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Showing content with the highest reputation since 01/23/2024 in Posts

  1. 17 points
  2. 14 points
    Entra lì quasi tutto e non esce più nulla.
  3. 12 points
    Ho pensato che sarebbe interessante un thread in cui ognuno parla della sua / delle sue pedaliere, spiegando la scelta dei pedali, come li utilizza, come combina gli effetti etc. Si accavalla un pò con la sezione gear ma perché non raccogliere tutto nella stessa discussione? Inizio io. Il segnale è Octron 2 - Polytune - Macrodose - Turbo rat - Hoof - Walrus Monument - EQD Grand Orbiter - TZF2 - DD3. E' tutto in linea, avevo pensato di usare uno switcher, soprattutto per invertire l'ordine dei pedali all'occorrenza, ma sarei veramente castrato con gli spazi e tutto sommato ho deciso di fare a meno. E' cablata mogami e, dosando bene la combinazione tra buffer e pedali tbp, devo dire di essere molto contento del segnale. Questa la la pedaliera "bella", quella con i pedali un pò ricercati che uso tendenzialmente a casa, a prove o comunque in situazioni con palco dove non devo tenere gli strumenti sott'occhio. E' pensata per essere usata con entrambi i miei ampli, sia il "marshall", cioè la Reeves Super 78, sia il "fender", ovvero il Mesa Fillmore. In entrambi i casi mi attacco sempre all'ampli già sporco oppure, nel caso della Reeves, pienamente incazzato, a scelta. L'idea di base di questa pedaliera è l'opposto di "set and forget", anzi, è fatta con l'idea che ogni pedale può fare più cose, con l'invito a interagire con i potenziometri, cercare suoni e combinazioni che siano di ispirazione. L'Octron 2 è un pedale che ho da tanti anni ed è un octaver eccezionale che tanti hanno avuto. Il mio uso preferito è con l'ottava bassa e alta accesa e il direct spento, per suoni lead davvero strani, sopra l'ampli già incazzato o comunque sopra i pedali a valle. Va primo in pedaliera perché l'ottava alta "nasconde" un fuzz al germanio che non ama i buffer, e anche per assicurare il miglior tracking all'ottava bassa. Bello anche con solo direct e ottava alta accesa, usato come un booster fuzzoso. Il Polytune 3 l'ho scelto perchè trovo comoda l'opzione di avere sia il buffer che tbp a scelta, in quanto all'epoca ancora non avevo idea del routing completo e di che pedali avrei messo. Il Macrodose è un envelope filter davvero assurdo, praticamente una variante del subdecay prometheus dlx ma con aggiunti il controllo volume e soprattutto blend, indispensabile perché l'EF abbia il giusto impatto e versatilità oltre al il classico quack quack. E' un pedale abbastanza complesso ma con una infinità di suoni, a me l'EF piace molto sulle ritmiche sporche e molto staccate, piuttosto che per cose funky, che comunque fa senza problemi. Messo presto in pedaliera così che la dinamica non sia influenzata dai pedali a valle. Il Turbo Rat è il jolly della pedaliera, funge da secondo canale dell'ampli già sporco, fa da overdrive leggero o da distorsore sul pulito e fa anche da ottimo lead boost con l'ampli incazzato o nell'Hoof. Proprio per questa ultima cosa ho preferito il Turbo al rat normale, nonostante quest'ultimo, sul pulito, abbia una pasta più bella. Questo Turbo Rat è dell'89, primo anno di produzione, pedale molto sottovalutato. Anche i più recenti, sempre made in USA, sono belli, ma i pot sono di qualità inferiore e rendono difficile settare i suoni con il gain molto basso. Praticamente il mio suono di base è Turbo rat dentro l'ampli sporco, e per fare il pulito si abbassa il volume. L'hoof è un gran bel fuzz. Grosso da morire ma con un bel taglio di frequenze che lo fa uscire bene (per essere un muff). E' uno dei pochi fuzz che ho provato che suona bene sia con marshall che con fender settati già sporchi. All'occorrenza metto davanti il rat e buca benissimo. Lo uso come suono alternativo al rat. Il Walrus monument è un tremolo piuttosto versatile, diverse opzioni di forma dell'onda e il controllo del volume che sul tremolo non fa mai male, modalità standard e harmonic, ma soprattutto tap tempo che per me è fondamentale quando uso il tremolo in modo invasivo. Tuttavia, 90% del tempo lo uso in modalità standard e settato in modo abbastanza discreto, per aggiungere un pò di movimento a parti pulite altrimenti banali, accordi lunghi etc, senza aggiungere una vera e propria modulazione. Un altro suono molto figo è usare il monument con il depth alto assieme al phaser, con un suono staccato che, andando e venendo, interagisce sempre con un punto diverso dello sweep del phaser, un pò come mettere il phaser dopo il delay. Da notare il nastro adesivo montato sul led del tempo, perché altrimenti è davvero troppo luminoso e da fastidio agli occhi. Il grand orbiter è un phaser molto bello, tutti i pedali EQD che ho avuto sono progettati bene, con un set di funzioni intelligente, ben tarati. Il phaser per me è la modulazione giusta per i distorti, lo uso di norma senza stravolgere il segnale - grazie anche al depth che è in realtà un controllo di mix - e con la velocità piuttosto bassa, sempre per aggiungere un pò di moto a una parte un pò noiosa, magari per colorare il chorus finale di un brano un pò pop/rock. Bella anche la possibilità di fermare l'LFO e usarlo come un filtro statico, soprattutto assieme all'Hoof per dare un taglio di frequenze al fuzz molto particolare. Il foxrox tzf2 è in questo momento il mio pedale preferito. Impossibile tirarci fuori un brutto suono. "Caldo e avvolgente", a fuoco ma senza essere fastidioso, senza sottofondi sgradevoli. Anche qui la possibilità di dosare non solo il volume, ma anche il mix del flanger è ottima ed è la chiave per tirare fuori con facilità tanti suoni diversi. Può essere un bellissimo chorus oltre che un flanger se settato con il depth basso e fa anche vibrato mettendo in mezzo lo switch della polarità. Polarità positiva molto bella sui distorti, ma di norma lo uso con polarità negativa su suoni semipuliti, aggiunge una spazialità straordinaria senza essere stucchevole. Il ramp è un controllo fighissimo che fa schizzare in su la velocità dell'LFO nello spazio di un paio di secondi, effetto bello da solo, incredibile se phaser e flanger sono usati insieme (con moderazione). L'unico difetto è che questo pedale e il walrus non si amano, il tremolo fa emergere uno strano rumore di sottofondo, dal vivo non si nota, ma in casa sì. Infine il classico DD3, che resta però uno dei miei delay preferiti perché è facilissimo settarlo e tirarci fuori quello che vuoi. Non ha la spazialità di altri delay (skreddy echo...) ma è molto più immediato e va bene sempre, soprattutto va davanti all'ampli incazzato senza impastare e lo stesso suono funziona sia per ritmiche che per lead: è un delay che non rompe mai i coglioni. Il mio modo di usare il delay è molto basico, fondamentalmente per far tappeto, ma è un pedale cui non potrei rinunciare. Questo DD3 in particolare è un vecchio MIJ, di fatto è un DD2 con il chip "lungo", dal suono fondamentalmente caldo e piuttosto "analogico". La cosa divertente di questa pedaliera, come ho cercato di illustrare, è spippolare e combinare i vari effetti, trovo che sia una grandissima fonte di ispirazione quando si tratta di scrivere e arrangiare con la band, anche se poi magari tocca scattare una foto ai pomelli per ricordarsi come hai fatto. Poi c'è la seconda pedaliera: Significativamente più basica e con il minimo indispensabile per suonare con la tribute. Il segnale naturalmente va da destra a sinistra. Digitech DROP per i brani accordati mezzo tono sotto (anche se fa pure da bellissimo octaver all'occorrenza). TU2 si spiega da solo. OD3 da usare come lead boost con la Reeves. Altro pedale, comunque, molto sottovalutato a mio parere. Mooer Black secret da usare come suono principale sopra il Fillmore già sporco, non serve spegnerlo mai. TR2, semplicemente un classico assoluto, e se avesse il tap tempo lo userei anche nell'altra pedaliera. DD3, stavola un "banale" made in taiwan, ma va benissimo anche questo anche se è giusto un pò meno caldo. L'idea qui era di avere solo pedali boss ma non esistono alternative al drop e al rat che io sappia. Il DS1 non va bene, il BD2 mi piace meno del rat, forse dovrei provare un DS2 ma comunque il drop stonerebbe in ogni caso. Sotto a chi tocca!
  4. 11 points
    Per colpa di Juanka mi sono dovuto fare una miniboard con i miei preferiti di sempre: Il Benson Stonk è uno Zonk/Tone Bender perfetto, senza nessuna delle rotture di cojoni dei pedali originali. Skreddy e Deluxe 61 che ve lo dico a fare, lo Skreddy penso che ce l'abbiano avuto tutti qui e l'Origin è un vero e proprio brownface, come il vecchio Revivaltrem ma con un pò di clean headroom in più, stavolta si ottengono anche tremoli puliti. Sono tornato anche al velcro classico, così ci restano attaccati i peletti.
  5. 10 points
    Pedalboard per la Orange Rockerverb: Con la Rockerverb qualsiasi pedale di gain é superfluo: uno perché suonano male, due perché il secondo canale della testata é libidine pura, irraggiungibile con un pedalino. Detto ció, il TU-3w fa da tuner e buffer in ingresso. Il Diamond Compressor mi serve con la Jazzmaster per equilibrarla quando passo tra Fender e Gibson, alimentato a 18v. Il Deja Vibe suona bene lì, prima del resto, alimentato a 18v. Poi il footswitch dell’ampli mi serve per passare da pulito a distorto e per attivare il riverbero dell’ampli. Il Timmy funge da booster, anche lui a 18v. Fino a qui entra tutto in input. Poi si passa al loop effetti. Diamond Vibrato, sempre 18v, suono pazzesco anche solo come chorus. Poi ML2 a 18v, non sarà mai chiaro e limpido come un Memory Man, ma come ingrossa il suono sulle medio-basse vale da solo il prezzo. Strymon Volante per le parti più ambient. Boss TR-2 alla fine della catena, perché non ho ancora trovato un tremolo che lo sorpassi. Pedalboard per la Hiwatt Custom 100: Tutto come prima, ma con due differenze. 1. Finisce tutto nell’input. 2. La sezione gain é fatta con il Sonic Titan e il Meathead. Grezzi e violenti, senza paura.
  6. 10 points
    senza alcuna velleità ma sono tutte robe vintage o V1 che adoro,alcuni per me sono dei must. Questa è la mini per etno funk e situazione diciamo leggera ma versatile e di qualità.
  7. 10 points
    Volevo presentarvi la mia nuova miniboard: il progetto ce l’avevo in mente da mesi ma per varie ragioni avevo sempre posticipato. Eccola qua: Abbiamo nell’ordine: - Peterson Strobostomp Mini; - Zed Fuzz; - Origin Effects Halcyon Gold; - Diamond Memory Lane 2; - Meris Mercury 7.
  8. 9 points
    Per me quando uno inizia ragionare di "investire" in relazione agli strumenti musicali ha già sbagliato in partenza... io compro - ormai si può anche dire colleziono - strumenti vintage non perché penso che possano salire di valore, non ci ho mai pensato neanche quando ho iniziato, ma perché mi piacciono, per il suono, il feel, la storia che trasudano, e infatti in linea di massima preferisco strumenti suonati e vissuti, piuttosto che mint... e mi piace condividere, far toccare con mano, confrontare ecc con gli amici musicisti, perché il poterle custodire e condividere è parte integrante del mondo del vintage "sano", quello lontanto dagli speculatori e dai venditori più o meno di professione. Se ragionassi in termini di investimento, avrei messo tutte le chitarre in cassaforte appena prese e probabilmente le avrei anche già rivendute, vista l'impennata che hanno avuto negli ultimi 5-6 anni... invece le ho refrettate se c'è n'era bisogno e le suono quasi quotidianamente, sperando anche che un giorno mio figlio possa appassionarsi a questi legnetti vecchi, intrisi di note fumose e sudate, suonate per 70 anni da chissà quali mani, per condividere insieme una passione e lasciargli un domani (speriamo lontano ) una parte di me.
  9. 9 points
    Eccomi, scusate la latitanza... avevo letto stamane, ma sono giorni intensi e sempre con poco tempo. Per rispondere a @Dado: non ho ancora avuto la fortuna di provare quella burst specifica (forse a Padova a metà maggio, vediamo), ma in generale ho provato quasi una decina di burst, più alcune svariate decine di Gibson anni '50 e primi '60. Quello che posso dire è che non tutte le burst - e, più in generale, non tutte le chitarre vintage - sono uguali per la mia esperienza. Legni delle stesse essenze, ma comunque diversi, manici con profili e spessori diversi... queste variabili incidono sul peso, sulla risonanza ecc. Se poi aggiungiamo anche che non tutti i PAF sono identici, o i pots più o meno driftati ecc, si può capire facilmente anche a logica come ci possa essere variabilità. Ci sono però dei caratteri comuni, che personalmente ho riscontrato nella gran parte delle Gibson anni '50, sia da spente che da accese: l'attacco è aperto, snappy, ma mai fastidioso come in alcune LP moderne; anche quelle molto bright hanno uno spessore delle note sui cantini che difficilmente si ritrova in strumenti moderni. E in generale hanno meno bassi delle custom shop moderne: hanno punch sulle medio-basse, più che dei veri e propri bassi, che sono meno profondi come frequenze per capirci. I PAF di base, sia che si becchi un set più vicino ai 7k che quelli con valori più alti da 8,5-9k in A5, sono comunque pickup molto trasparenti, diventano quasi dei singoli molto fighi quando suoni piano o abbassi il volume. Non coprono il suono dello strumento, non lo stravolgono, e hanno quasi sempre questo attacco brillante e veloce anche sulle corde basse, con una dinamica che difficilmente ho sentito anche nelle migliori (e costose) repliche PAF moderne... sono d'accordo con @Giorgio V. che ogni produttore moderno riesce a replicare più o meno bene UN aspetto dei PAF, ma finora nessuno è riuscito a metterli tutti insieme: i PAF veri hanno sempre uno scampanellio tipico, una grandissima dinamica e tanta definizione, ma c'è anche una sorta di amalgama, un piacevole accavallarsi di armoniche che rende questa definizione sempre dolce, musicale, amalgamata in modo perfetto. Giusto per fare un esempio, spesso gli amici che provano le mie due Gold si stupiscono di quanto la '52 coi P90 possa suonare simile all'altra Gold coi PAF... ecco, lì vedi proprio il carattere comune: nonostante pickup diversi, elettroniche diverse (da un lato pots IRC e caps Grey Tiger, dall'altro Centralab e Bumblebees, oltretutto coi pots di valori abbastanza diversi tra le due), ponte diverso, senti che la matrice è proprio la stessa. Un altro esempio... nei giorni scorsi avevo a casa cinque ES-335, '66-67-68-68, più una moderna Murphy con upgrade di elettronica e picappi fighi. Le 4 vintage sono diverse tra loro, pesi sensibilmente differenti, manici MOLTO differenti, una (la mia '66) ha anche un early pat. nickel al bridge, che è diverso dai T-Top delle altre. Ma sentendole suonare a giro da diversi amici, con suoni, mani e stili completamente diversi, potevi riconoscere la moderna (comunque bellissima) dalle altre 4 facilmente e pure stando nella stanza a fianco... anzi in questo caso la differenza secondo me è anche più marcata che con le Les Paul. Comuque per me il bello di questi strumenti non sta tanto nel suono in sé, o nel fascino del vintage in quanto "antico", vissuto ecc... io mi sono letteralmente innamorato di come ti fanno suonare, del feeling: il loro essere così dinamiche, aperte, anche stronze in certi casi, permette di trovare facilmente sfumature che con strumenti moderni sono pressoché impossibili. Ed è un po' il motivo per cui ormai quasi tutte le chitarre che ho sono vintage: piano piano, in alcuni anni, ho convertito tutto l'arsenale... e svuotato permanentemente il conto
  10. 9 points
    tutte belle, ma quella dell'op mi eccita oltremodo! intanto vorrei un RAT qualsiasi in board, perché è oggettivamente indispensabile, e poi c'è l'HOOF che mi ispira un sacco da un sacco di anni. ad oggi non ho ancora ceduto perché continuo a ripetermi che un muff solo può bastare (ehx nyc moddato da mr t). vorrei essere altrettanto razionale coi fuzz face e i tone bender qui c'è la mia, ma è ancora da aggiustare, perché per adesso non ha molto senso. 1 - hbe germania standard. avevo anche la versione 44, ma preferisco questo perché è più cattivo ed è viola glitterato. mi serve come base sul clean per dare un po' di gheddu al suono di base. so che i rangemaster non si usano così, ma a me piace. poi all'occorrenza ci metto un fuzz prima: il treble booster post-fuzz fa un effetto gnarlissimo e garagissimo 2 - zoom multieffetto. mi fa da accordatore, looper e occasionalmente da compressore. a volte uso gli effetti integrati che non ho voglia di comprare a parte (chorus, phaser...) 3 - seppuku kompakt kassette. avrò sedici pedali che hanno come base il pt2399. questo è uno slapback delay modulato portato quasi al limite del circuit bending. praticamente dall'ampli il tuo suono esce col warble di una musicassetta consumata. immaginate uno strymon deco guasto, o uno zvex instant lo-fi junkie ancora più lo-fi 3 - devi ever soda meiser. è una specie di muff, ma messo al massimo produce una serie di artifacts fastidiosissimi (i.e. bellissimi) 4 - dba ghost echo. delay lo-fi modulato, abbastanza folle e pieno zeppo di sfumature ottenibili con l'interazione tra master-fuzz-delay-mod. come suono di base somiglia un po' allo skrecho, meno elegante ma più versatile 5 - deluxe memory man 550. il tap tempo non mi serve, quindi potrebbe andarmi benissimo anche la versione base, ma ho trovato questo a 140 euro e sono molto contento. compatto, pedaliera-friendly, ottava puntata che non guasta, poi ha ancora gli mn3008 panasonic che gli danno quel je ne sais quoi (tutto nella mia testa, probabilmente) 🙃 6 - seppuku memory loss. altro pt-delay sporchissimo con secchiate di suoni paradisiaci/infernali in quattro manopole. oh, lo so che ho mille pedali che sembrano rotti e non servono a un cazzo in praticamente qualsiasi contesto, ma io ci sbrocco letteralmente, mi vanno via le ore come niente, entro in una specie di trance, non so come spiegare https://www.youtube.com/watch?v=UFhxxOhgcYA 7 - boss ps3. forse il più bello dell'intero freak show che è la mia pedaliera. le modalità 3 (delay digitale lungo), 7 (pitch shifting con l'aureola) e 8 (doppio ps/vibrato) sono uniche e meravigliose. ho persino venduto il montreal count to five perché ho deciso che ps3 e looper combinati fanno tutto quello che fa lui, e anche di più 8 - el capistan. lo conoscete tutti. io lo uso principalmente in modalità c, coi loop che degradano 9 - clone dello zvex mastotron, fatto da un mio amico. non dovrebbe stare alla fine ma c'era posto solo lì. comunque un bel fuzz post-delay ci sta sempre bene, per rendere massimamente molesto il proprio suono! 10 - questo non ce l'ho ancora ma lo vorrei: un bel tremolo classico. però quasi quasi upgrado il blues junior e mi prendo un deluxe reverb, così è già integrato nell'ampli. boh, vedremo
  11. 9 points
    61 roasted 2023
  12. 8 points
    Ammazza che merd...ehmmm mai più senza!!!!
  13. 8 points
    Sinceramente son curioso anche io di provare lo Strymon perché tutti parlano di una cosa eclatante. Poi guardo il centinaio di pedali stipati nella vetrinetta, attacco lo Spark e suono sulle basi con un bel suono di merda (in onore al mio playing)
  14. 8 points
    Era da tanto che non aprivo un Topic qui su RC e non posso non condividere con voi quanto successo ieri pomeriggio. Ieri ero con i miei prodotti in esposizione al Soave Guitar Festival ed il carissimo Mattia Tedesco, amico di lunga data e musicista sopraffino, mi porta nello spazio espositivo di Balossino con il quale collabora e mi fa provare un pò di stratocaster nate tra gli anni '60 e '70, tutte in buono/ottimo stato e decisamente ben suonanti, alcune veri affari perchè parecchio deprezzate a causa di interventi visibili su mascherine, ponti, tasti e altre cose. Si sa che il valore di questo tipo di strumenti non segue la bontà sonora ma si mantiene a livelli alti solo se completamente originali. Non avevo coraggio di chiedere sinceramente ma, durante la prova delle strato, vedevo in bella mostra una Les Paul 1959 completamente originale con un relic naturale pazzesco, chiedo informazioni a Mattia e me la fa provare. 😲 Boh, in vita mia non ho mai provato una Les Paul che mi piacesse fino in fondo, anche diverse tra Tom Doyle e Murphy Aged ma niente, c'è sempre qualcosa di troppo poco malleabile, non so spiegare bene ma non riesco mai a farle suonare come voglio, probabilmente non è la MIA chitarra..ma forse non ne avevo provata una vera. Questa '59 ha una headroom pazzesca, quando suoni piano il pick up al ponte sembra un single coil, quando pesti forte ritorna humbuker, ha una dinamica paurosa e una tavolozza di suoni molto ampia, non c'entra niente con nessuna delle Les Paul che abbia provato in vita mia, mi ha restituito una sensazione totalmente positiva senza storture o lati negativi, è la prima Les Paul di quegli anni che ho il piacere di provare non so se siano tutte cosi, magari @guitarGlory mi sa rispondere, sicuramente non mi aspettavo una risposta tonale cosi diversa rispetto a tutto quello che viene prodotto ai nostri giorni! Per la cronaca, il precedente possessore di questo gioiello aveva precedentemente montato un Bigsby sotto al quale la vernice non si è scolorita come sul resto della chitarra quindi, ora che il Bigsby non c'è più, è rimasta una leggera macchia sfumata di colore più acceso che la rende secondo me ancora più sexi. Eccola. Screenshot 2024-04-29 at 17-03-41 Burnfx (@burnfxpedals) • Foto e video di Instagram by Davide Borra, su Flickr
  15. 8 points
    Oh finalmente un video dove fa cacare tutto quanto. al prossimo che scrive che uno bravo fa suonare bene pure un manico di scopa gli linko sto video.
  16. 8 points
    È arrivato il momento di mettere anche la sorella maggiore appena aggiornata. I pedali sono i seguenti: - Peterson Strobostomp HD: l’ho già detto sopra, è il migliore, punto; - Origin Effects Cali76: per me il miglior comp a pedale della storia; - Foxrox Aquavibe: ce l’ho da anni ormai ma non mi stufa, peccato perché con le quotazioni che ho visto ultimamente…; - Past Fx Elastic Mattress: il simil Mistress più bello che mi sia capitato sotto i piedi dai tempi dell’Hartman col Reticon; - Decibelics Golden Horse: di Kloni ne ho provati a decine ma bello come questo…; - KingTone The Soloist: un TS che ce l’ha fatta, fa quello e molto altro, benissimo aggiungerei; - Origin Effects Revival Drive Custom: il miglior Marshall/Fender in a box che abbia mai provato, oltre che uno degli OD più belli e versatili di sempre; - Thorpy Fallout Cloud: altro pezzo fisso da anni, è il mio Muff, l’unico che non mi ha stufato dopo due o tre mesi; - Way Huge Supa Puss: non volevo prenderlo ma il mio amico [mention]Giorgè [/mention] insisteva che è bellissimo, insuperabile con la Tele…e che gli vuoi dire? Eccolo qua; - Empress Echosystem: ad oggi per me resta il delay multifunzione da battere, non avrà lo schermo ma come suoni…; - Empress Reverb: altra bestia di pedale, lo spring lo fa da schifo ma per tutto il resto spostatevi proprio. Sotto un bel Voodoo Lab Mondo ad alimentare il tutto e un Voodoo Lab Dingus per facilitare le connessioni. La board è una Voodoo Lab Dingbat PX con switcher incorporato.
  17. 8 points
  18. 8 points
    Ok dai anche se è roba da poco condivido anche la mia. Nel tempo ho ridotto i pedali da circa dieci con Flight case,alla metà con custodia morbida. Naturalmente il primo è l'accordatore della TC,polyrune 2,fa quello che deve è nero ed è piccolo,da sostituire col 3 prossimamente. TC elettronica Spark boost mini,che dire,pedaletto dal costo irrisorio, secondo me da avere,dona al pulito maggiore brillantezza oppure usato per boostare il TS è la morte sua,tra l 'altro lo switch se tenuto premuto diventa momentaneo mentre se, ad esempio, bisogna attivarlo per pochi secondi, oppure se premuto e rilasciato funziona come normale switch. Il TS non c è bisogno di commentarlo fa il TS ,da solo come od oppure per boostare il double decker, Il double decker,vabbe se ne è parlato per mesi a suo tempo,c è una discussione dedicata. Pedalone composto da tre canali floor 1,floor 2 e il boost più il bypass. Il floor 1 è il mio "pulito" quindi sempre acceso,cioè sulla soglia del break up col pot volume della chitarra ,aprendo o chiudendo si passa da un crunch alla AC/DC al quasi pulito,per me molto bello. Il floor 2 più spinto e compresso lo riservo per lead pop/rock,al limite per ritmiche più pesanti. Il boost è eccezionale. Infine il jolly, lo zoom.ms 50 usato in genere come delay ma ho messo lui perché a volte mi serve un phaser o un vibe e non ho né voglia né spazio di prendere altri pedali che magari uso per otto battute e il suo porco lavoro lo fa ma penso di mettere solo un delay serio al suo posto. L'ultimo è solamente un looper che mi consente di gestire meglio l MS 50 facendo l' on/ off quando cambio i preset visto che lo zoom non lo consente.
  19. 7 points
  20. 7 points
    Metto qualche fotina della nuova arrivata. Era un po’ che ci giravo attorno, ne cercavo una post 2019 per la nuova vernice a base nitro e per il trattamento TCI (che da quell’anno fanno su tutti i loro pickup)…questa quando l’ho vista non ci potevo credere: l’avessi ordinata nuova l’avrei ordinata esattamente così, sembrava fatto apposta. Vabè, bando alle ciance, ve la presento: Custom 24 del 2021, 10 top in finitura charcoal col retro natural, hybrid hardware e, dulcis in fundo, manico pattern regular, rarissimo sulle CU24.
  21. 7 points
    Ma c'è stata la fusione tra Auro e Gioggetto?
  22. 7 points
    dopo quella di @MalvasiaBlues ci sta bene la mia visto il pedale in comune... La mia rispetto alle migliori è un pò "The Spaghetti Incident" per via del poco ordine dei cavi, per non parlare dell'allineamento dei pedali. Comunque, la pedaliera è una evoluzione/ricerca del mio suono o almeno l'idea di suono che ho in mente, mi piace suonare esui Fender Tweed, mi piace il loro breakup sbrodolone scoreggione e sguaiato. Tutto gira attorno al Formula 5 ed al Klone, la base del suono è quella dentro ad un Bassman '59 RI del 09/90, il resto è contorno. La catena è Stroll On alimentato a pila che va nell'Octron e poi nel Phase 90 (gli ho fatto la R28mod ed adesso è perfetto), poi ho il Klone che uso di base come "enahancer" del suono di base del Bassman e come gain boost per ciò che gli sta a valle. Dal Klone vado nel Clarksdale che alterno al TS808 prima reissue, il Clarksdale è molto più versatile e fa ciò che fa il TS ma alle volte preferisco l'immediatezza del TS, questo OD in questa posizione è un pò un Jolly, mi permette di avere un crunch alternativo al Formula 5 boostabile attraverso il Klone, ma anche un gain boost alternativo al Klone per il Formula 5, la paletta dei possibili suoni così è molto ampia ma sempre coerente con quello che avevo in mente. Discorso a parte per lo Stroll On, questo è uno strumento a parte, non lo uso assieme agli altri pedali di gain ma vado solo di volume chitarra e semmai ci aggiungo i pedali di moulazione Octron e Tremolo su tutti, assieme all'Echo un pò lungo, bellissimo! Bom dopo questo si entra nel Flint dove uso sempre acceso il Plate e come tremolo uso il '63 tube, lo cambierei solo per due padali che fanno la stessa cosa, ma per me perfetto così non da boost di volume, non si sente la necessità di un pot del volume per il tremolo e si integra perfettamente con l'ampli e gli altri pedali. Dal Flint poi vado nelle Stereo Memory Man '90 reissue, al tempo l'avevo preferito al DMM solo per un dicorso di prezzo e perchè mi serviva uno slapback tutto qui, comunque il tempo di delay per quello che faccio mi basta, lo uso con un ritardo medio ed una cosa non lunga per uscire meglio sui soli o dare aiuto a ritmiche arpeggiate, con lo Stroll On ed il Tremolo è spettacolare. Alla fine l'accordatore, non sapevo dove piazzarlo e dopo l'Octron mi incasinava la disposizione dei pedali, prossimamente mi piacerebbe sostituirlo con il Peterson, però mi spiace ha penso 25anni e non ha mai dato problemi. Ah tutto alimentato dal DC10 mi servivano i 24V per lo SMM i 18 per il Formula5 un pò di mA per lo Strymon, e cablato Mogami 2319 e jack Eminence placcati oro (almeno così c'è scritto su Amazon). Ah mezzi di questi pedali vengono dal mercatino di RC.
  23. 7 points
  24. 7 points
    Per ora posta la piccolina, la grande è in fase di lieve revisione, la metterò fra qualche giorno. I pedali sono i seguenti: - Peterson Strobostomp Mini: ho pure il grande nell’altra board, per me è il miglior tuner sul mercato da sempre, le accordature addolcite sono irrinunciabili; - Zed Fuzz: fuzz liberamente ispirato al vecchio Jordan Bosstone ma con 3 switch aggiuntivi che gli donano una versatilità senza pari, dal booster al quasi octaver e tutto quello che c’è in mezzo, mi ha stregato; - Origin Effects Halcyon Gold: il Klone 2.0, non una banale replica ma un pedale che parte dai suoni del classico Klon per arrivare ben oltre (volendo), semplice e versatile, Origin non ne sbaglia una; - Diamond Memory Lane 2: per me IL DELAY analog per eccellenza, come lui non ce n’è…e credo di aver provato praticamente tutto il provabile; - Meris Mercury 7: riverbero di casa Meris ispirato a Blade Runner (fa ridere ma è così), in realtà è semplicemente uno dei migliori riverberi mai sentiti, relativamente semplice nell’utilizzo, 2 algoritmi in croce ma cazzo ci tiri fuori dei suoni spettacolari, di più non serve. Gli attacchi sono tutti su per guadagnare spazio e poter ricablare al volo in modo da poter gestire i pedali sia come tutti in front che col metodo 4 cavi. L’alimentatore è un proletario Harley Benton con il quale (devo ammetterlo) mi sto trovando molto bene.
  25. 7 points
    non so come si embedda, spero che funzioni. strato player moddata con un eccellente goldfoil da 15 euro al manico tele custom jv modified. bellissima ma anche a lei vorrei cambiare almeno il pu al manico, quello stock è un po' anonimo les paul standard 50s, la mia cosa preferita dell'universo qui è dove avviene la magia jaguar classic vibe accordata F A C G C E, questa mi serve per quando fingo di essere mike kinsella foto di pedali a caso, prima o poi finirò di sistemare la board ma per adesso è ancora piena di buchi
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