/2022 in all areas
-
17 pointsVi presento la ultima di casa, Blackbeard guitar 034 “La Cavrèta” nasce tutto da una richiesta di Info al Bravo Paolo Lardera,3 chiamate per spiegare e capire la mia idea di chitarra grezza..worn,schietta e senza fronzoli,direi proprio come una capra..animale che adoro. Paolo mi manda 4 foto di relmente e visto che ci siamo capiti subito il legno ed il manico sono già scelti. prima del suono e feel volevo però proprio fare un plauso proprio a Paolo per comunicatività e per la sua filosofia e il carattere che danno le sue creazioni corpo in un vecchio Abete ed un frassino olivastro che è una gioia per gli occhi,manico reverse con una sezione di manico generosa e piena unita al radius di 9.5 danno subito la sensazione di chitarra già usata e il feel nasce spontaneo. esteticamente per me è è stupenda,la capra che avevo mandato come immagine per la incisione è perfetta e il battipenna non copre il body eccessivamente. la forma del battipenna è perfetta per me. Per quanto riguarda l’elettronica abbiamo un volume con treble bleed,che poi Paolo ha deciso ascoltandola in primis di dotare di un secondo treble bleed per attenuare leggermente le alte che potrebbero essere eccessive ..ma. Il pickup è in neodimio ed è stato proposto da Paolo a me e siccome la curiosità era tanta ho accettato,idea splendida perché a livello di suono si ha una maggiore uscita ma non si cade nella pastosità del sovraavvolgimento. il suono quindi che nasce è… una sberla,veloce apertissimo e schioccante,molto molto presente la dinamica e molto presenti le armoniche sulle alte..per certi versi richiama lo scampanellio delle vecchie rickenbacker ma con le palle. Si con le palle perché la chitarra sulle frequenze basse è piena ma molto veloce e asciutta,le alte sono super armoniche e molto presenti ma la vera sorpresa sono le medie ,medio basse quasi da territorio paf style. percussive,piene ma non troppo oltre. dinamicamente mi sta davvero piacendo questo sottile equilibrio che si crea dosando il volume di questo strumento..che come noto passa da funk a fuzz rock,pure qualche puntata di stoner non gli manca😉 Posso solo dire,grazie Paolo,sono contento…probabilmente proverò a ragionare per un altra chitarra sempre fatta da lui più avanti,magari ancora con qualche idea stramba!
-
11 points
-
11 pointsSul panzone (vado fuori tema) ho un aneddoto recente (per fortuna con tanto di amico testimone o mi prenderei del cazzaro) in quel di Londra e altro che rimbambito, é pure un trollatore 😂. Questo mio amico mi ha invitato al Royal Albert Hall per veder un concerto dei Saucerful of secrets di Mason. Ci sediamo e poco dopo arrivan due tizi e si siedono a fianco.Uno mi pare David Gilmour, é identico. Lo guardo meglio, o é il sosia perfetto o é lui. Lo dico al mio amico Davide che non é del tutto convinto ma manco lo esclude. Niente il tizio ci sorride e si siede. Ok dai é lui. Io prendo il telefono e cerco David Gilmour 2022 su google per veder se ha barba o meno attualmente, ecc. Ok sono seduto a fianco a David Gilmour ne sono sicuro. Il tizio ad un certo punto vede il mio telefonino e si mette a ridere. D:"Ti giuro che non sono io David Gilmour!". V:"Ehm ok..." D:"Si si mi scambian sempre per lui" Insomma scambiam due chiacchiere e se lui non é Gilmour allora io sono Malmsteen. V:"Di dove sei di Londra o vieni da fuori?" D:"Del Sussex" V:"Ah immagino tu abbia una casa a Brighton" Ride. V" Ma suoni qualche strumento?" D:"No nulla , purtroppo non sono bravo con la chitarra" Niente mi metto a ridere di gusto. Mi chiede di dove siamo e dico Italia. D:"Adoro l'Italia ci son stato spesso in passato!" V:"A Pompei pure immagino" Ride di nuovo e va beh il concerto inizia e lo ringrazio per la chiacchierata. Racconto l'aneddoto a Sebastiano (th3madcap) che mi conferma che spesso ascolta questi concerti infilato nel pubblico. Un po' di dubbio mi resta ancora ma son sicuro che sia lui.
-
11 points
-
10 points
-
10 pointsEd eccomi qua a fare la recensione di un pedale dopo non so quanti anni…l’ultima non la ricordo nemmeno, vuoi perché ormai cambio i pedali molto di rado vuoi perché il mio interesse si è un po’ spostato verso altre cose. Detto questo, credo che per lo scatolotto in questione valga la pena spendere 2 parole, anche perché che io sappia sono uno dei primi ad averlo qui. Lo vedete qui sotto: esteticamente che gli vuoi dire? Considerando le sonorità di riferimento direi che di meglio era difficile fare: tutta la sgargiante e spensierata pacchianeria di un diner americano di fine anni ‘50 o quella di una sfavillante Cadillac d’epoca sembrano racchiuse alla perfezione in questo pedale. Parliamo di gusti, d’accordo, ma per me…chapeau, come dicono i nostri cugini francesi. Funzionalmente parlando il pedale è abbastanza spartano ma i pochi controlli sono ben studiati e alla fine della fiera penso non si senta realmente il bisogno di altro. Molto brevemente abbiamo: - SPEED: controlla ovviamente la velocità dell’effetto ed è settato “alla vecchia”, senza quegli eccessi tipo lavatrice con centrifuga impazzita che manco si capisce che è un tremolo…qua tutto il range è usabilissimo, ed è una cosa che col tempo ho imparato ad apprezzare moltissimo; - INTENSITY: sarebbe il caro e vecchio depth, va da zero a taglio totale, qui niente di diverso dagli altri 2 milioni di tremoli esistenti; - VOLUME: il volume! Sui tremoli ci vuole il volume esterno! Non un cazzo di trim interno e neanche la classica stronzata “the volume of the pedal has been carefully…”…puttanate! Un tremolo sega via del tutto o in parte metà del segnale in entrata, è inevitabile che accendendolo si avverta una “perdita di energia” anche se i picchi RMS con pedale acceso e pedale spento fossero matchati alla perfezione MA…quel “del tutto o in parte” fa una certa differenza, “del tutto” è un conto, “in parte” un altro. Per questo il volume diventa fondamentale, perché di volta in volta, in base al settaggio, andrà aggiustato! A completare il tutto il classico led rosso che pulsa in base alla velocità dell’effetto, uno switch true bypass soft touch assolutamente silenzioso e un mini switch per selezionare le due modalità di funzionamento, BLACK (o blackface), e BROWN (o brownface). I riferimenti ovviamente sono al famoso bias tremolo dei Fender blackface dei primi anni ‘60 e al forse meno famoso (ma certamente non meno affascinante) harmonic tremolo dei Fender brownface prodotti a cavallo fra i ‘50 e i ‘60. Ultimo dettaglio…e direi una delle chicche del pedale: i collegamenti. Il pedale funziona ovviamente in mono ma è possibile usarlo anche in stereo essendo dotato non solo di 2 uscite separate left e right ma anche di 2 ingressi, cosa assolutamente non comune. Sulla costruzione non entro più di tanto nel merito e questo non casualmente. Le motivazioni di base sono fondamentante due. Innanzitutto non sono un esperto di elettronica, quindi potrei dire ben poco sulla qualità dei componenti usati; in secondo luogo ho smesso di chiedermi cosa c’è all’interno di un pedale da quando mi sono reso conto che quasi tutti i miei pedali preferiti contengono SMD: anche se dovessi trovarli qui dentro cambierebbe qualcosa? Direi proprio di no, ergo perché discuterne? Un paio di appunti però mi sento di farli: - la verniciatura non mi pare impeccabile, peccato veniale d’accordo, però sempre di più di 200 cocuzze stiamo parlando; - la plastica dei pot non dà esattamente una sensazione di solidità estrema, avrei usato una plastica migliore sinceramente, dubito che la Surfy Industries (ma che cazzo di nome è poi?) sarebbe andata in fallimento per questo; - se sul manuale mi scrivi 9-12V mi aspetto che alimentandolo a 12V funzioni tutto normalmente, non che ci sia una specie di MMMMMMMMMMMM costante che rende inutilizzabile il pedale, mettetevi a posto. Venendo infine al suono…beh, a mio modesto avviso sul suono questi hanno veramente sbancato, poco da aggiungere. Questo non è un tremolo moderno in stile Diamond, Empress, Chase Bliss ecc., non ha 2000 funzioni e 2 trilioni di suoni, non è un pedale per sperimentare o fare “ricerca sonora”, questo ha 2 suoni 2, fine…però se uno sta cercando un tremolo con sonorità vintage secondo me molto difficilmente troverà di meglio. Nella mia board ha preso il posto di un Drolo Twin Peaks, non esattamente l’ultima delle merde in fatto di tremoli, eppure non mi pento minimamente della scelta fatta: è uno di quei pedali che lo accendi e non sai quando lo spegnerai perché ti ci perdi letteralmente dentro. Giudicate voi:
-
10 pointsFresca fresca... 2020 Junior '58 Reissue DC M2M Finalmente il giusto colore, va a tenere compagnia alla Cherry del '99. A parte i 21 anni che le separano suonano davvero tanto simili, manici identici (nessuna delle due ha la mazza da baseball che aveva la Jr del 2009 che avevo), a feeling sono davvero simili.
-
10 pointsCome al solito mi sono sacrificato per voi, ma lo faccio volentieri ❤️
-
9 pointsAllora: il mio Reverb, che avevo preso da @molokaio , ad un certo punto si mette a fare le bizze. Me ne accorgo perché usandolo in stereo a casa con l’Iridium ed entrando nella scheda audio, un canale è senza segnale dry. Le provo tutte, pensando di aver configurato male il routing del segnale, rinfresco il firmware, ma niente, un canale continua a non funzionare. In true bypass funzionano entrambi, ma in buffered bypass si ripresenta il problema. Allora un po’ preoccupato cerco sul sito Empress come contattarli. Trovo una pagina, su quello che poi ho capito essere il vecchio sito, per segnalare un problema. Compilo tutto, invio, ma nessuno mi risponde, non mi arriva nemmeno la classica email di segnalazione di aver aperto un ticket. Mi preoccupo ulteriormente e cerco sul web altri canali per aprire un ticket. Trovo una pagina sul sito nuovo, o almeno nuovo per me. Ricompilo tutto, descrizione del problema, numero di serie dell’effetto, ecc. Invio, e questa volta almeno mi arriva l’email di conferma; è già qualcosa mi dico. Passa un giorno o due e vengo contattato da un simpatico signore che, con modi entusiastici, mi dice che lo riparerà per me, e autorizza l’Rma. A questo punto scarico i documenti per poterlo spedire in Canada, a Kanata. Adam consiglia di usare servizi postali nazionali per non spendere troppo per la spedizione e di specificare bene che si tratta di un Rma per non pagare tasse di importazione. Studio bene tutto e compilo il modulo per la dogana. Vado in posta e faccio una raccomandata estera, spendendo una ventina di euro. L’impiegata delle poste, però, non capisce cosa sto spendendo, non trova la categoria merceologica, non sa certo cosa sia un pedale effetto per chitarra, e scrive: brass instruments. A quel punto forse il mio sguardo sorpreso la convince ad allegare anche la dichiarazione americana che avevo compilato per esempio. Spedisco. Il pacco in qualche modo arriva a destinazione a Kanata. Empress mi dice che hanno ricevuto il tutto. Mi faranno sapere entro una decina di giorni. Nessuno parla di soldi, né per la riparazione, né per la spedizione di ritorno. Nessuno mi chiede se ho o meno una garanzia valida. Penso che al momento giusto mi chiederanno qualcosa, e aspetto. Mi arriva un’ultima email che dice che hanno effettuato la riparazione, che è come nuovo, e che me lo stanno rispedendo. Nessuna richiesta di denaro. Arriva velocissimo con Ups. Funziona tutto. Insomma, non credo sia da tutti un servizio del genere, sicuramente il reverb della Empress costa ma con una assistenza così direi che quei soldi li vale tutti.
-
9 points
-
9 points
-
9 pointsRicordatevi una cosa che qua mi pare non noti nessuno: Hendrix per noi chitarraioli ha un punto di vista da segaligni del settore, idem Van Halen. Sta gente scriveva canzoni con gran parti di chitarra ritmica e signori assoli ma comunque canzoni, non seghe sul manico. Che poi Hendrix sperimentasse e abbia portato la chitarra su un altro livello ok, ma era tutto in funzione della canzone, idem Eddie o Page o Clapton o Gilmour. Questi buttavano la dinamite all'interno di un brano che la gente cantava, anche chi non suonava. Da questa perfusione multi livellare nasceva anche la voglia di imbracciare lo strumento. A me non piacerebbe suonare come Asato, mi piacerebbe suonare con Bruno Mars. Allora a forza di sentire Asato con Mars gli rubo qualche lick, ma i brani in cameretta invece non mi fanno venire il cazzo duro. La forma canzone è importante per veicolare altro, se no è feticismo.
-
8 pointsUn pezzo che non ha mai suonato nessuno direi e di cui si sentiva il bisogno di una ennesima cover. La cosa divertente all'epoca é stata però provar a suonarla con un tremolo.
-
8 pointsCiao, seguendo il consiglio che pare non potessi rifiutare, di PinkFlesh, mi presento: strimpello la chitarra per hobby, come farebbero un avvocato o un dentista annoiati dopo i 40 e mi diverto a sbudellare gli ampli e a modificarli per puro diletto personale. Il 90% delle volte suonano peggio di prima, ovviamente. Ho deciso di scriver ogni tanto per parlar solo di ampli e di qualche esperimento che ho fatto e faccio da un po' di anni ormai o per risponder a qualche dubbio (a cui darò la risposta errata credo). Lo faccio già sporadicamente su alcune pagine anglofone ma mi piacerebbe farlo in madrelingua ogni tanto anche se lo faccio con alcuni gia' da tempo. Vivo nella soleggiata Cambridge dove mi ubriaco in un pub caro a Syd nei fine settimana, sono da tempo affetto da misantropia e non sopporto i chitarristi. Fine. P.S. mi chiamo Valerio
-
8 pointsQuesto è il gruppo con cui suono, facciamo cover di Tom Petty & the Heartbreakers. Il progetto è nato da un'idea del cantante a cui piace molto Tom Petty, abbiamo cominciato a suonare insieme da ottobre 2021 e dopo un paio di piccoli live siamo riusciti a registrarci e a riprenderci. Abbiamo sudato come cinghiali ma ci siamo divertiti, e questa era l'unica cosa importante da fare in questa torrida domenica. Il canale su cui è caricato il video è dell'altro chitarrista.
-
8 pointsTrovo fastidiosi i box così piccoli, mi inversano È un senso di cheap insostenibile , piuttosto preferisco un box grosso senza niente dentro
-
7 pointsForse qualcuno ricorda che l'anno scorso ho comprato una vecchia PRS CE del 1991 color puffo. Ero partito con l'idea di prendere uno strumento con la leva senza grandissime pretese, ma è andata a finire che quella chitarra mi ha abbastanza conquistato, in quanto leggera, comoda, affidabile e dotata di bei suoni nelle posizioni splittate. E così mi è partita la scimmia di avere una PRS "vera" (la CE ha il manico avvitato, body in ontano e manico in acero), in particolare una Custom 24, trattandosi del modello più emblematico. Dopo aver passato qualche mese a scorrere mercatinomusicale senza grandi occasioni, qualche giorno fa è spuntata in vendita questa chitarra, che ho deciso di regalarmi per natale. Mi perdonerete le foto non stupende: il colore è molto difficile da catturare e di luce naturale in questi giorni se ne vede poca. Si tratta di una 2017, 10 top, wood library. Chi è appassionato di PRS coglierà che l'estetica fa da tributo alle Custom fine anni 90/inizio anni 2000, con la paletta senza veneer, il logo dorato e l'hardware nickel. In questo caso, probabilmente, la dicitura wood library è dovuta più al fatto che si tratta di un custom order fatto da qualche distributore, anziché trattarsi di una combinazione particolare di legni, infatti si tratta sempre dei classici mogano / acero / palissandro. Altre particolarità sono il colore, un black cherry non di serie, e il manico regular anziché thin, raro sulle 24 tasti. E' praticamente immacolata, a parte il fatto che sono stati montati gli straplock dal precedente proprietario. In effetti l'ho comprata più per "feticcio" che altro, quindi non aveva senso prendere uno strumento sfruttato. Devo dire però che anche come strumento è una bellissima chitarra. Innanzitutto, ergonomicamente è fantastica come tutte le PRS. Il manico è impeccabile nella rifinitura dei bordi. E' leggera e tiene l'accordatura. Il manico pattern regular è davvero comodissimo, mi piace molto anche il wide thin della CE ma sentivo che un pò di ciccia in più non sarebbe stata una cattiva idea. Questo manico mi da un feeling immediato, potrebbe diventare presto il mio preferito di sempre. A livello di pickup monta gli 85/15: grande passo avanti rispetto agli HFS e VB della CE. La CE ha suoni splittati bellissimi, ma le due posizioni "normali", HB al manico e HB al ponte, non sono altrettanto valide. Al contrario, gli 85/15 suonano molto bene al manico e al ponte, mentre le posizioni intermedie non mi entusiasmano. Gli 85/15 sono sicuramente pickup moderni, pieni e definiti, con un attacco pronunciato ma musicale. Suonano bene sia su suoni da hard rock classico fine anni 70, sia per cose anche molto moderne, e reggono il gain meglio di qualsiasi altro pickup abbia nelle mie chitarre. Si dice spesso che le PRS non abbiano personalità, io invece trovo che abbiano un loro carattere, sicuramente diverso da Gibson e Fender, e che si adattino bene a vari contesti senza risultare un compromesso noioso e mediocre. Come dicevo, però, le posizioni intermedie del selettore sono meno belle di quelle della CE, e penso dipenda dal fatto che sono elettricamente diverse. I suoni della CE sono: - humb ponte - ponte e manico, bobine esterne in parallelo (molto bello) - ponte e manico, bobine interne in serie (splendido, quando suono la CE 90% del tempo sono in questa posizione) - ponte e manico, bobine interne in parallelo (molto stratoso) - humb manico. La Custom invece è: - humb ponte - humb ponte + manico splittato - due humbucker insieme, stile Gibson - ponte e manico entrambi splittati - humb manico. e come dicevo non sono esaltanti, soprattutto la posizione 2 e 3. A questo punto avrei preferito un setup tipo quello della Custom 24-08, con un selettore a 3 vie e due piccoli switch per splittare l'uno o l'altro pickup all'occorrenza. Ho scoperto però che la Schaller produce un selettore a lama creato espressamente per replicare, in quel formato, le 5 posizioni del vecchio selettore rotativo: probabilmente lo installerò. E buon natale!
-
7 pointsQuesta la compra di sicuro Willy! Un comodino marrone, è fatto apposta per lui!!!
-
7 pointsPer chi nn è potuto passare, qualche scatto delle bellezze in esposizione. Un ringraziamento doveroso e Luzio e Oby che mi hanno raccattato e portato con loro. È stata una bellissima giornata prima di tutto per le persone presenti: Lucio, Oby, Lorenzo, Vincenzo, Mosquy, Nitro, Mirko. Poi per le chitarre esposte ed i colmezionisti presenti.
-
7 pointsmah, nemmeno Pollock mi sembra tanto ordinato, e se devo dire neppure Burroughs, invece il Parini, quello si che era un tipo ordinatissimo e pure il Monti. Così, giusto per aumentare il disordine delle parole in libertà (e nepppure il cosmo mi sembra molto ordinato, maledetta entropia!).
-
7 pointsEsatto. Però ci sono da considerare un paio di cose sul fenomeno: 1- CBS andava al risparmio è vero ma voleva anche provare a fare qualcosa di "nuovo" quindi placca 3 viti con micro-tilt e un suono più "grosso" perché in quel periodo storico la richiesta era verso quella cosa lì. Quindi è anche voluta la rottura con le chitarre del passato. Fai conto che per questo motivo nascono anche le Telecaster Custom e Deluxe (che sono poi tornate di moda nei primi '00 grazie ai Radiohead e ad altri gruppi e conseguentemente sono aumentate di quotazione). 2- I giappo (gran scopiazzoni) avevano già iniziato nei '60 a copiare le chitarre USA e a fine '70 gli venivano bene sia perché avevano iniziato da tempo ma anche perché avevano come riferimento quelle anni'50 e primi'60 (che sia in USA che in Europa la gente cominciava a ricercare). Di fatto sono tecnicamente i primi ad aver fatto le "reissue". Tanto è vero che poi Squier nasce per il fatto che "se non puoi andare contro di loro fatteli alleati"...
-
6 pointsFresco fresco dalla riserva privata del buon Pau: intanto che cerco di capire se tenere lui o il Roxanne ho pensato di fare un breve video-sample…[emoji28]
-
6 points
-
6 points
-
6 points...eccomi con aggiornamenti, finalmente sono riuscito a far provare la prima versione al committente che l'ha approvata quasi in toto: sono molto felice perchè ha deciso di non mettere gli effetti integrati che avrebbero tolto sicuramente qualcosa in termini di interazione tra pre e finale, visto che questo tipo di ampli gioca molto su questa alchimia. Ha scelto anche il cono per il combo tra cinque o sei che abbiamo provato e la scelta è ricaduta sul WGS ET65 - 12"|8 ohm che pareva il più equilibrato per quel suono. Ho aggiunto l'attenuatore reattivo come da prima richiesta e ho dovuto lavorare un pò per non fargli togliere troppe frequenze acute (cosa che tutti gli attenuatori fanno) ma il risultato sembra buono. Inoltre ha voluto aggiungere uno step intermedio di taglio frequenze basse con il mini-switch sul frontale che quindi è diventato: USA | 1/2 | GB | Vuole correggere un pochino la risposta, secondo il suo parere, un pò troppo Voxy sulle frequenze acute ma che nella prova effettuata era evidenziata anche dal mismatch di impedenza perchè il cono WGS disponibile era da 16 ohm e l'uscita del trafo da 8 ohm, penso che con il cono giusto non ci possano essere problemi. Non ho ancora il frontalino serigrafato (prima deve avallare definitivamente la seconda versione circuitale) e neanche il mobile del combo che sarà pronto in Luglio ma intanto metto il video su youtube della registrazione fatta con la mia 2x12" stavolta microfonata, per il video integrale con spiegazione e tutto il resto ci vorrà ancora un pò...comunque sono impressionato da come suoni ste robo qua!